Campagna di boicottaggio Coca-Cola

Botta e risposta tra Coca-Cola e il quotidiano The Nation


L'INCHIESTA DI MICHAEL BLANDING 'IL CASO COCA-COLA' DEL 1 MAGGIO SUSCITA LA REPLICA STIZZITA DELLA COCA-COLA. IL GIORNALISTA RISPONDE A SUA VOLTA E SMASCHERA LE TECNICHE COMUNICATIVE DELLA COMPANY

Fonte: The Nation
Autori: Ed Potter (The Coca-Cola Company), un lettore, Michael Blanding (The Nation)
Data: 4 Maggio 2006
Versione in inglese su: http://www.killercoke.org/nationlet060522.htm 
Traduzione: REBOC
Articolo collegato: Il Caso Coca-Cola


IL MONDO SECONDO COCA-COLA

ATLANTA, Mag. 4, 2006 - In “Il caso Coca-Cola” Michael Blanding spende circa 3000 parole per raccontare stanche e non sostanziate accuse contro la Coca-Cola Company. In tutte queste parole, ce ne sono circa 150 di risposta da parte della Coca-Cola, una disdicevole ma non sorprendente mancanza di equilibrio che farebbe arrossire qualsiasi Fox News. Mentre The Nation è più un punto di vista che un punto di fatto, vale anche la pena di far notare che:

§ Su circa 440.000 lavoratori all’interno del Coca-Cola System (compresi i lavoratori impiegati da entità con una partecipazione azionaria di maggioranza da aprte della Coca-Cola e gli imbottigliatori indipendenti) circa 144.000 sono rappresentati dai sindacati.

§ In Colombia, dove meno del 4% dei lavoratori sono sindacalizzati, circa il 31% dei lavoratori presso gli impianti di imbottigliamento indipendenti dalla Coca-Cola sono rappresentati da uno dei 12 sindacati con cui gli imbottigliatori colombiani della Coca-Cola hanno in corso normali relazioni.

§ Il Sindacato Internazionale del Settore Agro-alimentare, Hotel, Ristoranti, Catering, Tabacco e le associazioni sindacali alleate (IUF), la federazione globale di sindacati che rappresenza la maggioranza dei lavoratori sindacalizzati nel Coca-Cola System, ha respinto all’unanimità l’appello al boicottaggio della Coca-Cola. In questo rifiuto lo IUF ha dichiarato, “Generalizzazioni, accuse e affermazioni non sostanziate del tipo di quelle contenute nell’appello al boicottaggio non fanno nulla per aiutare la causa dei sindacati che organizzano e rappresentano i lavoratori della Coca-Cola in giro per il mondo, la maggioranza dei quali sono membri dello IUF.”

§ Tra gli altri sindacati che non supportano il boicottaggio ci sono SICO, SINALTRAIMBEC, Asotragaseosas e CUT (la Confederazione Sindacale Nazionale), tutti in Colombia.

§ In Bretagna una mozione per boicottare Coca-Cola nei campus universitari è stata respinta da un voto schiacciante alla Conferenza Annuale di Marzo del Sindacato Nazionale degli Studenti (NUS)

§ Singoli sindacati, Amicus, TGWU e GMB, come l’organizzazione ombrello dei sindacati inglesi, il TUC, non supportano l’appello al boicottaggio. In una lettera aperta e congiunta ai delegati del NUS i segretari generali dei sindacati hanno scritto: “Dal primo appello a boicottare la Coca-Cola che fu lanciato in Colombia nel 2003, il movimento sindacale inglese ha indagato e monitorato da vicino la situazione… Dal 2003, nessuna prova è stata prodotta per collegare Coca-Cola all’omicidio dei suoi lavoratori in Colombia. Non crediamo che un boicottaggio della Coca-Cola potrebbe contribuire in qualche modo a salvare vite o a raggiungere una pace giusta e definitiva in Colombia”.

§ In India le attività di imbottigliamento della compagnia e quelle in franchising impiegano direttamente circa 6000 persone e creano indirettamente lavoro per altre 125.000 nell’indotto (acquisto, fornitura e distribuzione). Virtualmente tutti i beni e i servizi necessari per produrre e mettere Coca-Cola sul mercato locale sono fatti in India, assicurando che i benefici dell’impatto occupazionale del nostro sistema rimanga presso le comunità locali presso cui gli impianti si trovano.

