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            BOLOGNA
             
            BOICOTTA
            COCA-COLA 
            SPONSOR DELLA FIACCOLA OLIMPICA... 
            E DEGLI SQUADRONI DELLA MORTE COLOMBIANI 
             
            
             
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            alle foto e alla rassegna stampa by oscar paciencia
             
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            e vedi il video della protesta by global project bologna 
            [wmv - 14,1 Mb]
             
             
            
             
            
                    BOLOGNA,
            13 GENNAIO 2005 
                     
                    
                    APPELLO:
            INIZIATIVA PASSAGGIO FIACCOLA OLIMPICA A BOLOGNA. GIOCHI DI PACE
            SPONSORIZZATI DA UN KILLER (CONF. COBAS - Bologna, PARTITO DELLA
            RIFONDAZIONE COMUNISTA - Fed. di Bologna, PDCI - Coordinamento
            Cittadino, GIOVANI COMUNISTI/E di Bologna, EX-MERCATO 24, VAG61,
            LAZZARETTO CONVENZIONATO, LISTA RENO, CIRCOLO IQBAL MASIH) 
                    Il 10
            febbraio Torino inaugurerà le Olimpiadi Invernali 2006. 
            Questa edizione dei Giochi Olimpici che per antonomasia dovrebbero
            rappresentare la pace, la fratellanza e l'uguaglianza tra i popoli
            del pianeta saranno sponsorizzati dalla multinazionale Coca Cola,
            simbolo di sfruttamento di esseri umani e dell'ambiente, mandante
            dell'omicidio di otto sindacalisti colombiani del SINALTRAINAL,
            responsabile dell'utilizzo degli squadroni della morte per
            pacificare le relazioni sindacali attraverso il sequestro, false
            denunce, trasferimenti forzati ed intimidazioni dei lavoratori.
            Infine incriminata dal tribunale della Florida per violazione dei
            diritti umani. 
            Nonostante i 55 milioni di euro spesi nella campagna pubblicitaria
            denominata "LIVE OLIMPIC" che accompagnerà la torcia
            olimpica per gli 11.000 chilometri di territorio italiano, le
            denunce del sindacato degli alimentaristi colombiano - SINALTRAINAL
            - non hanno potuto rimanere coperte: 179 violazioni dei diritti
            umani ai suoi membri tra il 1990 ed il 2003; minacce, percosse e
            omicidi contro i rappreentanti locali del sindacato durante le
            tratttative sindacali. A causa di tali intimidazioni e violenze il
            numero degli iscritti è sceso del 75% in 10 anni (da 1.440 nel '93
            a 380 nel 2004). 
            Il boikot nazionale alla Coca Cola ha già prodotto proteste in
            quasi tutte le principali città tappa della kermesse, spesso
            manganellate dai mastini pubblici dipendenti messi a guardia degli
            interessi privati della company. 
            Per questi motivi chiediamo di NON ACQUISTARE I PRODOTTI DELLA
            "THE COCA-COLA COMPANY", di ESCLUDERE COCA-COLA DAGLI
            SPONSOR DELLE OLIMPIADI e invitiamo tutte e tutti a boicottare il
            passaggio della carovana della morte per le strade di Bologna 
            VENERDI' 13 GENNAIO 2006 
            LIVE OLIMPIC? DON'T KILL COLOMBIAN UNIONISTS! 
             
