Tutti 
                conosciamo le leggende su di un'epoca remota più armoniosa e pacifica. 
                La Bibbia parla di un giardino in cui regnava l'armonia tra uomo, 
                donna e natura, prima che un dio maschile decretasse che da lì 
                in poi la donna sarebbe stata sottomessa all'uomo. Il Tao Te 
                Ching descrive un tempo in cui lo yin, il principio 
                femminile, non era ancora dominato da quello maschile, lo yang, 
                un'epoca in cui sopra ogni cosa veniva rispettata e ascoltata 
                la saggezza della madre. Esiodo scrisse di una "stirpe aurea" 
                che lavorava la terra in "serena tranquillità", prima che una 
                "stirpe inferiore" introducesse il suo dio della guerra. Ma anche 
                se gli studiosi concordano nel ritenere che queste opere siano 
                basate su eventi della preistoria, i riferimenti a un'epoca in 
                cui tra uomini e donne vigeva un rapporto mutuale sono sempre 
                stati considerati inverosimili.
                
                
              Per 
                molta gente è impossibile credere che possa esistere un 
                mondo strutturato diversamente, e tanto meno che il nostro futuro 
                possa dipendere da qualcosa che abbia a che fare con le donne 
                o la femminilità. Dire "donna" a volte suscita 
                di per se ilarità o si viene automaticamente catalogati 
                nei tanti cliché e pregiudizi legati a questa parola. Questa 
                figura è stata così ambiguamente demonizzata e spodestata 
                dai suoi profondi valori, così poco conosciuta storicamente, 
                che diventa quasi impossibile pensare alla sua esistenza come 
                una presenza centrale nella nostra cultura e come fulcro della 
                storia dell'umanità. Per porsi delle domande fondamentali 
                sulla nostra identità culturale, non bisogna per forza 
                essere donna o femminista, contrariamente a ciò che molti 
                credono. E se questo avviene è perchè, nelle società 
                dominate dal maschio, tutto ciò che riguarda le donne o 
                la femminilità viene automaticamente considerato come un 
                problema secondario.
              
                Negli ultimi 50 anni, l'archeologia ha fatto dei passi importantissimi 
                verso una maggiore comprensione delle nostre origini, che possono 
                cambiare radicalmente la nostra concezione della vita. Inoltre 
                contrastono e mettono fortemente in discussione le certezze acquisite 
                circa i rapporti di genere che di solito vedono il maschio al 
                centro di ogni avvenimento storico e preistorico. La 
                maggior parte degli studi sulla società umana è 
                pervaso da immagini maschili dove l'uomo è spesso l'unico 
                protagonista. Le rappresentazioni della figura femminile spesso 
                nella forma di statuette incinte, con fianchi larghi e grossi 
                seni, venivano ignorate o classificate esclusivamente come oggetto 
                sessuale maschile.
              
                Quando si parla di struttura sociale mutuale e ugualitaria che 
                ha segnato oltre 20.000 anni della preistoria, non si vuole con 
                questo cancellare le differenze biologiche tra uomo e donna, ma 
                si intende ribadire che queste differenze non sono mai state penalizzanti 
                per la donna per molti millenni (contro i circa 6 mila anni di 
                completa sottomissione al maschio), anzi erano proprio queste 
                differenze che la collocavano ad un livello fondamentale e centrale 
                nella vita della società. La guerra e "la guerra dei 
                sessi" non sono decretate biologicamente.
              Poi, 
                per millenni, i sacerdoti, spalleggiati da eserciti, tribunali 
                e boia, si diedero molto da fare per trasformare le origini dell'umanità 
                in un lavoro di "rappezzattura" con l'obiettivo di tradurre 
                in realta' il progetto di uno stato teocratico, facendo cadere 
                sulla donna la "colpevolezza" dell'intera umanità.
              
                Questo sguardo sulla storia delle donne inizia con una domanda 
                la cui risposta non dovremmo mai dare per scontata: gli uomini 
                sono sempre stati il sesso più potente e dominante nelle società 
                umane o i documenti storici suggeriscono diversamente?
               
                
                Chiedersi perchè, ad un certo punto, sia sorto il predominio 
                dell'uomo sulla donna, è forse un passo per scoprire il 
                modo per cambiare il presente.