§ La Coca-Cola Company è stata citata dai principali quotidiani di affari indiani come una delle compagnie più rispettate del paese. Le nostre attività in India sono state riconosciute dai funzionari governativi e dalle organizzazioni non governative indiane ed estere per le iniziative filantropiche e per i contributi allo sviluppo della comunità e ancora per i successi nella gestione dell’ambiente, della conservazione dell’acqua e del controllo dell’inquinamento. Per tre anni consecutivi gli impianti della Coca-Cola in India hanno vinto il prestigioso premio Golden Peacock Environmental Management per le pratiche ambientali dall’Istituto dei Direttori, che assegna il premio insieme alla Fondazione Mondiale per l’Ambiente. Coca-Cola ha ricevuto riconoscimenti dalla Croce Rossa Indiana per i suoi programmi ambientali. Nel 2005 la Confindustria Indiana (CII) ha riconosciuto l’impianto della Hindustan Coca-Cola Kaladera come Unità Idro-efficiente in occasione del Premio Nazionale per l’Eccellenza nel Consumo di acqua. L’impianto di Kaladera ha inoltre vinto il Premio per il Progetto Innovativo per il suo contributo specifico alla riduzione del consumo idrico.

§ Alla Coca-Cola noi riconosciamo le nostre responsabilità nei confronti dei lavoratori in tutto il nostro sistema e nei confronti delle comunità presso cui ci troviamo ad operare. Siamo desiderosi di impegnarci in modo costruttivo con i soggetti sinceramente interessati ad aiutarci a sviluppare il nostro ruolo guida a livello globale per i diritti dei lavoratori e per l’ambiente. Collaborazioni e cooperazioni del tipo di quelle che abbiamo intrapreso con l’Organizzazione Internazionale del Lavoro per la valutazione delle pratiche rispetto ai diritti dei lavoratori in Colombia e con l’Istituto per l’Energia e le Risorse per la valutazione delle pratiche relative all’acqua in India sono, molto probabilmente, più efficaci per promuovere gli interessi di tutte le parti in causa rispetto allo scontro sfortunatamente favorito da Ray Rogers e Terry Collingsworth.

ED POTTER, director 
Global Labor Relations, The Coca-Cola Company 

-----------------------------

LA REAZIONE DI UN LETTORE

Chandler, Ariz. - Sono scioccato dall’informativa di Michael Blanding sulle pratiche repressive del Lavoro da parte della Coca-Cola nei Paesi sottosviluppati. Pepsi ha un comportamento migliore? Se è così, passerò dalla Coca-Cola alla Pepsi.

WARREN LITTLEFORD

----------------------------

LA REPLICA DI BLANDING

Jamaica Plain, Mass. - Ho parlato a lungo con Ed Potter per preparare la mia storia, e dove ho ritenuto credibili le contro-argomentazioni alle accuse contro Coca-Cola, le ho incluse. Ad ogni modo, molte delle difese che lui ha proposto — molte ripetute qui – sono nel caso migliore irrilevanti ed in quello peggiore fuorvianti. Per esempio, l’asserzione di Potter secondo cui il 31% dei lavoratori Coca-Cola negli stabilimenti colombiani sono sindacalizzati tiene conto solo degli impiegati a tempo pieno, non considerando il 75% dei lavoratori che lavorano part-time o a contratto. E mentre è vero che alcuni sindacati colombiani appoggiano la compagnia, il sindacato che ha promosso il boicottaggio, il SINALTRAINAL, rappresenta più dei due terzi dei lavoratori sindacalizzati all’interno della Coca-Cola (circa 400 dei 600 dipendenti (a tempo indeterminato, NdT). Gli altri sindacati sono più piccoli (il SINALTRAINBEC conta 10 lavoratori) e/o hanno direttamente beneficiato dello smantellamento del SINALTRAINAL (per esempio, il SICO affiliato allo IUF ha rimpiazzato il SINALTRAINAL nell’impianto di Carepa dopo l’assassinio di Isidro Gil ).