            YA BASTA! ADERISCE AL BOICOTTAGGIO DI
            BOLOGNA (ASS. YA BASTA!) 
            BOICOTTA COCA-COLA 
            SPONSOR DELLA FIACCOLA OLIMPICA 
            E DEGLI SQUADRONI DELLA MORTE COLOMBIANI 
            La multinazionale Coca Cola Company è tra i maggiori sponsor delle
            olimpiadi invernali di Torino. Olimpiadi nate come progetto di pace:
            nell’Ellade antica ogni guerra veniva sospesa durante il loro
            svolgimento. Olimpiadi che ancora oggi dovrebbero veicolare messaggi
            di solidarietà e fratellanza e che invece costituiscono un circo di
            interessi economici ed una vetrina per sponsor e multinazionali. 
            La Coca Cola Company, sponsor ufficiale della fiaccola olimpica,
            simbolo appunto di pace, si macchia quotidianamente in Colombia come
            in Italia, di crimini e violenze contro sindacalisti e lavoratori e
            pratica con la violenza perenni tentativi di imporre il monopolio
            dei suoi prodotti con effetti drammatici: in Chiapas, in molte
            comunità indigene è più facile ed economico trovare una
            bottiglietta di Coca Cola che un bicchiere d’acqua potabile. Dal
            1989 ad oggi in Colombia per mano delle bande paramilitari
            finanziate dalla Coca Cola, sono morti 8 leader del sindacato
            alimentare Sinaltrainal. Si sono verificati centinaia di casi di
            violazioni dei diritti umani contro dipendenti della Coca Coca
            Company: sequestri, torture, sparizioni, fughe dal paese per
            sfuggire alla mano dei killer. La Coca Cola preferisce pagare i
            paramilitari che trattare con i sindacati: i maggiori casi di
            violenze a danno dei dipendenti della Coca Cola si sono verificati
            proprio durante i periodi di maggiore contrattazione sindacale ed
            addirittura alcuni omicidi sono avvenuti all’interno degli
            stabilimenti della multinazionale ad opera delle bande paramilitari.
            Strutture paramilitari al servizio dei signori della droga, delle
            multinazionali operanti in Colombia, come la Coca Cola appunto, ma
            anche strutture ripulite ed utilizzate all’interno delle nuove
            strategie di guerra globale per esempio tramite il loro inserimento
            nelle compagnie di sicurezza private che hanno appaltato molte
            funzioni belliche nelle zone calde del mondo, dall’Iraq alla
            Colombia. Per questo la Coca Cola Company è altresì legata in modo
            indelebile ad una modo molto fluido di imporre dominio, controllo,
            pacificazione e disciplina: si passa senza problemi dalle
            intimidazioni sindacali al finanziamento delle moderne forme della
            guerra globale. 
            Invitiamo ancora una volta al boicottaggio dei prodotti della
            multinazionale Coca Cola Company (Coca-Cola, Fanta, Sprite, Burn,
            Powerade, Minute Maid, Nestea) e ci uniamo alla richiesta del
            sindacato colombiano dei lavoratori alimentari Sinaltrainal di verità
            giustizia e riparazione integrale per i crimini commessi dalle
            multinazionali che si arricchiscono nel territorio colombiano
            seminando morte e violenza e servendosi e finanziando gli squadroni
            paramilitari. 
             
            RESOCONTO SEMI-SERIO: BLOCCATA LA
            FIAMMA A BOLOGNA: FATTO! (INDYMEDIA) 
            Oggi ho partecipato
            al blocco della torcia che passava a Bologna 
             
            Il piano era elementare: volantinare in piazza Malpighi, pronti a
            risalirla per chiudere Via Barberia quando la fiamma olimpica fosse
            stata segnalata in arrivo. 
             
            A quel punto quelli che erano a volantinare sul percorso in una
            posizione sfigatissima, praticamente in mezzo a una piazza,
            sarebbero corsi incontro al grosso cero per bloccarlo prima che
            sbucasse da una via strettissima. 
            L'operazione è riuscita e la via strettissima è stata bloccata. 
             
            Il clamoroso anticipo con il quale siamo arrivati sul posto ci ha
            procurato un paio di imprevisti: un freddo cane testimoniato dal
            display del cellulare ghiacciato al momento topico, e divertenti
            scambi con la gente in attesa del passaggio già da un'ora prima
            (follie, vabbe'). 
             
            In particolare con un'anziana signora con la bandierina della
            Samsung, ci siamo detti: 
            io-(infido, dopo averne carpito la confidenza, tutto il dialogo in
            bolognese): Ma dove l'ha presa la bandierina? 
            Signora: me l'ha data una ragazzuola 
            io- ma non è mica la bandiera delle olimpiadi! (stupito) Signora,
            le han dato la pubblicità! 
            s.: Oi, ma è vero, che strano, ma che roba 
            Dopo di che ha buttato la bandierina in un cestino dei rifiuti. 
             
