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La Storia

Questa è una narrazione piuttosto completa dai primi momenti dell'occupazione alla fine del 2006, arrichita da link ed immagini quando possibile. In buona parte è il contenuto anche del libro 18 anni senza stato.

2006 - Nuovi arrivi e dolorosi addii

L’anno inizia con la tragica morte di Antonio Salerno, schiantatosi mentre faceva consegne in motorino per lavoro. Antonio è una vecchia conoscenza, un compagno di Acrobax e proprio lì si tiene il suo commovente funerale. E’ un momento forte in cui il movimento si stringe e si abbraccia teneramente. Ricorderemo sempre le parole e gli omaggi di vecchie e nuovi compagni e le trepidanti note di “Strade di Stalingrado”.
Andiamo avanti con il lavoro antirazzista: attacchinaggi, volantinaggi nei mercati e appuntamenti NO CPT, traduzione e diffusione della rivista di “Abolire le frontiere dal basso” (pubblichiamo in tutto sette numeri) con relative iniziative di sostegno.
La trattoria vegetariana “Eat the Rich” con il suo dopocena acustico si ripeterà svariate domeniche nel corso dell’anno mentre tra marzo e aprile si realizzano (insolitamente, visto i problemi con i vicini, che da sempre ci rinfacciano il casino dei primi anni di occupazione quando facevamo un concerto a setttimana) tre feste techno nella sala concerti, con l’idea di alzare i soldi per insonorizzarla decentemente. Non raggiungeremo la cifra desiderata e daremo solo una sistemata alla stanza in questione. Faremo anche altre cene per il nostro caro detenuto che, finalmente, in estate uscirà.
L’11 marzo a Milano un corteo antifascista cerca di impedire un raduno del Fiamma. Scontri, fiamme e botte in pieno centro, la repressione è pesante e il saldo è di 45 fermati e, successivamente, di 18 arrestati, di cui 15 accusati di devastazione e saccheggio. Alcuni di noi andranno a Milano per le iniziative di solidarietà successive.
Ad aprile va in Palestina la seconda carovana di Sport Sotto l’Assedio al cui progetto aderiranno col tempo un numero sempre più ampio di occupanti del sesto.

Tra aprile e maggio sgomberano e demoliscono l’11° ponte. Va in scena lo spettacolo da tanto annunciato. Presenti i politici di tutti gli schieramenti che rivendicavano la primigenia dell'iniziativa e la loro vittoria. Questi locali invece di finire sgretolati avrebbero potuto essere, come è successo per la nostra esperienza al 6° ponte del Laurentino, trasformati in uno spazio sociale o in tanti altri esperimenti d’utilità collettiva. Si è però preferita la scorciatoia dell'abbattimento e della costruzione di altrettanta cubatura di cemento da svilupparsi nella stessa zona, chissà quando e chissà dove e nella quale non ci sarà molto di "sociale”, se non nelle interviste dei politici. Un mediatico e propagandistico spreco di soldi.
Sui giornali si parlerà anche di un aggressione al candidato sindaco Gianni Alemanno, di AN, ad opera dell’ultrasinistra e degli autonomi del quartiere. In realtà è stata la gente stessa dei ponti a respingere la presenza del politico razzista che ha solo approfittato di qualche sputo preso per i suoi giochi da campagna elettorale.
I primi di giugno di nuovo una due giorni per la palestra, una serata da noi e l’altra a ZK, con il gruppo di Autodifesa Femminile “Donna FiloMena” organizzano una due giorni che creerà discussione e fermento nell'ambiente femminista romano per la scelta di quest'ultima di aprire il proprio spazio per una giornata di stage misto (maschi e femmine). Per l'occasione si scrive anche un opuscolo "Violenza di genere e autodifesa". Opuscolo che nasce anche con lo scopo di offrire l'oppurtunità per tutte di riprodurre l'esperienza e che la racconta. Oltre allo stage misto terremo un dibattito, a mo’ di workshop, molto partecipato e coinvolgente sulla violenza di genere. Non sarà, infatti, la classica assemblea ma ci si divide in gruppi misti con un interscambio di
domande e risposte sul tema.
Nell’estate cominceranno grandi lavori di ristrutturazione della palestra con la costruzione di docce e spogliatoi.  Per mandare avanti il progetto, anche quando tutto sembra non andare per il verso giusto, c'è la forza della volontà del collettivo; così spesso c'è solo da rimboccarsi le maniche, mettere i soldi di tasca propria ed andare avanti, evitando così di fermare i progetti a causa di imprevisti e bastoni fra le ruote.
Il  12 giugno i fascisti di Fiamma Tricolore/Casa Pound  occupano i locali sotto un cavalcavia all’incrocio fra via Tintoretto e via Laurentina. Chiamano il covo “Mafarka”. All’alba del 14 giugno già non esiste questo obbrobrio, gli antifascisti di zona hanno provveduto a restituire alla città i locali e a cacciare la presenza dei nazi da questa zona di Roma. Un po’ dopo facciamo pure un giretto al 5° ponte a imbiancare per bene quello che era rimasto di uno scarabocchio di celtica dipinta anni fa su una terrazza e mandiamo alle stampe, con la rete antifascista territoriale, un bel manifesto a colori: “Abbiamo gli occhi ben aperti”.

A giugno, inoltre, alcuni di noi vanno a Dresda (Germania) per l’iniziativa Lotto aL38, approfittando dell’occasione per organizzare una storia fotografica / mostra del nostro posto.
Una mattina poi ci svegliamo con gli operai dell’ATER ad imbiancare (meglio ingrigire) il sesto ponte, con noi dentro. Sarebbe la famosa ristrutturazione per anni declamata e annunciata dall'istituzione. Cancelleranno le pareti giallorosse, i graffiti dei primi anni novanta delle 00199 e un bel murale stile Edika dell’86, che tanto distingueva il nostro ponte dagli altri. I lavori commissionati sono stati giudicati da tutto il quartiere come senza criterio, si rifanno i controsoffitti, ma non i tetti, e questi infatti qualche mese dopo sono caduti di nuovo giù, insomma viene data una bella imbiancata all'esterno ma nessun lavoro strutturale, da parte nostra diamo ampia collaborazione agli operai che debbono fare questo lavoro e anche loro ci aiutano dato che nel mentre lavoravamo alla costruzione degli spogliatoi della palestra. Finiti i lavori il nostro ponte è cambiato dal grigio cemento brutalista dell'opera originaria si è passati ad una combinazione grigio chiaro /azzurro carta da zucchero
Il 27 agosto a Focene un braccio con una celtica tatuata sopra affonda 8 colpi mortali su Renato Biagetti, un ragazzo di 26 anni con cui alcuni di noi hanno condiviso la vita nei centri sociali e nelle palestre popolari, l’amore per la musica e l’impegno attivo nei percorsi di solidarietà. Nell’aggressione, compiuta da due giovani del posto, uno figlio di un carabiniere, rimangono feriti anche un amico e la sua ragazza. E’ un momento drammatico, un altro funerale commosso e sgomento ad Acrobax, il posto dove spesso potevi incontrare Renato.
L’aria in città si fa tesa, appaiono scritte fasciste odiose come: “Acrobax meno uno” ed è difficile non cadere nella trappola dello scontro totale con questi vermi. Il 23 settembre sfileremo massicciamente a Fiumicino, porteremo e distribuiremo anche un volantino che realizziamo per l’occasione.
I primi d’ottobre organizzeremo, insieme a Pirateria e tanti/e altri/e compagni/e antiautoritari/e, un Rave Illegale Antifascista, in memoria di Renato, nel cuore di Roma, a ridosso del Tevere, zona ostiense. Notte intensa di 2000 persone, forse più, striscioni ovunque, performance, video e all’alba fuori. Al di là delle forti emozioni soggettive, resterà il ricordo di una (vecchia) TAZ, una zona temporaneamente autonoma, con quei contenuti, quella forza e quei valori che sono andati spesso persi nei rave degli ultimi anni.

