Campagna di boicottaggio Coca-Cola

Dopo i pesticidi in India, Coca-Cola e le altre bevande avvelenano anche in Italia


NELLE BIBITE ANALCOLICHE ORA SPUNTA IL BENZENE
La sostanza cancerogena si forma per reazione quando nella bevanda sono presenti la vitamina “C” ed un conservante chiamato benzoato di sodio: i risultati dell’inchiesta de “il salvagente”. Alcune compagnie produttrici hanno annunciato che elimineranno il benzoato. La Coca-Cola, difesa in studio dal suo responsabile relazioni esterne Nicola Raffa - stavolta nelle vesti di vicepresidente di Assobibe - tra quelle che non vogliono preoccuparsi della salute dei consumatori.

Trasmissione: Mi manda Rai Tre
Autrice del servizio: Monica Pietrangeli
Data: 27 ottobre 2006
Guarda il video della puntata: http://www.media.rai.it/mpmedia/0,,mimandaraitre%5e13233,00.html 

Quello della sicurezza alimentare è un tema caro a “Mi manda RaiTre”. 
Nella puntata di venerdì 27 ottobre si e’ parlato di benzene una sostanza cancerogena individuata in alcuni soft drink, termine commerciale con il quale vengono definite le bibite analcoliche. 
Riccardo Quintili, condirettore de “il salvagente”, ha presentato un’inchiesta pubblicata dalla sua rivista che fornisce i risultati di analisi effettuate su 15 prodotti tra quelli di maggior consumo. L’esito conferma che nelle bevande che contengono sia vitamina “C” che un conservante molto potente, il benzoato di sodio, si può scatenare una reazione dalla quale si produce appunto il benzene. E la sua quantita’, ha spiegato Quintili, aumenta con l’esposizione al sole e al calore (Vedi Tabella 1a e Tabella 1b). 
Presenti in studio i rappresentanti delle associazioni di categoria: Nicola Raffa vice presidente di Assobibe, Ettore Fortuna presidente di Mineracqua. Non bisogna creare allarmismi, hanno precisato, visto che il benzene è presente in quantità ben maggiori in natura.
Inoltre i livelli contenuti nelle bevande rientrano nei parametri stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’. 
Anna Bartolini ha denunciato l’assenza di una comunicazione del rischio seria e approfondita da parte delle Istituzioni preposte. 
Paolo Aureli dell’Istituto Superiore di Sanità ha dichiarato che il Ministero della Salute sta monitorando i prodotti e tenendo sotto controllo la situazione. Un dibattito acceso che ha portato ad una esortazione importante nei confronti delle aziende: sostituire il conservante incriminato con un’altra sostanza che non dia luogo alla formazione di benzene. Cosa che diverse industrie produttrici – rivela l’inchiesta de “il salvagente” - hanno gia’ fatto o si apprestano a fare (Vedi Tabella 2a e Tabella 2b).

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