COMUNICATO REBOC

DICHIARAZIONE DELLA REBOC SULL’ARCHIVIAZIONE DEL CASO COCA-COLA IN COLOMBIA DA PARTE DEL TRIBUNALE DI MIAMI

ROMA, 28 OTT 06 – Lo scorso 29 settembre il giudice José Martinez della Corte Distrettuale di Miami ha archiviato le denunce del sindacato colombiano Sinaltrainal contro la Coca-Cola e le sue imbottigliatrici che operano in Colombia, relative a 4 dei 179 casi di violazioni dei diritti umani e sindacali registrati dalla Commissione d’inchiesta indipendente di New York con una missione nel 2004.

A seguito della sentenza la Coca-Cola Company si è affrettata a darne una lettura falsata e favorevole ai propri interessi, definendo le denunce del sindacato come ‘imprecise e basate su una versione distorta degli eventi’.

In realtà il giudice Martinez non è entrato nel merito delle denunce e si è limitato a dichiarare la propria carenza di giurisdizione sui casi in base alla vecchia legge americana dell’Alien Torts Claim Act (ATCA).

Questa legge, risalente al 1789, dà la possibilità ai non americani di denunciare cittadini americani per violazioni dei diritti umani fondamentali avvenute all’estero, e viene utilizzata negli USA anche per denunciare imprese americane colpevoli di violazioni di diritti umani all’estero, cioè quei casi che la normativa nazionale e internazionale non ha ancora direttamente disciplinato.

Per questo l’ATCA è molto avversata dai grandi gruppi di potere economico e politico. Nel 2004 le principali organizzazioni imprenditoriali ne hanno chiesto l’abrogazione alla Corte Suprema, in quanto “danneggia l’economia, apportando uno svantaggio competitivo alle imprese con sede negli Stati Uniti”. L’amministrazione Bush sta cercando di accontentarle e ad Ottobre dello scorso anno la senatrice repubblicana Diane Feinstein ha presentato un progetto di legge per modificarla e depotenziarla, anche se finora l’ATCA si è rivelata un’arma spuntata contro le imprese.

Lo stesso giudice Martinez, di nomina presidenziale, fa notare nella sentenza che ‘non c’è stata finora nemmeno una pronuncia contro una multinazionale in un processo basato sull’ATCA’.

Questo prova l’inadeguatezza dello strumento più che l’imprecisione delle denunce del Sinaltrainal e non fa che riproporre il tema dell’urgenza di una normativa internazionale su imprese e diritti umani, già approvata in sede di Sottocommissione ONU e successivamente bloccata dalla lobby delle imprese.

Finché questa normativa non sarà varata, gli strumenti principali per contrastare le violazioni dei diritti umani, sociali e ambientali da parte delle imprese rimangono quelli dal basso: la denuncia, la pressione, la solidarietà internazionale e il boicottaggio da parte dei consumatori e dei lavoratori.

Proprio grazie alla campagna internazionale di boicottaggio, la Coca-Cola ha aperto a Settembre un tavolo di trattative con il Sinaltrainal per risolvere l’annosa vicenda.

Per info:

SITO WEB http://tmcrew.revolt.org/killamulti/cocacola 

E-MAIL no_cocacola_it@yahoo.itstampa_reboc@yahoo.it

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