A fine ottobre, pochi giorni prima della demolizione del decimo ponte, organizziamo, sempre insieme agli artisti tedeschi Eva Hertzsch ed Adam Page la terza iniziativa di Lotto aL38 che negli anni precedenti ci aveva visto partecipare ad una performance tra la nostra periferia del Laurentino ed il lusso borghese di Villa Massino (Accademia Tedesca) fino a proporre la nostra esperienza agli abitanti di Prohlis una periferia di Dresda (ex-DDR) molto simile architettonicamente al Laurentino38. “Scegliamo di fare una grande iniziativa in piazza, fuori da L38 Squat, dentro il quartiere, una serata con concerti ma anche con mostre che raccontano la nostra storia, stand e insomma rusciamo a portare in strada la nostra esperienza e la nostra storia ed un grande concerto. “Nella realizzazione dell'iniziativa dobbiamo confrontarci/scontrarci  con la richiesta del suolo pubblico, perizie e certificazioni burocratiche di ogni tipo alle quali però contrapponiamo  DIY a piene mani. La solidarietà degli spazi autogestiti e squat a noi vicini e la nostra rete di solidarietà ci permettono di mettere in piedi la serata con luci, palco, amplificazione, gruppo elettrogeno, furgone con installazioni e tutto ciò che è servito senza far circolare denaro per comprare, noleggiare ecc. Una giornata per noi importante dove un piazzale solitamente deserto inizia dal mattino a vedere l'opera di costruzione del palco, dei bar, degli stand, delle installazioni delle mostre poi pian piano vede arrivare e brulicare la gente del quartiere e del movimento fino a riempirsi ed animarsi al calare della sera durante i concerti e poi velocemente a mezzanotte tutto viene smontato e portato via. Ripulito il piazzale torna parcheggio deserto ma evoca quello che potrebbe essere la piazza multimediale di cui da anni si dice dovrebbe essere realizzata in quel luogo e che senza spendere milioni di euro ma con la nostra energia, tanta, realizziamo in una sola giornata.

A novembre la gestione infrasettimale del bar, finora in mano al gruppo f-hacklab, viene smezzata con l’infoshop, che propone a sua volta una serie di iniziative a tema con pubblicazioni e video inerenti. A  dicembre si parlerà: contro la minaccia di sgombero dello Squat Ungdomshuset di Copenaghen (che poi avverrà a marzo 2007); su la prigione/base di Guantanamo; sulla rivolta e la Comune di Oaxaca in Messico. L’anno 2006, infine, è anche l’esodo di un po’ di gente dal posto. Non pochi/e attivisti/e lasciano lo squat  per andare a vivere o lavorare per gran parte dell'anno, altrove, in altri paesi, come Palestina, Messico, Nuova Zelanda, Germania, Olanda o per i sette mari, ma che mantengono comunque sempre un legame stretto con la struttura... quando tornano stanno qua e grazie a internet si rimane sempre in contatto e aggiornati su quel che succede da noi e da loro, insomma le rete di agenti della nostra organizzazione sparsa per il pianeta continua ad ingrandirsi. Anche nell'anno successivo un paio di vecchi occupanti lasciano la struttura mentre forze nuove affluiscono e come spesso succede, dopo un primo periodo di riflessione e ricompattamento interno, si riparte con maggiore energia con una nuova serie di iniziative e di sperimentazioni dentro al posto e sul territorio che fanno arrivare il sesto ponte ai 18 anni di occupazione ancora  in grande condizione.

