Campagna di boicottaggio Coca-Cola

Dalla prima pagina di LIBERAZIONE


HA DETTO NO ALLA COCA-COLA: INDAGATO IL SINDACO
Avviso di garanzia al primo cittadino di Bussoleno

Testata: LIBERAZIONE
Autore: Claudio Jampaglia
Data: 7 Febbraio 2006
Versione originale: http://www.liberazione.it/giornale/060207/LB12D6D3.asp - http://www.liberazione.it/giornale/060207/LB12D6CA.asp 

Dici no-tav e trovi sempre un eccesso di zelo, di accanimento, diciamolo pure, di repressione. Prima o poi doveva toccare anche a uno dei sindaci ed è successo. Non per i blocchi stradali, i fronteggiamenti con le forze dell’ordine o l’occupazione dei terreni dei cantieri dalla Torino-Lione, ma per aver rifiutato la pubblicità della Coca Cola. Succede a Beppe Joannas, sindaco di Bussoleno, uno dei maggiori paesi della Val Susa, sempre in prima fila con i suoi cittadini ed esponente diel Prc. E’ indagato dalla procura di Torino (procedimento 335/06) per aver detto “no grazie” alla carovana pubblicitaria della Coca Cola che accompagna i tedofori delle Olimpiadi invernali 2006 che si svolgeranno in alta valle. Il 23 gennaio la Digos gli ha sequestrato lo scambio epistolare con la società promotrice del marketing olimpico della Coca Cola e poi il 25 è tornata a prendersi il regolamento comunale sulla pubblicità. Chissà quale accusa gli contesterà il procuratore aggiunto Maddalena (se procederà): abuso d’ufficio? Joannas non si capacita: «Mi hanno chiesto di fare pubblicità, abbiamo detto di no, punto e finito, al massimo mi sarei aspettato un ricorso amministrativo». Per il dissenso a uno sponsor alcuni “colleghi” lo avevano già accusato di mettere a rischio la riuscita mediatica delle Olimpiadi e i giornali lo hanno messo alla berlina: «Sembravo un ‘mostro’ perché non ho autorizzato la distribuzione di cappellini e bandierine, perché di questo si sta parlando». Dura essere no-tav.

Le motivazioni no-cocacola di Joannas, sono le stesse che Liberazione ha sostenuto in diverse occasioni: «Mi sembra ci sia una grande contraddizione tra il simbolo di pace e tolleranza della fiaccola olimpica e l’attività stra-documentata della multinazionale delle bollicine in paesi come la Colombia», ci dice. Di fronte alla baruffa, però, convoca la sua maggioranza di centrosinistra e pur rimanendo contrario, autorizza la Coca Cola per non alimentare altre polemiche con altri amministratori. Prima di tutto l’unità del movimento. Ora ci aspettiamo, con lo stesso spirito, un atto di solidarietà da tutti gli enti locali della valle.

Ieri, al previsto passaggio della fiaccola, Joannas si è “autorecluso in casa per non alimentare altre polemiche”, con tanto di televisione olandese al seguito in salotto tanto è il clamore della faccenda. Si è così perso il dietro front dell’organizzazione olimpica che dopo una contestazione pacifica a Susa ha deciso di non proseguire per Bussoleno e ritornare a Bardonecchia. Polemiche anche qui a non finire. I fatti dicono che qualche migliaio di no-tav hanno fatto “tifo contro”, disturbando con le bandiere i tedofori. Solo tensione e poi qualche spintone con i poliziotti quando una bandiera sopra la fiaccola è andata a fuoco. Troppo per gli organizzatori che avevano già tenuto alla larga i camion degli sponsor. Intanto si svolgeva la “staffetta” parallela dei no-tav da Susa a Condove, dove i tedofori alternativi sono stati accolti da una festa a base di vin-brulé e dolci di carnevale (“La fiaccola passa, il tav no”) e premiati con medaglie di bronzo per le polveri dei cantieri, d'argento per l'uranio e d'oro per l'amianto.

Sul fronte politico, ieri, alla Fabbrica del Programma bolognese un gruppo di sindaci della valle (diciamo, per schematizzare, Ds e Margherita) guidati dal presidente della comunità montana, Antonio Fermentino, ha incontrato Romano Prodi. Non s’è detto molto, a dire il vero, il candidato premier ha chiesto agli amministratori “l’adesione a un metodo e a un forte processo di approfondimento” del tav, cui dovrà seguire “una rapida decisione”. In sostanza la garanzia di “processi trasparenti e chiari” e un dialogo “costruttivo e mediato” a 360 gradi con gli enti locali (e i movimenti, professore?). Un salomonico discutiamo, ma la tav resta una priorità, per non scontentare nessuno (Ulivo favorevole, Prc, Verdi e Pdci contrari) almeno fino alle elezioni. Non poteva andare diversamente, dato che le richieste della conferenza dei sindaci valsusini riguardavano l’abolizione della legge obiettivo, l’individuazione delle priorità delle grandi opere, la consultazione obbligatoria delle popolazioni per la loro realizzazione. Il preambolo al tema. Joannas che non ha voluto partecipare così commenta: “Per dire no all’alta velocità e si all’ammodernamento della linea, mi basta il programma di Rifondazione e le dichiarazioni chiarissime di Fausto Bertinotti in ogni dove”. La questione è sempre aperta, dopo le Olimpiadi verrà convocato dal governo il tavolo di Palazzo Chigi per riprendere la mediazione, intanto la fiaccola giovedì arriverà a Torino.

 

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