CONSEGUENZE...
"Il materiale
riportato sotto è stato adattato (tradotto) dal sito web del gruppo
di supporto Androgen Insensitivity Syndrome Support Group (AISSG)
(http://www.medhelp.org/www/ais) e viene utilizzato con l'autorizzazione
del gruppo stesso."
Anche nel caso della forma completa, non sono presenti né ovaie,
né trombe di Fallopio, né utero4. La vagina non termina nel collo
dell'utero e talvolta si presenta poco profonda o inesistente. I
testicoli non scesi possono determinare la presenza di ernia inguinale
durante l'infanzia ed è allora che la condizione può essere rilevata
nei pazienti all'apparenza femminili (circa il 50% dei casi). Altrimenti,
la condizione CAIS non può essere rilevata se non nel periodo della
pubertà per l'assenza delle mestruazioni.
Lo sviluppo femminile avviene poiché i testicoli producono una certa
quantità di estrogeni; tuttavia non compariranno mestruazioni e
non vi è alcuna possibilità di concepimento o di portare a termine
una gravidanza. In alcune ragazzine con AIS, possono comparire peli
neri e duri nella zona pubica o ascellare (AIS Grado 6), ma questo
non viene prodotto nella forma completa di CAIS (Grado 7) poiché
è necessaria l'azione degli androgeni affinché possano comparire.
I capezzoli sono solitamente poco sviluppati e di colore pallido.
La vagina deve talvolta essere allargata per rendere possibili i
rapporti sessuali.
Le prime pubblicazioni in materia riferiscono che le ragazze con
AIS sono spesso alte, che la forma del corpo è 'voluttuosamente
femminile', ad esempio con un seno ben sviluppato, e che la pelle
si mantiene in buone condizioni, senza essere soggetta ad acne (fenomeno
collegato all'azione degli ormoni maschili). Molte donne con AIS
sono infatti modelle.
Anche se sono stati rilevati frammenti di tube/utero in almeno il
30% dei casi.
Gonadectomia
Poiché dopo i 20 anni esiste il rischio di formazione di tumori
nelle gonadi, si consiglia la loro rimozione prima di questa età.
Generalmente, questa operazione viene rimandata a poco prima dei
20 anni per consentire una femminilizzazione spontanea durante la
pubertà, con vantaggi fisiologici e psicologici rispetto alla pubertà
indotta dagli ormoni esogeni. Importante: le ragazze affette da
questa sindrome nella sua forma completa non possono essere "mascolinizzate"
mediante la somministrazione di ormoni a causa della loro insensibilità
totale agli androgeni.
Sebbene il rischio di tumori prima dell'età adulta sia troppo esiguo
per giustificare la gonadectomia, questa viene talvolta praticata
durante l'infanzia o la fanciullezza, generalmente allo scopo di
evitare una crisi psicologica dovuta alla necessità futura di una
tale operazione. Si potrebbe tuttavia obiettare che questo sistema
nega al paziente il diritto di fornire il proprio il consenso informato
e di richiedere il trattamento migliore.
Terapia ormonale sostitutiva/Osteoporosi
Quando i testicoli vengono rimossi dopo la pubertà, è necessario
ricorrere a una terapia sostitutiva a base di ormoni femminili a
lungo termine per prevenire i sintomi della menopausa e contro l'osteoporosi
e per proteggere le pazienti dalle malattie cardio-vascolari. Quando
la gonadectomia viene eseguita nel periodo dell'infanzia o della
fanciullezza, la terapia viene iniziata solitamente a 10 o 11 anni,
per permettere l'inizio della pubertà.
La ridotta densità ossea pare sia più frequente nelle donne con
AIS rispetto alle donne XX. La causa non è chiara. L'assenza di
una terapia ormonale sostitutiva è un fattore di rischio, anche
se alcune pazienti adulte con AIS presentano una ridotta densità
ossea nonostante la terapia ormonale. Probabilmente ciò è dovuto
al fatto che, durante il periodo in cui dovrebbe avvenire la costruzione
delle ossa sane, le 'ragazze XY' producono un tasso di estrogeni
inferiore a quello delle ragazze XX con le ovaie. Nelle ragazze
XX la produzione di estrogeni inizia all'incirca a 8 anni (vale
a dire 1 o 2 anni prima dello sviluppo del seno), per questo motivo
potrebbe essere consigliabile la somministrazione di piccole dosi
supplementari di estrogeni nelle pazienti con AIS a partire da questa
età5. Tuttavia, l'insensibilità agli androgeni è essa stessa responsabile
della bassa densità ossea nonostante l'assunzione di estrogeni.
Le donne affette da AIS devono essere consapevoli della loro predisposizione
all'osteoporosi soprattutto se, dopo la gonadectomia, non hanno
seguito la terapia ormonale sostitutiva con regolarità.
Consigliato dal Dr. Richard Stanhope, Consulente di Endocrinologia
pediatrica
Gt. Ormond St. Children’s Hospital, Londra.
