Campagna di boicottaggio Coca-Cola

Lettera del COCS al Sindaco di Roma


COCS - Coordinamento Cambia lo Sponsor
c/o Casale Podere Rosa
via Diego Fabbri s.n.c.
tel/fax 06 8271545

A :
Sindaco di Roma
Walter Veltroni
FAX 06/6784239

OGGETTO: Una scelta di consumo critico contro la Coca Cola e a fianco della societa civile colombiana

Egr. Signor Sindaco,

nel corso degli ultimi mesi le scelte politiche dell'Amministrazione in materia di sponsorizzazioni ad eventi promossi e finanziati dal Comune di Roma si sono distinte per l'apprezzabile attenzione e sensibilita nei confronti delle istanze avanzate dalle associazioni che, a diverso titolo, rappresentano la societa civile.

La responsabile presa di posizione adottata in merito alla vicenda "Nestle - Eurochocolate" e la decisione di non avallare piu l'operazione di "branding" nella scuola pubblica intrapresa dalla multinazionale Nike si coniugano coerentemente con la richiesta - da Lei avanzata all'Assessorato alle Periferie - di una "black list" che enumeri le multinazionali e le societa accusate e/o condannate per violazioni dei diritti dei lavoratori, dei consumatori e dell'ambiente.

Alla stesura della suddetta "black list" l'Assessore Luigi Nieri ha chiamato a collaborare il Tavolo dell'Altraeconomia, che comprende numerose associazioni attive a Roma sul terreno dei diritti, dell'ambiente e dell'economia equo-solidale, tra cui anche lo scrivente Coordinamento Cambia lo Sponsor.

Nel corso delle ultime settimane, tuttavia, abbiamo constatato che tali tentativi, intrapresi dal Comune nella direzione di affermare una nuova politica delle sponsorizzazioni che privilegi scelte volte a contemplare la tutela dei diritti oltre che quella degli interessi, non hanno ancora trovato riscontro in una univoca e coerente presa di posizione politica che consenta una riflessione interna ed un riesame delle procedure e degli strumenti di valutazione adottati dall'amministrazione in merito all'adesione a campagne promozionali ed all'organizzazione di eventi ed iniziative caratterizzate da finalita ed intenti sociali e/o culturali nei confronti delle quali le condotte imprenditoriali praticate da dette multinazionali si rivelano palesemente in contrasto.

In particolare, intendiamo invitarla a riconsiderare la concessione di Piazza San Giovanni e di qualsiasi altro spazio per lo svolgimento del concerto sponsorizzato da "Coca Cola" per la data conclusiva dell'MTV Tour 2003 previsto per il 10 settembre e scelto come evento inaugurale dell'ottava edizione del festival artistico Enzimi, promosso e organizzato dal Comune di Roma e da Zone Attive.

Coca Cola e stata chiaramente indicata nella "black list", che Lei ha richiesto, per i motivi che di seguito torniamo ad elencare con maggiore dettaglio.

Il 22 Luglio 2003 e ufficialmente iniziata la campagna internazionale di boicottaggio della Coca Cola promossa dal Sindacato Colombiano Sinaltrainal (Sind. Lavoratori Industrie Alimentari che organizza i lavoratori delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana e quelli della Nestle).

Coca Cola Company e accusata di "crimini di lesa umanita" quale mandante delle politiche repressive nei confronti del sindacato e dei lavoratori dipendenti delle imprese imbottigliatrici che fanno capo alla Panamco Indega Colombia, filiale della Panamerican Beverages-Panamco di Miami (Florida), di cui la Coca Cola Company possiede il 24% del capitale azionario e conta su due rappresentanti nel consiglio di amministrazione.

Esecutori di questi crimini i gruppi paramilitari che agiscono negli stabilimenti delle imprese imbottigliatrici della Coca Cola con la copertura delle Forze Armate e di Polizia dello Stato Colombiano.

In particolare il Sindacato Sinaltrainal ha subito negli ultimi 10 anni:
l'assassinio di 14 dirigenti operai di cui 3 nel corso di trattative sindacali, l'allontanamento forzato di 48 dirigenti sindacali, l'allontanamento di piu del 50% degli associati al sindacato, minacce di attentati, montature giudiziarie, sequestri e ritorsioni nei confronti dei lavoratori che hanno aderito alle lotte sindacali.

In generale le associazioni sindacali e di tutela dei diritti dei lavoratori colombiane hanno stimato che nel solo 2002 i sindacalisti assassinati sono stati 65, quelli sequestrati e scomparsi 73 mentre 39 sono stati gli attentati.