2005 - Ancora tante iniziative… mentre i fasci riescono dalle fogne

Ancora una volta acque agitate nel quartiere, cioè cassonetti in mezzo alla strada, blocco del traffico e tanta caciara. E’ successo varie volte e, a febbraio, si ripete la protesta per il taglio della corrente agli ultimi ponti. Ci troviamo in una situazione ormai scomoda con gli occupanti dei ponti divisi dai partiti, dalle promesse dei politici e sentiamo che la nostra realtà è molto diversa da quella degli altri occupanti. Ad un certo punto, dopo tanto freddo e tanto tempo in strada, una signora ci dice: “ma chi v’o fa fa’ de sta’ qua che manco i fiji c’avete…”. Beh, ci rendiamo conto che, visto che in qualche modo pare risolta la questione dell’emergenza abitativa e l’assegnazione delle case, li possiamo lasciare e tornare ad occuparci delle cose che più ci interessano.
Per tutto l’anno sarà molto attivo l’infoshop e la formula del venerdì sera con cena vegetariana (quasi sempre deliziosa), videoproiezioni e cocktail bar; con questo stile presentiamo le nuove produzioni come “Femminismo e liberazione animale”, A4newsbot #13 sul cambiamento climatico, il nuovo progetto di traduzione e diffusione collettiva della rivista libertaria antirazzista dell’Est Europa “Abolishing borders from below”; facciamo anche una cena di autofinanziamento per l’infoshop con la proiezione di "Surplus", "Quarta guerra mondiale" e "Big Rattle in Seattle". Si organizzerà una serata antirazzista con cui si alzeranno i soldi per un manifesto grande e a colori contro i CPT (Centri di Permanenza Temporanea), frutto di una serie di riunioni fra antiautoritar* su tale questione.
Allo stesso modo organizziamo un po’ di serate di autofinanziamento generico (l’acquisto di una batteria, per la manteinance, una serata di hiphop) che saranno un mezzo fiasco. Ci rendiamo conto che l’associazione di forti connotati politici a un’iniziativa fa la differenza e questo fa venire più gente.
Da marzo, appunto, l’appuntamento fisso del F-hacklab ingloba il Jolly Roger Cocktail’s Bar e tutti i mercoledì dell’anno (ancora oggi, con altri propositi, resiste questa apertura infrasettimanale) si propone l’Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.">All Hack Bar, serate soft a tema hacker, snacks e cocktails. L’iniziativa è parte degli appuntamenti e degli sforzi della VPN, Virtual Public Lan, ovvero degli incontri che più o meno periodicamente si tengono fra “smanettoni” e non di vari hackerspaces, fra cui noi, il medialab di Spinaceto (ci riavvicineremo un poco all’Auro e Marco dopo un bel po’ di anni) e quello del LOA Acrobax.
Il f-hacklab sarà anche il promotore del Dynebolic Party a febbraio e di una serie di 8 serate di autoformazione tra novembre e dicembre. Successivamente il gruppo parteciperà poi, nella sala tech di InCONTROtempo, meeting nazionale del precariato metropolitano organizzato ad Acrobax.
Il 2 aprile muore il Papa Polakko, quello che ha benedetto Pinochet e i dittatori argentini, che ha fatto fuori i preti della teologia della liberazione, che ha condannato preservativi, aborto, devianze, e blablabla tutti gli anatemi di ogni Massimo Pontefice. Nel delirio dei pellegrini e di una Roma in piene pratiche rinascimentali al profumo di incenso e latino, ci prendiamo il nostro matto momento di festa e blasfemia: un rave illegale sull’Ostiense di fronte allo spazio occupato 3njoy Pirateria che festeggia 10 anni di occupazione, sarà una 3 giorni di iniziative che si conclusero il sabato notte (in realtà fino a domenica pomeriggio) con un rave illegale sul piazzale dei mercati generali in mezzo a orde di credenti che andavano in pellegrinaggio allla basilica di San Paolo li vicino!
Primavera calcistica: ci iscriviamo al torneo di calcio delle realtà antagoniste e di base organizzato dalla polisportiva di Acrobax. Partecipiamo entusiasmati con un bel gruppo composto da squatters e giovani del quartiere, con l’immancabile gruppo di tifosi ultras (bandiera pirata, fumogeni e birre). Ce la caviamo bene, al di sopra delle aspettative, però disgraziatamente veniamo squalificati ai quarti per una super rissa con la squadra dei curdi, ai quali non gli abbiamo perdonato le gravi scorrettezze commesse in campo. Peccato, perché l’atmosfera del torneo e lo spirito di squadra erano belli.
Con ZK si intensificano le collaborazioni: realizziamo un incontro antipsichiatria da loro (i primi di maggio)  e subito dopo una bellissima due giorni contro il copyright. Cominciamo con un volantinaggio in massa davanti Ricordi Mediastore a via del Corso a sostegno della pirateria, distribuendo cd con musica autoprodotto dai nostri musicisti (blues, punk, techno). Segue una jam session con mostra da noi e un no-stop dal pomeriggio a notte inoltrata a ZK. Di questa due giorni rimarrà a tutti un bel ricordo di un’iniziativa completa, ben riuscita, interessante. Sinergica.
I gruppi storici dell’L38 Squat (i 1234 e Rollin & Tumblin Blues Band) suoneranno anche al Parco di Torre Maura, in un festival dell’autogestione organizzato dall’omonimo spazio occupato.
Il 20 maggio  un ordigno ad alto potenziale distrugge parzialmente i locali dell’Astra19, al Tufello, che sono stati dichiarati inagibili. Un'ora prima dell’esplosione nella sala erano presenti decine di persone che assistevano alla proiezione di un film.
E’ lo “start”, da allora nella città si susseguiranno per anni decine di aggressione fasciste a studenti, attivisti, coppie gay e lesbiche, immigrati, spazi sociali, luoghi e feste di “sinistra”. I loro covi sono queste nuove Occupazioni Non Conformi (ONC) o le Occupazioni a Scopo Abitativo (OSA), in cui riciclano slogan antagonisti e di movimenti ai loro fini populisti e xenofobi. Roma è sfregiata dalla presenza di Casa Pound e dal suo “franchising” che riproduce queste idiozie un po’ ovunque.
Il 3 giugno un branco di fascisti, armati di bastoni, assalta il Forte Prenestino. All’entrata i presenti fanno resistenza e nella colluttazione un compagno di Radio Onda Rossa, resta a terra con la gola trapassata, ferito in modo grave. La settimana dopo, manifestiamo per Centocelle, in solidarietà con il Forte e per impedire fisicamente il tentativo di penetrazione di Forza Nuova nei quartieri popolari della Capitale. I fasci prenderanno una sonora bastonata e Forza Nuova se ne resterà nelle sue sedi di provincia.
Prendiamo atto di questa escalation e cominciamo a tessere quelle relazioni che ci porteranno a creare una rete antifascista territoriale, di fatto più informale che ufficiale, ma che impedirà l’intrusione dei fascisti nelle nostre zone con un’agile convocazione di militanti e realtà politiche.
L’estate, come alcuni anni precedenti, ma da quest'anno per tutti i successivi inaugura un ciclo che andrà avanti per varie stagioni torride... come in agricoltura, a seconda delle stagioni c'è la semina o la vendemmia, per noi l'estate significa anche la guaina sul tetto. Decine di metri quadrati di collante nero verranno spalmati sul ponte da irriducibili occupanti e, estate dopo estate, si tapperanno (a nostre spese) le numerose falle da dove entrava l’acqua.
Sempre durante l'estate, il posto pare essere troppo piccolo, le case insufficienti per tutti/e quell*  che ci vogliono venire ad abitare, nei mesi successivi, iniziamo quindi a ricavare, ritagliare e letteralemente scavare dai detriti degli spazi dentro lo squat (ex bagni, sottoscala, pezzi di corridoio) per adibirli ad abitazione.
E' un grande esperimento di do it yourself**, ci dimostra che se si ha la voglia e la determinazione a raggiungere degli obiettivi, la capacità di imparare e mettersi in discussione anche imprese apparentemente impossibili possono essere condotte al successo sia qui dentro, che fuori.
Però succede pure che le guardie si portano via a uno dei nostri e se lo terranno nove lunghi mesi a Rebibbia, per vecchie storie. Si attiverà una solidarietà fra vari posti, ognuno dei quali organizzerà una cena benefit (nell’autunno 2005 toccherà a noi e a Acrobax), mentre al bar del mercoledì sarà presente l’eterno salvadanaio con spicci e messaggini per il nostro detenuto.
In autunno rinasce, con energie nuove, la palestra. Dopo essere stata usata per anni per sporadici esercizi di qualche squatter, questa parte dello squat acquista una nuova centralità e prima viene sistemata (compriamo sacco, tadami e accessori vari) e poi si inaugura il corso di muay-thai, grazie alla disponibilità di un maestro professionale (anche lui non retribuito). Il corso è gratuito e partecipato da squatters, giovani del quartiere (che si alleneranno singolarmente anche gli altri giorni della settimana), e compagni di altri posti occupati di Roma (addirittura vengono dalla Nomentana). L’atmosfera seria ma non competitiva degli allenamenti dimostra che è possibile cimentarsi in una disciplina, anche di combattimento, senza le spese eccessive, le gerarchie inutili, le sopraffazioni di genere, gli estetismi e le insinuazioni viscide di quasi tutte le palestre a private.
Il primo novembre, nei locali della palestra, si terrà il primo partecipato ed intenso “Stage di Autodifesa Femminile”, una proposta sorta da alcune compagne del L38 Squat che avevano già partecipato ad esperienze analoghe organizzate da gruppi femministi. La proposta è di ampio respiro politico, atletico, umano e di genere: coinvolge trasversalmente donne di posti occupati molto distanti (politicamente e fisicamente) fra loro e donne del quartiere.
Il gruppo decide di chiamarsi Donna Filomena (tributo alla splendida gattina roscia che abita nello squat) e creerà discussione e fermento nell'ambiente femminista romano quando a giugno 2006 sceglierà di aprire il proprio spazio per una giornata di stage misto (maschi e femmine).
Per finanziare la palestra e tutte queste belle cose, a fine ottobre scatta l’inevitabile cena sportiva, tutti mascherati in abiti da atleti (sarà terribilmente comico: nuotatori, motociclisti da cross, calciatori, pugili, surfisti, etc..).
L’anno si chiude ad alta tensione, nella valle di Venaus. Alle tre di notte del 6 dicembre viene caricato il presidio NO TAV (organizzato dagli abitanti della Valle contro il treno ad Alta Velocità che da anni vorrebbero imporre i governi di destra e sinistra). E’ uno schifo, solite scene della celere italiana al lavoro, tra gli altri numerosi anziani/e vengono pestati. L’8 dicembre però il movimento solidarizza con i valligiani e 50.000 persone da tutta Italia riconquistano la valle, rompono l’assedio ed invadono i cantieri presidiati dalla polizia. E’ la Liberazione di Venaus.