Ipoplasia vaginale
Generalmente nel caso di AIS, l'ultimo terzo della vagina può risultare
mancante, ma in alcuni casi, la vagina potrebbe non superare 1 o
2 cm di lunghezza o addirittura non essere altro che una fossetta.
I medici non devono tralasciare l'ipoplasia vaginale nelle pazienti
con AIS durante la pubertà, poiché alcune adolescenti potrebbero
scoprire il problema da sole e vivere con questo segreto nella paura
e nell'isolamento per anni.
L’ipoplasia vaginale (sia per CAIS che PAIS) può essere trattata
con un metodo non chirurgico basato sulla dilatazione mediante pressione
e realizzato dalla giovane paziente stessa a casa. Sarebbe meglio
rimandare questo sistema al momento in cui la paziente ha raggiunto
la pubertà ed è sufficientemente motivata. Questo implica pochissimi
rischi e spese e, come risultato, una vagina quasi normale. In alcuni
casi, risulta vantaggiosa la procedura Vecchietti, basata sull'impiego
di un metodo semi-chirurgico per accelerare la dilatazione.
Esistono numerosi metodi di chirurgia plastica per ingrandire la
vagina mediante trapianti di pelle, ad esempio sezioni di intestino,
ecc.. Questi metodi presentano grossi inconvenienti e non devono
essere utilizzati se non dopo avere escluso i trattamenti meno traumatici.
La chirurgia plastica della vagina durante l'infanzia fornisce solitamente
scarsi risultati e dovrebbe essere evitata.
Affrontare la diagnosi
Alcuni medici e genitori assumono un atteggiamento paternalistico
e conservatore e, nel tentativo fuorviante di evitare il conflitto
interiore della paziente, nascondono le informazioni sulle gonadi
e sugli aspetti genetici. Tuttavia la maggior parte dei medici professionisti
consigliano oggi di dire la verità e di fornire un supporto psicologico.
Altrimenti, i pazienti potrebbero ricercare le informazioni sulla
loro diagnosi nelle biblioteche o su Internet e portare questo fardello
da sole e nel silenzio. Molte di loro manterranno le mezze verità
imbarazzanti oppure giungeranno a conclusioni errate (es: gonadectomia
= cancro).
Se i bisogni e le inquietudini dei genitori vengono affrontati fin
dall'inizio (attraverso il supporto/consulto psicologico fornito
da personale qualificato), sarà più semplice per loro essere di
supporto ai loro figli. Ognuno si sentirà meglio se non verranno
mantenuti tabù sull'argomento. Parlare per esprimere la propria
sofferenza è terapeutico, in quanto permette ai sentimenti di esprimersi
e di risolversi. Nascondere i problemi sotto il tappeto, significa
rimandare i problemi psicologici a più avanti nel tempo. È importante
che i genitori incoraggino il dialogo con i loro figli e ricerchino
attivamente le informazioni per loro. Sfortunatamente, per alcuni
genitori è più importante tenere segreta questa condizione anziché
cercare di conoscere i bisogni affettivi e gli interventi chirurgici
appropriati di cui i loro figli hanno bisogno. Questa è una perdita
di energia mentale ed emotiva che potrebbe essere investita per
fornire un aiuto ai propri figli ad accettare la verità.
Devono essere considerati i diritti della paziente a dare un senso
alla propria condizione attraverso una diagnosi e la ricerca di
un gruppo di supporto. L'incontro con altre persone con la stessa
condizione è di importanza vitale ed è probabilmente la più utile
delle terapie. I medici hanno forse sopravvalutato l'entità del
dolore causato dalla conoscenza dei dettagli genetici e genitali
nelle donne con AIS. Le pazienti adulte ci dicono che nel tempo,
i loro cromosomi XY e i loro testicoli non avrebbero alcuna importanza
per loro, se non fosse per l'isolamento, il senso di stranezza e
il marchio che sono il risultato dell'apparente inaccettabilità
del loro stato biologico agli occhi della società, dal momento che
hanno un'identità di donne normali. Una persona CAIS è fisicamente
una donna e i problemi di identità sessuale determinati dagli aspetti
biologici della condizione sono improbabili. Nel caso di CAIS, le
tendenze all'eterosessualità, all'omosessualità o alla bisessualità
non sembrano essere diverse dalle altre donne in generale.
Tuttavia, l'eccessiva enfasi sulla femminilità della paziente CAIS,
unita alla mancata esplorazione delle reali deficienze della propria
femminilità (assenza di organi femminili interni, peli pubici, mestruazioni
e possibilità di una vagina più corta) da parte di dottori/genitori,
trasmetteranno una tensione e un malessere considerevoli. La preparazione
della giovane paziente in vista delle relazioni personali intime
nella vita adulta dovrebbe essere una priorità, in quanto le pazienti
potrebbero essere tentate di allontanare la propria attenzione dai
problemi di natura sessuale, per indirizzarla verso altri obiettivi
in sostituzione.
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