SVEGLIA! SVEGLIA!
L'INVERSIONE A U È VIETATA

TERRORISMO

da SchNEWS


"Quando tutti i testimoni saranno stati ammazzati o cacciati via, cosa succederà nei Territori occupati?
Come si farà a sapere se le cose sono passate da meri posti di blocco, demolizioni di case, massacri, distruzione di raccolti, furto di terra, assassini, negazione di cibo, acqua e medicine a qualcosa di peggiore?
Come si farà a sapere se si verifica un aumento nelle uccisioni, nella fame, nelle espulsioni di massa, o nelle negazioni consistenti di cure mediche?
Cosa succederà allora ai palestinesi?"
- Justin Podur, ZNet www.zmag.org

Lo scorso venerdì, l'esercito israeliano ha compiuto un raid negli uffici dell'International Solidarity Movement (ISM) a Beit Sahour nella Palestina occupata.
Nel corso del raid sono stati confiscati computer, dischi, carte e ogni tipo di informazione e dato su cui hanno messo mano. L'operazione ha indubbiamente ottenuto un effetto di rallentamento delle azione dell'ISM.
Negli ultimi due anni, oltre mille volontari da tutto il mondo si sono uniti all'ISM nei territori occupati per aiutare i palestinesi tramite azioni dirette e non violente, come il superamento di posti di blocco e la presenza come scudi umani.
La presenza di osservatori è stata utile anche per le testimonianze dirette tramite i resconti in prima persona inviati a casa e pubblicati. Negli ultimi due mesi, l'esercito ha dimostrato di non gradire la presenza dei volontari dell'ISM: tre sono stati uccisi i feriti in modo grave e molti altri sono stati deportati, alcuni con violenza.
Il raid dell'ufficio avviene due settimane dopo che due kamikaze britannici si sono fatti saltare in aria a Tel Aviv.
Il governo israeliano ha tentato di creare legami tra questi e l'ISM in modo da giustificare il loro cambio di rotta e inasprimento dell'atteggiamento nei confronti degli osservatori per il rispetto dei diritti umani.
L'esercito ora ferma qualsiasi straniero che entri la Striscia di Gaza, facendoli firmare un documento sul quale dichiara: "Sono cosciente dei rischi ai quali vado incontro e accetto che il Governo dello Stato d'Israele e i suoi organi non siano da ritenere responsabili per la morte, il ferimento della mia persona, la perdita o il danneggiamento di proprietà, eventualità di attività militare."
In altre parole, un'ingiunzione a firmare la propria condanna a morte.
La presa di posizione dell'esercito israeliano avrà un serio effetto sugli aiuti umanitari al popolo palestinese. Amnesty International ha rifiutato di firmare il documento e quindi ha visto negare il permesso d'entrata ai territori occupato mentre i membri dell'agenzia delle Nazioni Unite di stanza nella zona (UNRWA) sono preoccupati che l'efficacia del loro lavoro possa essere messa a repentaglio dai blocchi del proprio personale alla frontiera.
Tuttavia l'ISM è determinato a restare nella zona, anche ora che la posta in gioco è aumentata.
In passato, gli osservatori internazionali si sentivano relativamente al sicuro con gli occhi dei media di tutto il mondo puntati su di loro. Ma le forze di sicurezza israeliane non sembra abbiano più remore verso l'uccisione di stranieri, anche cittadini dei loro più stretti alleati.
Va detto che comunque, la morte di tre stranieri nel conflitto palestinese, è una goccia nel mare: il giorno in cui è stata uccisa la statunitense Rachel Corrie, sono stati ammazzati nove palestinesi tra cui una bambina di quattro anni.