            Lo sforzo del marketing samsung, che -copre- il baraccone, mentre la
            coke ha solo il marchietto sul simbolo, è composto da: 
            -alcuni riscio' a pedali che in mattinata hanno percorso le vie del
            centro distribuendo volantini, bandierine, gadget e sorrisi delle
            hostess, solo personale femminile. 
             
            - un palchetto con contropalco per le riprese tv 
            - Un tir con cose strane ed elettroniche dentro (e proprio lì
            dovean volare gli uselin della samsung-comare ) 
            - impianto hi-fi e luci 
             
            Gente lungo la strada, in centro, ce n'era da fare una fila
            discontinua, ma evidente; sono comunque strade molto trafficate alle
            19, c'era evidente curiosità e anche qualche bambino. 
             
            Il blocco della strada stretta ha tenuto una mezz'oretta abbondante,
            poi senza particolare animosità, funzionari in borghese hanno
            -spinto-il blocco verso sinistra facendo sfilare i mezzi e il
            tedoforo a destra verso la piazza, quella di prima. 
            (se vi guardate una mappa da v. Barberia, la strada stretta,
            attraverso p.zza Malpighi. Il tedoforo ha poi proseguito per il
            largo rettilineo di v. Marconi, svoltato a dx in v. dei Mille e
            infine a sx in v. Indipendenza alla fine della quale lo aspettava il
            braciere). 
            La cosa si è svolta senza particolari animosità previo chiarimento
            delle rispettive intenzioni. 
            Da piazza Malpighi, dove il corteo olimpico ha provato a
            riorganizzarsi è cominciata una corsa bellissima, quanto
            imprevista. 
             
            Ad aprirla due moto + due auto della polizia, poi una macchina con
            un cartello sopra con scritto -manifestazione autorizzata-
            trasversalmente, con una scritta rossa su fondo giallo, felliniano. 
             
            Poi un camper, con a bordo staffette e gente dell'organizzazione. A
            10 cm. (al massimo) dal retro del camper il tedoforo, con la
            fiaccola protetto dalla finestra posteriore del camper aperta verso
            l'alto, come una verandina. 
            Evidentemente temevano lanci di oggetti che non erano nella mente di
            nessuno, tipico. 
            Gli (ai sig. dell'ordine pubblico) era anche stato detto che nessuno
            voleva far male al tedoforo, o rubargli il cero. 
            Ci bastava ritardare il passaggio; l'opzione-corsa, per esempio, non
            era prevista. 
             
            Dietro il tedoforo, poi, una cinquantina di poliziotti in tenuta
            antisommossa, casco e scudo a correre compatti a meno di un passo da
            quello poi abbiamo scoperto essere un giornalista del Carlino (Che
            si è divertito tantissimo e ha portato la fiaccola più a lungo del
            previsto, dall'articolo che ha scritto, lui è rimasto contento del
            fuori-programma). 
             
            Molto particolare il quadretto del tedoforo schiacciato tra la
            parete del camper e il cordone che lo inseguiva fiato sul collo,
            anche se la fiaccola è orrenda, sembra di plastica. 
             
            Poi gente che era al blocco (io pure) a 2/3 metri, una trentina,
            prima compatti poi più sfilacciati; poi altri poliziotti,
            funzionari compresi, mescolati a movimentisti, per un totale di
            4/500 persone. Poi un altro camper di appoggio, altre auto altra
            gente che dai lati si è messa al seguito prendendola per una cosa
            divertente. 
             
            Il bello è che, complice la strada in leggera discesa, tutta questa
            carovana ha cominciato a correre dietro il tedoforo al quale
            evidentemente hanno consigliato lo sprint e di evitare i previsti
            cambi con altri e fermate inopportune. 
            Una corsa senza soste fino alla stazione. 
             