**L'etica DIY è alla base del vivere e frequentare questo posto.
''DIY sta per "do it yourself" (fai da te), ossia il contrario di pagare qualche professionista per farlo al posto tuo.'' Può essere la via più semplice a trovare soluzioni per comporre musica, arti visive o realizzare nuovi spazi, imparare a riparare una bicicletta o riciclare-ripararare-modificare, realizzare orti o giardini, assemblare computer e reti, utilizzare o scrivere software, cucinare e realizzare nuove ricette, realizzare birrerie o cocktail bar, farsi palestre e attrezzature e naturalmente edilizia, idraulica realizzazione di un tetto e tutto quello che necessita la manutenzione di un edificio...

2006 - Nuovi arrivi e dolorosi addii

2004 - Lotta di quartiere, diritto alla casa e difesa del centro sociale

Sarà un anno molto “local”, dedicato alle vicende del Laurentino 38, improvvisamente risaltate dalla luce dei riflettori dei media, dei politici, degli speculatori. Per combattere il degrado del quartiere, generato da 25 anni di abbandono totale da parte delle istituzioni, la giunta capitolina dell’Era Veltroni decide di cavalcare un'idea molto sostenuta dal centrodestra ma che realizzerà solo quando conquisterà anche la Regione Lazio: abbattere “i ponti della vergogna”, o meglio solo gli ultimi tre (9, 10 e 11), concentrando di fatto la propria campagna elettorale, dell'anno successivo, sullo spettacolare gesto di ruspe che cancellano, come una gomma magica, il degrado, la microcriminalità, l’immigrazione clandestina.
Quello che i politici ignorano, o fanno finta di non sapere, e che a noi preoccupa molto, è che i ponti in questione (9, 10 e 11) sono tutti occupati, abitati da famiglie socialmente emarginate, povere e da lavoratori immigrati. Per questo, tra le prime decisioni che prenderemo ci sarà quella di stilare un censimento dal basso, porta a porta, per contarci, per conoscerci, è risulteremo essere in circa 500, gli “sgraditi” ed illegali abitanti dei ponti.
E’ il debutto del nostro squat nel sociale: la sala concerti diventa la sede dell’assemblea di quartiere, si riempie di signore con carrozzine, famiglie intere, più di cento persone di tutte le età. Da questa assemblea sorgeranno varie proposte, presidi, incontri con le autorità e mobilitazioni. I ponti si riempiono di striscioni che reclamano il diritto alla casa. E' un periodo di grande fermento e un po' ci troviamo a disagio con il megafono in mano a fare i leader della lotta per la casa, ma la posta in gioco è alta e ci tocca giocare, non possiamo far finta di niente e veder finire in mezzo alla strada, senza assistenza centinaia di persone.
Non è una lotta facile, spesso anzi è molto stressante. Non mancano profonde divisioni interne e discussioni aspre, però si decide sempre di andare avanti. Incontriamo, tra una manifestazione di protesta e un presidio: Pollak, presidente del Municipio, Luigi Nieri, assessore rifondino alle periferie, Di Cosimo, presidente dell’Ater, Galloro, commissario all’emergenza abitativa che sarà ospite di un animato incontro nel centro sociale con gli abitanti del quartiere (incazzati). Con tutti, e anche con la gente del quartiere, la nostra posizione sarà sempre chiara: un tetto e una casa popolare per tutti  (immigrati compresi) mentre il centro sociale non si tocca, lo vogliamo illegale come sempre. Della serie “todo para todos, nada para nosotros”.
Tra lo sciacallaggio dei partiti politici sul quartiere c’è da segnalare una manifestazione promossa da AN “contro il degrado e immigrazione clandestina”. Una decina di giovanotti del Torrino vengono con lo striscione già fatto e bandiere tricolori a tentare di cavalcare la disperazione della gente del quartiere. Ma il loro tentativo di sfilare per i ponti viene energicamente respinto dagli antifascisti della zona e i 10 fascisti (pariolini) infiltrati sono scortati via dalla polizia fuori dai limiti del Laurentino.
Nel frattempo, con l’arrivo della connessione in fibra al sesto ponte, inauguriamo l’internet point (1,2) e riprendiamo gli attacchinaggi in quartiere, pratica che era andata un po’ in disuso con gli anni. Attacchinaggi che abbiamo continuato a fare di giorno, spesso con i nostri cani e le bici; un’occasione in più per parlare alla gente del Laurentino.
Proseguono le iniziative e le mobilitazione contro la Fortezza Europa e gli organismi internazionali che regolamentano i flussi migratori, come l’OIM. Facciamo un bellissimo striscione di un’attivista che recide un filo spinato con scritto No Border No Nation No Prison, che diventerà la nostra bandiera antirazzista che porteremo in un volantinaggio a piazza Vittorio, zona di migranti, e al corteo indetto per la giornata di mobilitazione europea contro il razzismo (31 gennaio) . Immancabile, quindi, il numero 12 di A4 Newsbot su questo tema, uscito a febbraio.
Un nostro amico del quartiere viene rinchiuso nel terribile manicomio giudiziario di Aversa. Organizzeremo un cena per comprargli vestiti, cibo e manterremo un contatto costante con lui. Ci farà riflettere molto sul tema della psichiatria, considerando che molti/e squatters lavorano nel cosiddetto terzo settore, assistenza ai disabili e cose del genere.
Nel frattempo prosegue la guerra del petrolio e quindi le manifestazioni di protesta. Al grido “no oil” si organizzerà la Ciemmona, la critical mass nazionale che riunisce a Roma migliaia di bici, la vera alternativa alla cultura della morte e della guerra simboleggiata dall’automobile. A giugno si organizza un caldo benvenuto di protesta al criminale Bush, non senza la solita carica della polizia italiana a Circo Massimo.
Ad aprile e ad agosto alcun* squatters vanno in Palestina, dove ancora si spara, conoscendo direttamente anche gruppi pacifisti israeliani fra i quali gli Anarchici contro il Muro. Infatti l’ultima vergogna che viene dai Territori è proprio questa orribile muraglia di otto metri dall’altezza che ruba olivi, terre, acqua e futuro ai palestinesi (con la scusa di una barriera contro i terroristi islamici). Le condanne internazionali sono unanimi (a parte gli USA, ovviamente) ma poco incisive e lo Stato d’Israele come sempre se ne frega. Questi viaggi daranno vita a un’iniziativa, a un video e a nuove pubblicazioni dell’Infoshop sul tema.
Si realizzano diverse iniziative nel posto, tra cui la seconda edizione dei F-hack days (in collaborazione con ZK) dove si comincia a parlare di webradio e radio pirata, un progetto che verrà alla luce anni dopo. Seguono proiezioni video estive in terrazza, con aperitivo e poi apre i battenti la trattoria vegetariana domenicale e mensile “Eat the Rich”, con accompagnamento acustico sul palchetto della sala pranzo collettiva.
A fine anno ci coinvolgiamo in una performance denominata “Lotto al L38”, con una coppia d’artisti tedeschi. Questa collaborazione ci porterà a partecipare ad insoliti ed originali eventi a Villa Massimo, a Dresda (in Germania) e nel 2007 di nuovo al Laurentino.
In questi ultimi due anni serpeggia fra alcuni occupanti e i ragazzi del quartiere la dipendenza alla “bottiglia”, che si somma al saltuario abuso di sostanze stupefacenti chimiche. Questo porta problemi di convivenza, difficoltà di relazione e i vari strascichi penosi che sempre vengono con le tossicodipendenze. Si riuscirà ad uscire da questo periodo difficile, ma il problema dell’utilizzo delle droghe, la coltivazione, le dipendenze resteranno sempre un nodo da sciogliere, non solo nel nostro posto, ma anche nel movimento in generale che invece spesso nasconde tutto sotto il tappeto.