MURO AMARO
Mentre l'esercito è stato intento al lavoro nei territori occupati, il governo ha continuato a farsi beffa delle leggi internazionali e ha mostrato la ferma intenzione di mandare a quel paese la nuova "Road Map" per la pace.
La Road Map, che è stata pubblicata questo mese è un'invenzione statunitense che pone i piani per la creazione di uno stato palestinese "indipendente" entro il 2005. In realtà, la Road Map è basate sull'idea che il nuovo leader moderato plaestinese (insediato con l'avallo degli Stati Uniti), Abu Mazen, sarà in grado di fermare gli attacchi suicidi. Ma è un'impresa molto ardua, specialemte per un leader fantoccio.
Come ha spiegato Rachel Corrie, la volotaria dell'ISM uccisa a marzo, in un'email inviata alla madre che suggeriva che la situazione sarebbe diventata più semplice se fossero cessate le azioni violente da parte dei palestinesi stessi: "Se chiunque di noi avesse la propria vita stritolata e vivesse con i propri bambini in una zona sempre più ridotta e sapessimo da precedente esperienza che soldati, carriarmati e bulldozer sarebbero potuti arrivare in qualsiasi momento a prenderci, a distruggere le serre e i raccolti che vi coltiviamo da anni, e lo facesser mentre alcuni di noi venissero trattenuti e picchiati, torturati… non pensi che magari tenteremo anche la strada della violenza per difendere il poco che ci rimaneva... La stragrande maggioranza delle persone qui, anche se possedesse i mezzi per andarsene, anche se volesse gettare la spugna, abbandonare la propria terra e andarsene… non può andarsene. Credo che ciò possa considerarsi genocidio."
La prossima settimana, il primo ministro israeliano Ariel Sharon incontrerà George Dubya per discutere la Road Map. Tuttavia Sharon ha già dichiarato che non ci saranno concessioni di alcun tipo da parte di Israele, indifferentemente dalla cessazione o meno di attacchi terroristi plaestinesi. Inoltre ha aggiunto che Israele non cederà nessuna parte dei territori che sono stati occupati nel 1967, cosa che sarebbero obligati a fare secondo la legge internazionale. Infatti, succede proprio l'opposto.
Il lavoro per la costruzione del "Muro di separazione" continua a ritmo serrato. Il costruzione muro è una realizzazione che toglierà ancora più terra ai palestinesi, dividerà i territori palestinesi in piccole parti, completamente isolate dal mondo esterno.
"Con un reticolato elettrificato che circonda ogni zona "autonoma", lo stato "indipendente" della Palestina al quale dovrebbe condurre entro il 2005 la Road Map, non potrà essere altro che un campo di concetramento glorificato. Anzi, neanche glorificato.
E neanche un solo campo, ma una serie di campi di concentramento", dice Mahir Ali, giornalista in Pakistan.
Se questo tipo di comportamento si fosse visto in qualsiasi altro paese del mondo, sarebbe stato chiamato genocidio o apartheid. Lev Grinberg della Ben Gurion University dice: "Kamikaze che saltano in aria uccidendo civili innocenti devono essere inequivocabilmente condannati. Ma non possono essere paragonati al terrorismo di Stato portato avanti dal governo israeliano. Nel primo caso si tratta di individui che agiscono per disperazione, di azioni di un popolo che non vede un futuro, ignorato da gran parte dell'opinione pubblica mondiale, inguista e distorta. Nel secondo, si tratta di decisioni fredde e "razionali", perse da uno Stato e una forza d'occupazione ben equipaggiata, finanziata e sostenuta dall'unica superpotenza del mondo". Tom Hurndall, il volontario britannico che lo scorso mese è stato colpito alla testa da un cecchino israeliano, è ancora in coma in un ospedale israeliano. Il governo israeliano non pagherà le 25,000 sterline necessarie per riportarlo a casa, quindi I suoi genitori hanno creato il Thomas Hurndall Fund per riportarlo in Inghilterra e un fondo per aiutare ad allievare la povertà in Palestina.
Contributi per entrambi i fondi, il Thomas Hurndall Fund o The Tom Hurndall Trust Fund, possono essere inviati alla Lloyds Bank, 273-275 Kentish Town Road, NW5 2LP.

Per testimonianze in prima persona di osservatori internazionali, visitare:
www.palsolidarity.org (in inglese).
Campagna in sostegno della Palestina sabato 17 maggio, 13.30, Trafalgar Square, London: Telefono 020 7700 6192,
URL www.palestinecampaign.org
Domenica 18 maggio, la prima in Inghilterra di "Bitter Water".
Cosa significa vivere in un campo di rifugiati per 54 anni? I realizzatori del documentario saranno presenti per una discussione dopo la proiezione. Ore 16, The Other Cinema, 11 Rupert Street, London. Ingresso £5/£4. Informazioni e altri documentari previsit per giugno sul sito www.dochouse.org Hands Off the Middle East. Brighthelm, North Rd, Brighton, 7th June, 9.30am-1pm, £1. Sussex Action for Peace 01273 706820 www.safp.org.uk

* Israel ha il sedicesimo reddito pro capita del mondo, eppure riceve il 40% degli aiuti USA - $3,5 miliardi all'anno. 60% di questo viene investito in spese militari.
* Fornendo aiuti per la costruzione di strade per il collegamento degli insediamenti coloniali, gli Stati Uniti incorrono nella violazione della risoluzione 465 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU che stabilisce che "nessuno Stato fornisca aiuti o assistenza a Israele in collegamento agli insediamenti nei territori occupati."


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