            Durante il primo sprint almeno due di quelli con lo scudo e il casco
            sono caduti a pelle di leone, uno di fianco a me l'ho visto, di un
            altro ho riconosciuto il rumore identico; doveva essere poco dietro. 
             
            Sicuramente quelli che erano al primo incrocio e in via Marconi ad
            attendere la fiaccola si sono divertiti. 
             
            A noi, dove ero io, sembrava di inseguire i poliziotti che
            scappavano, e quando questa carovana ha attraversato l'incrocio di
            corsa, abbiamo cominciato a gridare in parecchi: "hop-hop-hop" 
            Per un centinaio di metri l'hop-hop-hop ha letteralmente rimbombato
            nella via priva di traffico. 
             
            Il passaggio di corsa di una mandria del genere ha donato il sorriso
            a grandi e piccini, di certo io mi sono divertito un sacco, anche se
            avrei voluto avere più tempo per guardarmi intorno. 
            Abbiamo incalzato i baldi giovani con il ritmo per almeno metà di
            via Marconi. Poi siamo tornati al no-coke. 
             
            Il tedoforo sbloccato ha continuato a corricchiare fino alla meta,
            giunti alla quale mi sono trovato a gridare "co-ca-co-la-as-sas-si-na"
            solo con altri tre simpatici podisti (sempre tra due alucce di folla
            e un pò di gente ad aspettare), a quel punto abbiamo smesso :D 
             
            Tutti gli altri erano sfilati troppo e la Ps dietro di noi li aveva
            stoppati. 
            Loro, lungi dall'aggirarli repentinamente hanno aspettato di
            compattarsi e decidere che fare. 
             
            Giunti alla meta il tedoforo è salito sul palco 
            Un tizio ha presentato un tedoforo del Burundi 
            Che ha detto 4 parole edificanti 
            Hanno acceso il calderone (fatto con lo stesso orrendo materiale
            bluette della fiaccola). 
            Il tizio ha detto: "grazie bologna" 
            Noi 4: "coca cola vergogna" 
             
            Fine dello spettacolo. 
             
            5 minuti 5 su un palchetto supertransennato e 200 persone
            intirizzite, alcune con le bandierine Samsung, una ragazza con
            quella dell'Italia. 
            Delusione sulle facce dei pochi che erano riusciti ad arrivare in
            vista del palchetto, che si sono fatti almeno un'ora di musica del
            dj del sansumg-tir, e freddo per una sveltina davvero inconsistente.
            Difficilmente avranno capito perchè il tedoforo è arrivato a razzo
            seguito dai poliziotti che sembravano bersaglieri. 
             
            Tutto Fatto in fretta per paura dei feroci no-global? 
            Macchè, dei feroci no-global bloccati, ne sono arrivati alcuni
            quando già avevano spento le luci, gli altri nemmeno si sono
            degnati. in effetti non era nel programma. Più probabilmente si era
            fuori tempo massimo per il Tg3 regionale, e star lì per quattro
            sfigati non era nell'interesse degli organizzatori. 
             
            Nella piazzetta che si svuotava rimaneva solo un gruppetto di
            digossini che con una telecamerina riprendeva chi arrivava, ce ne
            siamo andati. 
             
            Fine della manifestazione contro la coca cola, non perchè fa fare i
            rutti, ma perchè sfrutta gli operai e uccide i sindacalisti (e
            molto altro) in giro per il mondo. 
             
            La sfilata della fiaccola è diventata una buffonata, e parecchi
            commentatori non hanno potuto fare meno di notarlo, anche se si sono
            ben guardati dal citare il motivo delle proteste e le responsabilità
            (ma anche il nome) dell'azienda assassina, ma sponsor. 
            In fin dei conti è giusto che una tale pagliacciata figlia del
            marketing sia finita nel ridicolo, dai gadget pietosi, fino agli
            svolazzi dell'elicottero sul centro cittadino, il layout previsto
            era davvero pietoso. 
             
            Il bello è che secondo qualcuno la cerimonia sarebbe stata rovinata
            da chi non ha rispetto per lo spirito olimpico! 
            leggere le numerose edizioni locali per credere. 
             
