COMUNICATO STAMPA DELLA REBOC – RETE BOICOTTAGGIO  COCA-COLA

 

TEMPO SCADUTO PER COCA-COLA, LA REBOC RIPRENDE LE PROTESTE: ‘ACCORDO CON VELTRONI NON RISPETTATO'. LA POLIZIA TENTA DI IMPEDIRE LA CONSEGNA DI UN COMUNICATO AI GIORNALISTI

ROMA, 8 APR 06 - In occasione dell’arrivo a Roma della Coppa del Mondo sponsorizzata dalla Coca-Cola, la REBOC riprende le azioni di protesta che da Novembre allo scorso Febbraio segnarono 61 tappe del viaggio della fiaccola olimpica in Italia, nell’ambito della campagna internazionale di boicottaggio lanciata dal sindacato colombiano SINALTRAINAL.

La Rete di boicottaggio è intervenuta questa mattina alla conferenza stampa che si teneva all’Auditorium di Roma per consegnare un comunicato stampa ai giornalisti intervenuti. Nonostante i precedenti accordi con la Questura, le forze dell’ordine hanno identificato tutti i presenti, tentando di impedire la consegna delle cartelline stampa. 

“Solo dopo lunga trattativa, - dichiara un rappresentante della REBOC – è stato consentito infine ad una sola persona di rimanere per raccontare ai giornalisti i motivi della protesta, che proseguirà nei prossimi giorni.
Dopo lo sgombero subito in occasione del passaggio della fiaccola, questo ulteriore episodio conferma che purtroppo non esiste più alcuna garanzia di agibilità democratica. A chi voglia comunicare idee e fatti che danno fastidio alle grandi corporation, non rimangono che due scelte: rinunciare o agire al di fuori delle norme e dei protocolli previsti”.

All’origine della campagna ci sono le gravissime violazioni dei diritti umani e del diritto di libera associazione sindacale in Colombia, tramite un sodalizio tra l’azienda e gli Squadroni della Morte dei paramilitari, classificati dallo stesso Dipartimento di Stato USA come ‘organizzazione terroristica’.

“Riprendiamo le proteste – prosegue la REBOC – perché nel frattempo Coca-Cola non ha mostrato neppure la minima intenzione di avvicinarsi ad una positiva soluzione della vicenda.
Sembrava aver compiuto un passo positivo, seppur costretto, con la firma dell’accordo del 7 Novembre, ma alla fine non ha onorato l’impegno preso, confermando di non essere un interlocutore affidabile e di avere molto da nascondere”.
In quell’occasione Coca-Cola, a seguito della minaccia di alcuni municipi romani di non consentire allo sponsor della fiaccola il passaggio sui loro territori, aveva pubblicamente firmato un accordo con il Sindaco di Roma Veltroni, l’Assessore regionale Nieri e i presidenti di Municipi romani Smeriglio e Medici, con cui si impegnava a consentire che entro il mese di Marzo una Commissione d’inchiesta indipendente, formata da istituzioni, sindacati e società civile, visitasse i suoi impianti colombiani per verificare le denunce del SINALTRAINAL.

Si sta parlando di 8 sindacalisti e 4 loro familiari assassinati, 48 costretti a fuggire dai luoghi d’origine e a vivere sotto falsa identità, 65 minacciati di morte, 6 incarcerati in base a false denunce dell’azienda e poi scarcerati dopo mesi per non aver commesso il fatto, in tutto 179 gravi violazioni dei diritti umani accertate nel Gennaio del 2004 da una Commissione indipendente americana capeggiata dal consigliere comunale di New York Hiram Monserrate.

“Come se non bastasse, - prosegue il rappresentante della REBOC - il rapporto presentato dalla ONG War on Want pochi giorni fa, in occasione della tappa londinese della Coppa del Mondo, denuncia che le pratiche antisindacali della Coca-Cola non si limitano alla Colombia, ma si estendono ormai a Pakistan, Turchia, Russia, Perù, Cile, Guatemala e Nicaragua. Si passa quindi da un caso ben circoscritto, anche se gravissimo, ad una vera e propria strategia aziendale, in cui la violenza è lo strumento per tacitare ogni opposizione dei lavoratori (o delle comunità locali, come avviene in India a causa di una grave crisi idrica provocata dal sovrasfruttamento delle falde acquifere), le cui legittime rivendicazioni sono considerate solo come ostacoli al massimo profitto”.

Nei prossimi giorni – conclude la REBOC - denunceremo questi fatti ai cittadini e agli studenti e giovani sportivi che verranno a visitare la Coppa del Mondo. La campagna a livello internazionale sta già studiando il modo di farsi sentire anche in Germania nel corso dei Mondiali. In Italia ci rivolgeremo con forza anche al Sindaco Veltroni, che dopo aver sbandierato davanti ai giornalisti ‘l’impegno assunto per la prima volta da Coca-Cola a livello internazionale’, non si è minimamente adoperato per farlo rispettare”.

Per info:

SITO WEB www.nococacola.info

E-MAIL no_cocacola_it@yahoo.itstampa_reboc@yahoo.it

IL COMUNICATO IN PDF