2005 - Ancora tante iniziative… mentre i fasci riescono dalle fogne

2003 - Guerra in Iraq, Fortezza Europa, squat messo a nuovo

Anno nuovo, spazio rinnovato. A fine gennaio iniziano i lavori di ristrutturazione dentro l’edificio che occupiamo ormai da 12 anni. Negli anni si sono realizzate spesso opere di “manteinance” e aggiustamenti vari, però questa volta decidiamo di cambiare stile e volto al posto intero, imbiancando non sappiamo bene quanti metri quadrati di pareti (non è piccolo il nostro squat!). E’ la “fiera” del DIY, un importante apprendistato per tutti - soprattutto per la seconda generazione di occupanti che non aveva partecipato ai lavori iniziali degli anni ’90. Come è ovvio in un posto che non paga professionisti, ci dobbiamo cimentare a tutto campo: nuove stanze, nuove porte, apriamo la tromba dell’ascensore in disuso, nuovi bagni per le case di nuovi inquilini, impianti rifatti da zero, cupole in plexiglas per le parti aperte del tetto del ponte (chiuse finalmente dopo 12 anni!), connessione internet (hurrà!), fortificazioni all’esterno, etc. I lavori coinvolgono anche il piano sotto, quello della sala concerti da anni inutilizzata. Il vecchio bar diventerà una nuova casa e, successivamente, si tornerà ad utilizzare socialmente questo ampio spazio.
Tutto ciò significa uno scambio continuo di conoscenze pratiche senza distinzioni di ruoli e di genere: giovani, meno giovani, uomini e donne impariamo qualcosa di elettricità, idraulica, muratura, falegnameria, arte, stencil e pittura. E grandi mangiate collettive nella nuova cucina, equipaggiata in maniera più dignitosa (grazie ai regali di alcune mamme).
Tra le nuove stanze un posto d’onore lo riceve il Jolly Roger's Cocktail Bar, un nuovo stile di somministrare alcool nei posti occupati. Infatti piuttosto che vendere birraccia a basso costo (prende vita infatti anche una ironica campagna di boicottaggio della Forst e del suo gusto cartonato nei posti occupati), decidiamo di approfittare delle conoscenze di barman di alcuni squatters; da allora abbiamo rinunciato alla birreria “vecchio stile” (moretti in lattina) per far posto a bibite (alcoliche e non) di buona/alta qualità accompagnate da serate soft, con video, mostre, dibattiti. Non è solo una questione di stile (e di autofinanziamento), anche piuttosto una riflessione sull’abuso dell’alcool che a volte si vive nei centri sociali e nei posti occupati. Forse questa non è la soluzione, ma è una nostra mediazione, soprattutto scegliamo la qualità al profitto, come potrebbe essere altrimenti e, al contrario di ciò che fanno molti i locali, usiamo nei cocktail alcolici di ottima qualità e non bottiglie rabboccate prestigiose con strozzabudella del discount... dopo un po' il superalcool del discount comincia a sparire anche negli altri spazi occupati dato che li martelliamo parecchio al bancone, dove siamo sempre in prima fila, di non avvelenarci con l'Iguana anziché l'Avana e così via :-)
Il gruppo del F-hacklab anima un percorso contro la privatizzazione dei saperi e organizza la prima edizione dei F-hackDays, a febbraio, in sostegno del progetto Autistici/Inventati sul quale appoggiamo ancora oggi liste e siti web. Sulla stessa onda partecipiamo al CopyRiot, a giugno, nel LOA Acrobax, un incontro contro i diritti d’autore e la musica indipendente ed autoprodotta, intesa in un senso molto ampio (forse troppo per dei “fotocopiari” come noi). Più in sintonia ci troviamo con Audioresistance (organizzando un workshop da noi), con i quali arriviamo a parlare di “antiproduzione” rispetto all’idea di “autoproduzione” a cui spesso si richiamano tanti musicisti che mettono su la propria casa discografica indipendente (un microbusiness che spesso ripete le leggi del mercato). Non spetterà a noi approfondire molto il discorso, perché di fatto rimaniamo sempre nei limiti della sperimentazione casereccia, come lo è il nostro primo disco di musica elettronica prodotto nel f-hacklab: Phonodisconnection. Piuttosto che badare alla qualità musicale (Zero Pretese, si proclama in copertina), pensiamo nell’idea entusiasmante di far avvicinare i ragazzi del quartiere all’uso del computer attraverso la loro musica preferita: la techno. Il disco è uno sforzo collettivo, di squatters e pischelli dei ponti, una piccola grande soddisfazione, considerando i risultati.
Intanto, fuori dalla vita del quartiere, succede il peggio: il governo USA dichiara guerra all’Iraq, occupando quei giacimenti petroliferi tanto agognati. A Roma il 15 febbraio manifestano almeno un milione di persone per la pace e nasce un movimento globale contro la guerra, visto che in ogni angolo del pianeta si rifiuta l’aggressione USA. Il movimento no-war non riuscirà ad incidere sul destino del mondo già deciso dai potenti. Per tutta la primavera si susseguono cortei molto tesi (non senza i soliti scazzi interni al movimento) e con qualche tafferuglio. Più che le manifestazioni oceaniche, per impedire le guerre del petrolio, pensiamo che bisogna ridurre drasticamente la dipendenza da questo: nello squat aumentano i ciclisti e la bicicletta è il mezzo di trasporto più usato nella nostra occupazione.
L’11 marzo ospitiamo un dibattito con un gruppo di giovani palestinesi di organizzazioni di sinistra, venuti per uno scambio (dormono ad Acrobax e vengono un paio di volte da noi). L’esperienza è esilarante, soprattutto il confronto fra le ragazze del quartiere ed i giovani arabi; ovviamente anche il dibattito politico che poi scaturisce rimarrà negli annali per la sua profondità: parliamo di scuola, sessualità e diritti delle donne, stato/frontiere, vita quotidiana e militanza politica.
Il 16 marzo, padre e figlio fascisti, ammazzano a coltellate Dax, compagno antifascista milanese. Sarà l’inizio di una pratica infame, quello delle lame, contro cui dovremmo lottare negli anni successivi e che, disgraziatamente, si diffonderà anche a Roma.
Sul fronte internazionale non ci facciamo mancare la classica gitarella a Davos, che, dopo anni, riusciamo a raggiungere fisicamente ed occupare senza essere respinti dalla polizia svizzera in qualche paesino innevato. A giugno torneremo in Svizzera al G8 di Ginevra, con il consueto campeggio internazionale, i cortei, i black bloc, i pink, il corteo chilometrico, la repressione e via dicendo…
Alcuni squatters inoltre parteciperanno al vertice UE di Salonicco, dove l’Europa dei Potenti si sigillerà dietro una serie di norme migratorie restrittive che, tradotte, significano ancora più morti nel Mediterraneo. Il vertice di Salonicco si chiude con una pioggia di molotov (lo stile greco!).
Su questo tema, della Fortezza Europa, insisteremo per qualche tempo con molte iniziative, produzioni dell’Infoshop, manifestazioni e una serie di riunioni nei posti occupati. Alcun* occupanti curano la sezione “Border Zero” di Tactical Media Crew.
Ad ottobre, contro la Fortezza Europa e la riunione dei capi di Stato europei all’Eur, proprio dietro casa, diamo vita al DIY Weeks, un ostello autogestito organizzato per accogliere gli/le attivisti/e antiautoritar* che vengono a Roma per il 4 ottobre e per le altre giornate contro i vertici dell'Unione Europea. Quella giornata poi si caratterizzerà per le azioni dirette e per un corteo massiccio che verrà caricato sulla Cristoforo Colombo. Nel quadro del DIY Weeks si organizzeranno nel nostro posto molte iniziative ed interessanti dibattiti/workshop alcuni dei quali verranno ripresi in altri posti ed approfonditi (tra i workshop realizzati: 2/10 “Anti UE Banner contest”; 3/10 “Abbattere le frontiere dal basso”; 6/10 "Ultras, antirazzismo e laboratorio di repressione"; 15/10 "Antisessismo, dal movimento ai quartieri popolari";).
Il dibattito sull’antisessismo diventa molto partecipato e si decide di trasformarlo in un confronto continuo in alcuni posti occupati di Roma. Nasce così il Workshop Itinerante Antisessista, che toccherà, tra il 2003 e il 2004, l’L38 Squat, Torre Maura, ZK ed Acrobax. Ne uscirà, pubblicato dal nostro infoshop, un sostanzioso libretto ed una pagina su TM Crew. La consideriamo un’esperienza interessante su un tema difficile e spinoso, spesso evitato anche nel circuito di movimento, soprattutto dai maschi.