             
            LA CONTESTAZIONE DEGLI UNIVERSITARI
            CONTRO LA FIACCOLA DELL'IPOCRISIA (RETE UNIVERSITARIA BOLOGNA) 
            Il carrozzone mediatico e commerciale dei giochi olimpici invernali
            si dà in mostra oggi nella nostra città. 
            Ciò che si cela dietro la falsa retorica di pace e fratellanza
            delle Olimpiadi non è altro che un’asfissiante campagna
            promozionale attraverso cui alcune delle più potenti corporation
            globali traducono il ritorno d’immagine di questa sfavillante
            vetrina in ingenti profitti e vi lavano le nefandezze su cui,
            lontano dai riflettori, basano i propri imperi economici. 
            Non stupisce trovare tra chi si spartisce la torta del business
            Torino 2006 accanto a Coca-Cola e McDonald’s, la S.Paolo - IMI,
            seconda banca armata italiana e la Adecco, multinazionale del lavoro
            interinale, che ha ricevuto in appalto la fornitura di manodopera
            precaria e a basso costo. 
            Precari i contratti, ma non meno precarie le condizioni di lavoro a
            cui sono costretti gli operai, in gran parte migranti, degli
            innumerevoli cantieri teatro di continui incidenti, quattro mortali
            resi noti fino allo scorso maggio. 
            Da non dimenticare poi le devastazioni ambientali provocate nelle
            valli del torinese per opere che richiederanno inoltre costose spese
            di manutenzione nonché di dubbia utilità futura; nuovi impianti
            sportivi, in primis, ma anche la realizzazione o l’ampliamento di
            strade e autostrade e la costruzione di seggiovie, cabinovie,
            alberghi, parcheggi, strutture per l'innevamento artificiale. 
            Tutto ciò aggrava lo scempio ambientale in zone, quali la Val di
            Susa, già gravemente minacciata dalla costruzione della linea
            ferroviaria ad alta velocità Torino - Lione. 
            Intanto il capoluogo piemontese si rimette a nuovo. Gli sgomberi di
            occupazioni abitative e centri sociali, i divieti di svolgere
            manifestazioni nel centro cittadino e il parallelo impegno dei
            sempre più asserviti sindacati confederali a non indire scioperi o
            altre forme di agitazione, costituiscono deliberate politiche di
            marginalizzazione e soffocamento del conflitto sociale. Insieme a
            precise scelte urbanistiche tese a ridisegnare d’autorità il
            tessuto cittadino, si va a creare così un’illusoria quanto
            inaccettabile facciata di pacificazione e progresso. 
            Riteniamo quindi imprescindibile che anche a Bologna si dia un netto
            segnale di opposizione all’ipocrita auto-celebrazione dei Giochi e
            del codazzo dei suoi sponsor che nel passaggio di città in città
            della fiaccola olimpica trova la sua più sfacciata manifestazione. 
             
             
            
             
            FOTO E RASSEGNA
            STAMPA
             
            
              
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                  Blocco anarchico via Nosadella-Piazza Malpighi 
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                02 
                    
                  bologna boicotta killer-cola 
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                03  
                  Le sagome coi nomi dei sindacalisti trucidati in Colombia 
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                04 
                    
                  Blocco Via Barberia-Piazza Malpighi 
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                05 
                    
                  I furgoni tentano di passare scortati da Digos e polizia 
                    | 
                06 
                    
                  Pronto a bastonare (stavolta frustrato) | 
                07 
                    
                  La Digos cerca di dissuadere... 
                    | 
                08 
                    
                  La Digos
                  spintona per far largo ai furgoni 
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                09 
                    
                  ...mentre il tedoforo corre trafelato scortato dai poliziotti
                  in via Marconi 
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                10 
                    
                  la repubblica 
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                11 
                    
                  l'unità 
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                12 
                    
                  il resto del carlino 1 
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                13 
                    
                  il resto del carlino 2 
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                14 
                    
                  il resto del carlino 3 
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                15 
                    
                  il domani 1 
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                16 
                    
                  il domani 2 
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