Un anno fa il Sindacato Sinaltrainal ha depositato presso il Tribunale di Atlanta - USA la richiesta per l'incriminazione di Coca Cola per violazione dei diritti umani in base ad una legge del congresso Americano del 1789 denominata "Alien Torts Claim Act" emanata "al fine di "garantire la reputazione internazionale della nuova nazione e permettere a cittadini stranieri di ricorrere alle Corti Federali USA per giudicare statunitensi ritenuti responsabili di violazioni di leggi internazionali".

Oltre alla denuncia formale della Coca Cola, il Sinaltrainal e promotore di una "Audiencia Publica Popular", che si e realizzata in tre fasi (22 luglio 2002 Atlanta/USA presentazione della denuncia, 12 Novembre 2002 Bruxelles, Parlamento Europeo - 5 Dicembre 2002 Bogota Colombia) con lo scopo di denunciare i legami tra le societa imbottigliatrici colombiane ed i gruppi paramilitari oltre agli aspetti legati alla qualita delle produzioni con particolare riferimento al trattamento di OGM.

In data 31 Marzo 2003 il giudice della Corte Federale di Atlanta, Jose E. Martinez, ha deciso che il procedimento penale per violazione dei diritti umani - commessi da Forze paramilitari a nome delle Imprese Imbottigliatrici della Coca Cola Colombiana, Panamerican Beverages Inc -
puo andare avanti.

La corte ha infatti deciso che la documentazione presentata dal sindacato SINALTRAINAL e sufficiente per procedere penalmente.

Analogamente la Corte ha deciso di mandare avanti il procedimento penale presentato sulla base di un'altra legge Statunitense che tutela le vittime della Tortura (T.V.P.A.)

Anche in altri paesi - Guatemala, Filippine, Pakistan, India, Israele, Venezuela - la Coca Cola e accusata di utilizzare, direttamente o attraverso le sue filiali, l'assassinio, la violenza, la corruzione, la violazione delle leggi sul lavoro, per raggiungere i suoi fini economici.
La multinazionale e stata denunciata per discriminazione razziale, per attentare contro la salute pubblica, per danni ambientali, per contaminazione genetica e per inquinamento dell'acqua.

La decisione del Comune e di Zone Attive di legare la manifestazione Enzimi 2003 ad un evento sponsorizzato e finanziato da Coca Cola non solo svilisce il significato di un'iniziativa storicamente rivolta agli artisti emergenti ed alle nuove forme di comunicazione, ma, soprattutto, appare nettamente in contrasto con le decisioni adottate negli ultimi mesi in materia di sponsorizzazioni e con gli impegni pubblicamenti assunti dal Comune in difesa dei diritti umani.

Tale decisione, inoltre, contrasta con i dichiarati intenti di rivalorizzazione artistico - culturale degli spazi recuperati del quartiere esquilino scelti per ospitare la manifestazione in quanto, oltre a non considerare con il dovuto rispetto le sofferenze che transnazionali quali Coca Cola infliggono nei loro paesi d'origine alle popolazioni rappresentate a Roma anche dalle minoranze migranti residenti nel quartiere esquilino, conferisce all'evento "Enzimi 2003" malcelate connotazioni politico-elettorali e promozionali mirate alla vendita della tessera di agevolazioni "Go-Card" destinata ai giovani tra i 18 e i 30 anni.

Il Coordinamento Cambia lo Sponsor e le altre associazioni che aderiscono al boicottaggio internazionale di Coca Cola chiedono, pertanto, che il Comune di Roma risponda con fermezza e coerenza alle richieste della societa civile non concedendo Piazza San Giovanni per lo svolgimento dell'evento Coca Cola live - MTV Tour 2003 e svincolando la manifestazione Enzimi 2003 da tale evento.

FacendoLe presente che le campagne di consumo critico che portiamo avanti non hanno come ultimo obiettivo quello di mantenere immacolato il nome del Comune di Roma, ma quello di modificare in senso virtuoso i comportamenti delle aziende censurate, Le chiediamo, come sempre, di rendere pubbliche le motivazioni di una Sua eventuale risposta positiva alle nostre richieste, in maniera da informare i cittadini dei misfatti compiuti da Coca Cola e da allargare la pressione nei confronti della multinazionale statunitense da parte di tutti i settori della societa civile.

In caso di risposta negativa ci riserviamo di mettere in atto azioni e manifestazioni di protesta prima, durante e dopo l'evento e di chiedere pubblicamente sui mezzi di comunicazione al Comune che utilizzo intenda fare della "black list" richiesta e poi nei fatti disattesa.

Distinti saluti.

 

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