2004 - Lotta di quartiere, diritto alla casa e difesa del centro sociale

2002 - L38 reload!

Mentre il movimento è sotto botta per la repressione di Genova e l’annichilimento prodotto dalla caduta delle torri gemelle e dalla conseguente caccia all’islamico, la nostra occupazione di periferia sembra invece conoscere una nuova fioritura sociale. Abbiamo accumulato esperienza e i viaggi e le mobilitazioni hanno finalmente prodotto un ottimo spirito di gruppo fra gli occupanti (addirittura molte domeniche dell’anno ci vediamo per fare partite a pallone fra squatters nei campetti del quartiere). Questa energia si tradurrà nella riapertura del posto al quartiere con varie attività, dopo anni di “introspezione”. Partecipano alla vita dello spazio sociale vari ragazzi del quartiere e delle zone limitrofe.
Viene rilanciato l'Infoshop con una ristrutturazione dei locali e con una apertura programmata per due volte a settimana dalle 17 alle 22.
Escono numerose nuove nostre autoproduzioni, a cominciare dalla traduzione di un libricino scritto da K. una nostra compagna canadese sopravvissuta ai pestaggi delle guardie nella scuola Diaz di Genova (G8). Escono inoltre libretti che raccolgono le cronache dei vari controvertici a cui abbiamo partecipato attivamente.
Apre, inoltre, il Fucked Hacking Laboratory (per gli/le amic* F-HACKLAB), cioè un piccolo laboratorio di computer (riciclati e riassemblati) dove condividere conoscenze tecno/informatiche, smontare e rimontare hardware e software, programmare senza limiti. L’appuntamento settimanale e serale del mercoledì del f-hacklab diventerà un riferimento negli anni a seguire per le nostre attività infrasettimanali e avvicinerà giovani ragazzi del quartiere, all’inizio semplicemente con i giochi in rete e poi con vari corsi autogestiti (Html, grafica, linux, etc). Alcuni di questi, all’inizio timidi ospiti, oggi vivono nel L38 Squat.
Riprende a funzionare la BIRRERIA quotidianamente, gestita dai ragazzi del quartiere, ma questa esperienza naufraga più o meno rapidamente.
Nel frattempo la storia ci dà ragione e l’Argentina, guidata dai tempi della dittatura di Videla secondo i “consigli” del FMI e della Banca Mondiale, collassa. Nei TG si parla soprattutto dei risparmiatori italiani che lì avevano investito e perso tutto, ma quello che ci fa godere, e solidarizzare con il popolo argentino, è vedere il presidente fuggire in elicottero dalla Casa Rosada assediata da milioni di persone. Faremo iniziative ed azioni solidali con gli argentini e contro le banche che vi hanno speculato, e qualcuno di noi avrà la possibilità di andare fin lì a conoscere la situazione.
Su questi temi globali (neoliberismo, cambio climatico, movimento noglobal) continuiamo a scendere massicciamente in piazza a Zurigo contro il WEF e poi respinti da Monaco contro la Nato; a Civitavecchia (contro la centrale a carbone con lo striscione: enjoy ecoriot - inquinamento locale sfruttamento globale); al campeggio antirazzista (No Border! No Nation!) di Strasburgo; e alcuni di noi sono fra gli organizzatori della prima Critical Mass romana, che esordisce con più di cinquanta cicloribelli (1° giugno). Sull’onda della repressione post-Genova partecipiamo alla Media Parade, una street con più di 20.000 partecipanti per il diritto alla libertà d’opinione sotto attacco col tentativo di revoca della concessione a Radio Onda Rossa e il sequestro, con gran dispositivo militare, degli archivi di Indymedia Italia. A novembre scendiamo in piazza contro gli arresti per 270bis e andiamo al Forum Sociale Europeo di Firenze; il 7 dicembre manifestiamo contro l’ennesima retata sui fatti di Genova: nove custodie cautelari in carcere, quattro arresti domiciliari, sei obblighi di dimora, quattro obblighi di presentazione all'autorità giudiziaria. E a margine degli arresti e delle notifiche degli altri provvedimenti sono state eseguite anche 45 perquisizioni a La Spezia, Parma, Milano, Pavia, Lecco, Bergamo, Brescia, Padova, Rovigo, Firenze, Roma, Napoli, Avellino, Reggio Calabria, Palermo, Ragusa, Messina e Catania. Le accuse sono di devastazione e saccheggio, fabbricazione, porto e detenzione di materiale esplosivo, porto e detenzione di arma impropria, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
Ma l’attenzione internazionale, e quindi il nostro sforzo politico in tal senso, è concentrata sulla Palestina. Da marzo tutte le maggiori città palestinesi sono state occupate dall'esercito israeliano, che poi estende la sua offensiva anche ai villaggi più piccoli con incursioni e ritiri. In tutte le città e i villaggi l'esercito sta rastrellando casa per casa eliminando i combattenti e le figure rappresentative della società civile palestinese, non disdegnando però l'uccisione di civili inermi e l'uccisione di prigionieri arresi. Le ambulanze vengono bloccate nei garage, i feriti vengono lasciati morire dissanguati. A Ramallah, dove Arafat è sotto assedio, sono stati costretti a scavare una fossa comune dentro il cortile dell'ospedale per seppellire i cadaveri ormai in numero tale da non poter più essere contenuti nell'obitorio. A Betlemme si spara contro la chiesa della Natività e si da fuoco alla Moschea di Omar che gli sta di fronte. Gli israeliani sicuri dell'impunità si abbandonao ad ogni violazione del diritto internazionale e delle convenzioni di guerra (come hanno sempre fatto).
Partecipiamo, nel corso dell’anno, almeno ad una decina di manifestazioni in appoggio al popolo palestinese, scriviamo un numero di A4 Newsbot su questo tema e lo stampiamo anche in inglese per distribuirlo ai turisti nel centro, dove una notte restiamo anche a presidiare la manifestazione  permanente che da giorni staziona sotto gli uffici ONU di Roma. Anche la manifestazione del 25 aprile viene dedicata alla liberazione della Palestina, mentre a settembre andiamo un bel gruppo a Marsiglia, partecipando ad un oceanico corteo nella città più araba della Francia contro il genocidio perpetrato dallo Stato di Israele. Da giugno, sulla torre laterale del ponte della nostra occupazione, sventola un’enorme bandierone della Palestina. Alcuni di noi ad aprile vanno nei Territori con un carovana di solidarietà assieme a chi di noi da anni vive tra Roma e la Palestina, lavorando ai progetti di supporto al popolo palestinese.
Nel corso dell’anno partecipiamo a un sano presidio antifascista dove s’è mandato lungo qualche deficiente nazista di Base Autonoma (che chiude là la sua triste vicenda), e partecipiamo al dibattito con l’anarchico primitivista Zerzan (all’Università e a Torre Maura) e, infine, portiamo a dicembre il nostro contributo e il nostro banchetto infoshop al Plastik 8, storico e controverso “rave antagonista”.
Nel posto è un fermento di iniziative, cene e video per alzare i soldi e diffondere tutte le attività svolte in piazza e a casa (f-hacklab e infoshop, Palestina, noborder camp e antirazzismo, globalizzazione).
Una notte di dicembre un boato ci sveglia: una bomba alla bisca che si trova  nei locali immediatamente sotto le nostre case fa tremare il ponte, ma non ce l'hanno con noi. Ce la sfanghiamo con tanto fumo, qualche danno e un po’ di spavento e una prova generale di evacuazione d'emergenza
L’anno 2002 si chiude lasciando nella capitale tre nuove zone liberate: a Portonaccio occupano lo Strike, a Marconi l’ex cinodromo diventa il LOA Acrobax e verso il mare, dalle ceneri di Spaziokamino, risorge Zetakappa. Con gli ultimi due posti, sia per vicinanza territoriale e sia per amicizia, manterremo una collaborazione continua nella costruzione di iniziative e mobilitazioni.

