| UNDICI ANNI DALL'ASSASSINIO DI ISIDRO GIL
 
 
 Autore: Sinaltrainal
 Data: 6 Dicembre 2007
 Traduzione: REBOC
 Originale in spagnolo:
			
			http://www.sinaltrainal.org/index.php?option=com_content&task=view&id=64&Itemid=1
 
 
 Colombia, Carepa, Uraba Antioqueño.
 Erano passate le 10.15 del mattino del 5 dicembre 1986, quando fu 
			assassinato all'interno delle installazioni dell'impianto della Coca 
			Cola il compagno Isidro. Era una morte annunciata; pochi giorni 
			prima, Ariosto Milán Mosquera, direttore dell'impianto, in un bar 
			del municipio bananiero, aveva dichiarato che sarebbe ricorso a 
			questo mezzo se fosse stato necessario ad evitare che il sindacato 
			continuasse ad esigere diritti per i lavoratori. Isidro era uno dei 
			negoziatori della contrattazione, rappresentante del sindacato.
 
 Nello stesso giorno:
 alle 11 del mattino, Martín Emilio Gil, fratello di Isidro, andò via 
			da Carepa sapendo che lo stavano cercando per assassinarlo;
 alle 2 del pomeriggio, a 500 metri dall'impianto fu rapito Luís 
			Adolfo Cardona Usma. Riuscì a fuggire ed oggi si trova esiliato 
			dalla sua terra;
 alle 12 del pomeriggio fu assaltata, saccheggiata ed incendiata la 
			sede del sindacato.
 
 6 dicembre:
 alle 2 del pomeriggio furono rapiti Hernán Manco Monroy, Mateo 
			Arboleda, Albeiro Gómez e Miguel Muñoz. Minacciarono di assassinarli 
			se non avessero rinunciato al sindacato ed alla contrattazione 
			collettiva di lavoro. A causa di questa minaccia 7 dirigenti 
			sindacali della regione andarono in esilio. Trascorsi pochi giorni, 
			la Coca Cola li licenziò per abbandono del posto di lavoro.
 
 12 dicembre:
 alle 8.30 del mattino uomini armati entrarono nell'impianto, 
			riunirono i lavoratori, li minacciarono di morte e li obbligarono a 
			rinunciare al sindacato.
 
 Questi furono gli ultimi giorni del Sinaltrainal in quell'impianto 
			della Coca Cola. Alcuni mesi prima, erano stati assassinati altri 3 
			lavoratori, 13 erano andati in esilio e 11 licenziati.
 
 Il 18 novembre 2000, ad Apartado fu assassinata Alcira Del Carmen 
			Herrera Pérez, moglie di Isidro.
 
 Tutti questi crimini furono commessi dai paramilitari, con 
			l'appoggio della Brigata XVII sotto il comando del Generale Rito 
			Alejo del Río, con il beneplacito del governatore di Antiochia 
			Álvaro Uribe Vélez ed il consenso dello stato colombiano. L'Unico 
			beneficiario, la transnazionale Coca Cola; il Sinaltrainal fu 
			annichilito, la contrattazione collettiva distrutta ed i lavoratori 
			sottomessi al terrore, alla precarizzazione ed alla miseria.
 
 Undici anni dopo la verità non è venuta alla luce, né ci sono 
			arrestati; i responsabili continuano come se niente fosse successo. 
			L'impunità regna in tutto il paese. Gli stessi paramilitari, oggi 
			chiamati "aquile nere" continuano a minacciare di morte i dirigenti 
			del Sinaltrainal, specialmente i lavoratori della Coca Cola.
 
 Con l'assassinio di Héctor Daniel Useche Beron, lavoratore della 
			Nestlé, avvenuto il 22 luglio 1986, sarebbe incominciata una lunga 
			lista di crimini (22) contro il Sinaltrainal. In qualche modo tutto 
			questo terrore è riuscito nel suo proposito, debilitare 
			l'organizzazione, precarizzare i lavoratori ed incrementare 
			enormemente gli utili delle transnazionali.
 
 Questo percorso di morte per opera del terrorismo di stato, ci 
			ricorda un altro fatto doloroso avvenuto a Cienaga Magdalena, il 
			massacro delle bananiere. Il 6 dicembre 1928, migliaia di operai 
			agroalimentari furono assassinati da quell'esercito nazionale sotto 
			il comando del generale della repubblica Carlos Cortes Vargas, con 
			il beneplacito del presidente Miguel Abadía Méndez ed a beneficio 
			della transnazionale United Fruit Company; la stessa che oggi col 
			nome di Chiquita Brands, finanzia i paramilitari, contrabbanda armi 
			destinate agli stessi terroristi e corrompe le istituzioni dello 
			stato; si arricchisce con lo sfruttamento e la morte degli operai ed 
			il saccheggio delle nostre risorse naturali.
 
 Tutti questi crimini, quelli di ieri e quelli di oggi rimangono 
			nell'impunità, questa è stata una politica di stato. In questi tempi 
			di "sicurezza democratica", di "stato comunitario" e di "legge di 
			giustizia e pace", gli assassini sono perdonati, i loro ideologi 
			insigniti e le transnazionali premiate con l'esenzione dalle imposte 
			e con la consegna di maggiori risorse naturali dei colombiani.
 
 Di fronte a tanta impunità, questi crimini contro l'umanità sono 
			giudicati dal Tribunale Permanente dai Popoli. Non rinunciamo a che 
			si conosca la verità, a che ci sia giustizia e riparazione per le 
			vittime. Chiediamo che questi fatti non tornino ad essere commessi 
			ed esigiamo dalle imprese che cambino la loro politica di terrore e 
			di morte.
 
 Ci rimane un grande compito. Ricostruire l'organizzazione, 
			conseguire la mobilitazione e rafforzare la lotta come unico mezzo 
			per esigere che i diritti umani siano rispettati e si possa 
			raggiungere il benessere.
 
 Per la pace, la democrazia, il benessere, la sovranità nazionale e 
			l'integrazione latinoamericana. Mobilitazione e lotta popolare.
 
 Poiché amo la vita. non consumo coca cola
 Poiché finanzia la morte. non consumo coca cola
 Non consumo coca cola. non finanzio la guerra
 
 Affinché la Nestlé rispetti la vita e la sovranità alimentare.
 
 Campagna mondiale contro la politica delle transnazionali.
 
 No al perdono ed alla concertazione. sì alla mobilitazione ed alla 
			lotta popolare.
 
 Area Internazionale
 Sinaltrainal - Colombia
 6 dicembre 2007
 
 |