Lo IUF ha assunto la sua posizione dai suoi affiliati colombiani, che sono stati molto più conciliatori nelle loro trattative con la dirigenza. Nonostante questo, lo IUF è lungi dall’aver dato a Coca-Cola una promozione sui diritti umani. Dopo il recente voto dei gruppi studenteschi britannici contro il boicottaggio, il segretario generale dello IUF ha avvertito, “Coca-Cola deve riconoscere che il voto deriva essenzialmente da una valutazione tattica sul boicottaggio. La vasta maggioranza degli studenti inglesi condivide la posizione dello IUF secondo cui la Coca-Cola Company deve garantire il rispetto dei diritti umani e sindacali all’interno del suo sistema globale e deve mettere in campo meccanismi credibili per assicurare queste garanzie… Se Coca-Cola non farà qualcosa che sindacalisti, studenti e clienti accetteranno, allora coloro che hanno affermato che l’unica cosa che la Compagnia capisce è il danno al mercato e alla reputazione, che un boicottaggio efficace potrebbe apportare, avranno provato di essere nel giusto” – davvero non uno squillante appoggio per la compagnia. L’appello al boicottaggio nel Regno Unito, inoltre, non è stato “sconfitto in modo schiacciante” ma fermato per un pelo da un voto 300 contro 259, un margine risicato per un’organizzazione che rappresenta circa 700 campus. 

Per quanto riguarda l’India, mentre nessuno nega i benefici economici derivanti dagli impianti di imbottigliamento, questi non rimuovono tuttavia gli effetti di impoverimento ed inquinamento idrico chiaramente documentati. Né li può rimuovere alcun numero di premi – come il vantato Golden Peacock, che proviene da un’organizzazione ambientalista sponsorizzata dalla Coca-Cola India, che espone orgogliosamente il logo Coca-Cola sul suo sito!

Potter omette di confutare ognuno dei fatti riportati nel mio articolo, facendo piuttosto riferimento a scagionamenti fuorvianti da parte di terze parti. Usa tattiche che Coca-Cola ha, purtroppo, usato troppo spesso – spuntando la critica con tecniche di pubbliche relazioni. Nella nostra intervista Potter mi ha detto che Coca-Cola è stata estromessa dall’indagine indipendente sulla situazione colombiana da parte delle università e di enti no-profit, compreso il Workers Rights Consortium (la rispettata organizzazione no profit che ha indagato sugli abusi della Nike), perché temeva che il gruppo forse parziale contro di lei. Coca-Cola sta partecipando ad una nuova inchiesta dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro, un gruppo delle Nazioni Unite senza track record e nel quale Potter presta servizio come rappresentante della compagnia. Una indagine simile in India viene condotta da un gruppo ambientalista che – sì, proprio così – annovera Coca-Cola tra i suoi sponsor.

Per rispondere alla domanda sulla Pepsi: Pepsi ha certamente avuto I suoi problemi con I diritti umani e l’ambiente. Come Coca-Cola, è stata bersagliata per il suo marketing aggressivo sull’acqua imbottigliata e accusata di impoverire e inquinare le falde acquifere in India (anche se non così estesamente come Coca-Cola). Nei passati anni 90 Pepsi è stata oggetto di un boicottaggio di successo sulla partnership per l’imbottigliamento con il regime repressivo del Myanmar (Birmania). E Pepsi è stata ugualmente criticata per il ruolo delle bevande gassate nell’epidemia infantile di obesità che si registra negli Stati Uniti. Ma i militanti per i diritti umani non hanno accusato Pepsi di comportamenti antisindacali come hanno fatto con Coca-Cola, o della complicità nell’assassinio e nel rapimento di leader sindacali. Gli attivisti con cui ho parlato vedono Coca-Cola come un unicum per la portata dei suoi abusi; inoltre, alcuni sperano che facendo pressione sul leader del settore (Coca-Cola), potranno costringere l’intera industria delle bevande a implementare un codice sui diritti umani più stringente. Così, molte delle campagne studentesche hanno incoraggiato gli amministratori scolastici a passare da Coca-Cola a Pepsi come il minore di due mali.

MICHAEL BLANDING
 

prendi coscienza