2003 - Guerra in Iraq, Fortezza Europa, squat messo a nuovo

Benvenuto/a nel cuore del Laurentino 38

 

L38Squat è stato occupato nel 1991 ed è diventato negli anni questo spazio liberato nel territorio periferico metropolitano dell'area sud di Roma. 
Laurentino 38 è l'ultimo quartiere prima del GRA che di Roma città attualmente delimita la circonferenza.

Lo spazio è diviso in aree: una è quella dove si abita assieme l'altra è quella aperta tutti i giorni centro di attività, assemblee e feste. Questo spazio è molto utilizzato dagli attivisti/e ed anche e per la maggior parte dai e dalle giovani del quartiere.

L'etica DIY è alla base del vivere e frequentare questo posto.
''DIY sta per "do it yourself" (fai da te), ossia il contrario di pagare qualche professionista per farlo al posto tuo.''
Può essere la via più semplice a trovare soluzioni per comporre musica, arti visive o realizzare nuovi spazi, imparare a riparare una bicicletta o riciclare-ripararare-modificare, realizzare orti o giardini, assemblare computer e reti, utilizzare o scrivere software, cucinare e realizzare nuove ricette, realizzare birrerie o cocktail bar, farsi palestre e attrezzature e naturalmente edilizia, idraulica realizzazione di un tetto e tutto quello che necessita la manutenzione di un edificio...

 

spray su cemento - L38 Squat 2005

 

Benvenuto/a nel cuore del Laurentino 38, un quartiere di edilizia pubblica finito di costruire nel 1980/1981

 

torri_e_cielo_luglio7-98Il sito del Laurentinokkupato / L38 Squat cerca di raccogliere venticinque anni di storie, tuttora in corso, controinfo, azione diretta e vita vissuta di un collettivo di persone, che stanno bene insieme, in continua crescita, trasformazione, evoluzione, mutamento, estremamente legato e radicato in questo luogo. Una aggregazione che negli anni ha pensato con le proprie teste senza mai dare per scontate campagne, mobilitazioni, coordinamenti etc. Per questo spesso ci troviamo in posizioni scomode, non ci attirano certe unioni contro, ne l'unità delle "nostre esigue forze", pensiamo globalmente e le nostre forze sono tutt'altro che esigue.
Nessuna pretesa di capire di più, ma la pretesa questa sì di esprimere quello che siamo, sentiamo e vogliamo, nessuna finzione, nessun compromesso.
Da queste parti niente leader, niente gerarchie (esplicite o meno), una attenzione quotidiana per non cadere nei meccanismi di McWorld che ci bombarda da ogni parte senza tregua.

Nel sito è ordinatamente fruibile tutto quello che abbiamo caoticamente prodotto in questi anni. Chi può, cioè vive o passa a Roma è caldamente invitato/a non solo a visitare il sito, ma anche a venire nella periferia estrema in Via Giuliotti, 8x e passare al Laurentinokkupato/L38 Squat, e vedere ciò che è possibile costruire senza compromettersi con lo stato ed i padroni.

 

2001 - Irrompiamo nei vertici delle elite del dominio, NO G8

Si continua fortemente nelle campagne contro la globalizzazione capitalista e ci si prepara a quello che sarà l’appuntamento dell’anno per gli attivisti/e di tutto il mondo il vertice del G8 a Genova in luglio. L’agenda però è piena anche di altri controvertici: Praga, Davos, Quebec City, Napoli, Gotemborg…
Una parte di noi lavora duramente per la costruzione delle proteste contro il Global Forum di Napoli, alla cui contestazione, a marzo, partecipiamo in massa. Gli scontri sono duri (e per una volta anche molti poliziotti rimangono feriti!) e la repressione sarà un ricco assaggio di quello che ci aspetta a Genova. Molti, nella sinistra ufficiale, hanno dimenticato che le violente cariche sugli studenti, la criminale ed asfissiante chiusura della piazza, le torture nelle caserme, furono pianificate e approvate dal governo Prodi.

Una mattina di febbraio ci svegliamo con lo sgombero di Spaziokamino, per undici anni riferimento della Ostia antagonista e underground. La mozione di sgombero è firmata anche da Rifondazione Comunista ed avallata dalla Giunta Rutelli. Partecipiamo attivamente al corteo successivo allo sgombero, arrabbiati ma anche delusi dalla poca prospettiva politica nella reazione dei compagni. Il litorale dei commercianti borghesi ci fa ribrezzo e la nostra manifestazione a ritmo di techno sembra un grido nel nulla.

A giugno la AS Roma vince lo scudetto, la città è in giubilo e il nostro ponte da grigio che era diventa totalmente giallorosso.
Da L38 Squat partiamo in tantissimi/e per partecipare attivamente alla settimana contro il G8 a Genova che malgrado una città blindata e impaurita vede un’esplosione di centinaia di migliaia di attivisti/e di tutto il mondo. Tutto ciò spaventa il governo italiano (già passato nuovamente nelle mani di Berlusconi) che fa svolgere il vertice in una specie di territorio fortificato dentro la città, la “zona rossa”. Come un esercito assediato e inferocito, poi, la celere irrompe sui manifestanti con incredibile violenza, pestaggi, torture di centinaia e centinaia di persone e l’uccisione di Carlo Giuliani. Torniamo sconvolti, tutti/e testimoni della ferocia dello scontro e dell’aria “cilena” che si respira.

