CON LA NUOVA INTIFADA FINO ALLA VITTORIA
di Vincenzo Miliucci


Una manifestazione importante, quella dell'11.11.00 in sostegno della causa Palestinese a cui i Cobas, il Coordinamento di Solidarieta' con l'Intifada, il Coordinamento antagonista Pugliese, il Movimento antagonista Toscano, Officina '99 - SKA, Socialismo Rivoluzionario e molteplici altre realtà antagoniste hanno contribuito in modo determinante - essendo la metà circa del corteo forte di 8.000 presenze - sotto la bandiera Palestinese e lo striscione "Intifada fino alla vittoria".
Eppure tutta questa visibile, numerosa e rumorosa presenza e' stata fatta scomparire dai resoconti apparsi sul Manifesto e Liberazione in ossequio alle loro prevalenti amicizie verso la quasi zero presenza rappresentata nel corteo dai DS - CGIL - ARCI.
Viene deliberatamente occultato lo sforzo più coerente e costante che dall'inizio della Nuova Intifada sta riempiendo le piazze d'Italia producendo solidarieta' materiale per i Palestinesi e sta preparando l'invio di una folta delegazione nelle terra martoriata di Palestina. Perché? Per via della contestazione del palco?! Perche' allora darne solo una lettura a senso unico senza spiegare le ragioni della contesa?
Perche' non dire che un rappresentante improvvisato di quello schieramento ha chiesto di leggere un comunicato ricevendo dal palco motivi di scherno e la ritorsione della chiusura degli altoparlanti?

Certo, nella concitazione e negli slogans si puo' aver esagerato, ma in ciò ha contribuito l'arroccamento burocratico e insensibile del palco ufficiale, che si e' distinto in un assurdo e preconcetto divieto, impedendo che si potessero esprimere le ragioni di coloro che non si ritrovano sotto l'ipocrito titolo "due popoli, due stati".
Concetto inviso alla stragrande maggioranza dei Palestinesi presenti, in virtù dell'impossibilità di aderirvi stante l'aggressione e i massacri perpetrati dallo Stato -Popolo debordante di Israele, in guerra contro i Palestinesi. Al pari dell'imposizione di far parlare dallo stesso palco un leader Palestinese e una pacifista Israeliana, per dare un'immagine edulcorata di una realta' impossibile sconfessata da cinquanta giorni - centinaia di morti e migliaia di feriti tra i Palestinesi - di Nuova Intifada, che sembra aver ammutolito il movimento pacifista israeliano.
Una presenza inopportuna - al di là del curriculum della pacifista che rispettiamo - che non aggiunge, anzi deprime gli sforzi per sollevare solidarieta' e partecipazione al fianco dei Palestinesi:
e' stata fischiata fino ad interrompersi, perche' su quel podio doveva trovare posto solo la Palestina e non gli infingimenti.

Non c'è stata alcuna provocazione, bensi' un episodio spontaneo e limitato nel tempo di contestazione sonora, inteso solo a dare voce anche alle ragioni di quanti hanno arricchito e reso visibile un corteo destinato viceversa alla minorita' (dove erano le masse convocate dal CGIL? dall'ARCI? dall'ICS?), con grave danno, questo si, della causa Palestinese .
Corteo fatto scomparire per volonta' degli organizzatori filo governativi nell'enorme e buio catino del Circo Massimo, per non portare la voce della Palestina sotto i palazzi del potere e del governo di centro sinistra che sostiene prevalentemente Israele a danno dei Palestinesi.
L'episodio in se increscioso della contestazione - in quanto e' testimonianza delle incomprensioni e di atteggiamenti ostili, mentre si sostiene più o meno tutti di stare da un'unica parte - non toglie niente ne procura alcun danno alla causa Palestinese. Anzi si auspica portera' ad un salutare chiarimento tra coloro che sostengono il processo di Pace in Palestina, in quanto questo - come rivendicano i documenti pubblici e congiunti sottoscritti da HESBOLLAH, HAMAS, AL FATAH, FPLP, FDPLP e la stessa ANP - si da a partire dal riconoscimento internazionale della fondazione dello Stato Palestinese sui territori liberati e collegati di CISGIORDANIA e GAZA con capitale Gerusalemme Est ed il ritorno dei profughi e degli esuli.
Chi cerca di interpretare o di mettere in discussione questi elementari e storici obiettivi insieme alla Nuova Intifada e le forme di lotta che sceglie , si fa scudo della causa Palestinese per le proprie beghe politiche .



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