Il capitalismo cominciava ad essere troppo in discussione i ricchi si preoccupano molto di come stanno andando le cose, la partecipazione di massa di gente di ogni dove al movimento contro la globalizzazione capitalista e lo scandalo per le violenze della polizia italiana sono altissimi in tutto il mondo. Poi avviene l’11 settembre tutto crolla e tutto deve tacere, c’è di nuovo IL NEMICO stavolta è l’Islam e subito iniziano le guerre e il lavaggio del cervello generale per creare il nuovo nemico pubblico. 
Da noi al Laurentino 38 oltre a partecipare alle grandi manifestazioni a Roma, a Genova e altrove continuiamo A4 Newsbot ed iniziamo un percorso sul sessismo che svilupperemo anche gli anni successivi.

2002 - L38 reload!

2000 - Resistenza globale

La grande riuscita delle manifestazioni che hanno impedito l’incontro del WTO a Seattle accende l’entusiasmo dei movimenti di trasformazione, la crisi del capitalismo è evidente e ormai non c’è neanche più il pericolo comunista a fare da spauracchio, è tutto un fiorire di azioni, culture, saperi e iniziative in tutto il mondo (nord e sud) e anche il movimento italiano in varie forme è attivissimo e c’è una nuova grande partecipazione della società civile anche con i Social Forum e tante altre piccole associazioni formali e informali che agiranno capillarmente da qui fino al vertice G8 di Genova 2001.  

Quasi tutti/e gli occupanti di L38 Squat sono impegnati dentro questo movimento, nella comunicazione come nelle azioni dirette, i blocchi e tutto il resto e spesso si va in grandi gruppi agli appuntamenti di manifestazione, ma anche di discussione, in Italia e in Europa. Nel gennaio del 2000 alcuni di noi andranno a Davos, ad impedire, in mezzo alla neve, il vertice/vacanza del World Economic Forum. Questo appuntamento diventerà immancabile per almeno 4 anni successivi, trasferta a cui parteciperemo sempre più numerosi.
Dopo anni di pubblicazione a periodicità alterna di INFO decidiamo di fare un giornale collettivamente con una periodicità più ridotta e un linguaggio alla portata di tutti: “A4 Newsbot”, molto ispirato a SchNews anche per il formato, la grafica e la distribuzione via PDF su Internet. Sono infatti gli anni in cui si stringono i network creatisi gli anni prima grazie anche all’esposizione della rete e i gruppi di attivisti/e di tutto il mondo si stanno coordinando per bloccare la WTO a partire dall’iniziativa di fine novembre 1999 a Seattle.  

Dentro L38 Squat produciamo 3 numeri di A4 newsbot, uno appunto sul movimento anti WTO in fermento, un altro contro il copyright e un terzo sul clima e riscaldamento globale. C’è anche un “imponente” avvicendamento di occupanti e molte case cambiano di inquilino e gli spazi per nuovi attivisti/e che vorrebbero stare qui, che prima erano abbondanti, cominciano a farsi sempre più ridotti.  

A Roma come un po’ in tutta Italia malgrado i buoni risultati del movimento, all’interno dello stesso c’è parecchia tensione tra diverse tendenze soprattutto riguardo alle “tute bianche” ed alla spettacolarizzazione & rappresentazione dello scontro da questi inscenato ed anche da diversi episodi di intimidazione portati avanti da questa componente che vuole dominare la scena.

Si inizia con la street per la difesa del Villaggio Globale dove questo monopolio dell’azione diretta da parte della componente tute bianche ci pare insopportabile e la mandiamo in frantumi prendendoci e difendendoci i nostri spazi di azione. Altro momento di scontro  è stata la gestione della street parade di carnevale, nei primi di marzo. Il corteo musicale arrabbiato e partecipatissimo sfocia in scontri con la polizia, fiamme e barricate in via Cavour, e, a seguire, anche molta devastazione inutile. Noi del Laurentino pensiamo che dovremmo analizzare questo disagio esplosivo piuttosto che accusarci vicendevolmente di non saper gestire piazza, dall’altra parte  ci viene accollata la paternità dello spontaneismo rioter. Si arriva ad una aggressione dentro una sede a Via dei Volsci, è il momento più buio da decine di anni nel movimento romano spaccato in due, l’unità e la grande famiglia dei centri sociali del 1991 è andata a farsi benedire, si è ormai arrivati più di una volta allo scontro fisico. Si mette fine a questa deriva e si riparte con presupposti diversi dopo una tesissima assemblea in strada a Via dei Volsci dove si chiarisce l’autonomia di tutti nel movimento.  

Per quanto ci riguarda come da sempre continuiamo con la nostra autonomia da tutto e tutti, ci confrontiamo con chi ha problemi con noi, senza starci a fare pippe mentali e crearci nemici o moloch, pratica che forse ci è più facile perchè alcuni di noi stanno dentro queste storie da tanti anni e ci si conosce tutti. Continuiamo a respingere le pratiche violente dentro al movimento e più di una volta ci troviamo a dover districare i casini che succedono a Roma tra varie componenti.  

Altro spiacevole evento in cui ci ritroviamo coinvolti è la rissa che scoppia dentro il Rialto occupato, un centro sociale in pieno centro, di fronte al Quirinale. Da banali incomprensioni si arriva all’accoltellamento di un compagno di Radio Onda Rossa. Il movimento chiede chiarezza, il Rialto si nega e col tempo qualche compagno/a abbandona la struttura che cambia anche sede, scazzando con il Movimento di lotta per la casa e infine diventa una delle tante associazioni/locale del divertimentificio romano. In quanto a noi ci resta una lunga riflessione interna, ancora una volta, su machismo, alcool e super-alcool.
Nell’ottobre del 2000 i più giovani del Laurentinokkupato danno vita al gruppo MW4K (Make way for kids) con una festa elettronica allo Spaziokamino di Ostia, con i cui occupanti nasce una proficua e lunga amicizia/alleanza. Questo gruppo riprenderà la funzione catalizzatrice delle lotte studentesche di zona, sarà un network di realtà giovanili alternative ed antagoniste e avvicinerà altre persone al posto occupato, alcune delle quali diventeranno attivisti ed inquilini negli anni successivi. Lo stile sarà molto “raver” e da allora nella vita dello squat si scateneranno costantemente focose discussioni (e simpatiche prese in giro) fra le nuove generazioni “techno” e la vecchia guardia “punk”.

2001 - Irrompiamo nei vertici delle elite del dominio, NO G8

1999 - Contro guerra e multinazionali

Una stagione anomala, di ricambio e di svolte, all’alba dei movimenti di critica alla globalizzazione. Noi, un po’ ironicamente, riferendoci a questo periodo lo chiamiamo il “medioevo”. In parte perché rispetto allo splendore dell’età dell’oro dei centri sociali, cioè i primi anni ’90, il posto appare un po’ opaco, trasandato e meno frequentato - come in tutti gli altri csoa romani - e in parte perché il ricambio delle persone attive dentro il posto ancora non è consolidato, dando scarso senso di coesione alla comunità degli occupanti di L38 Squat.

L’onda lunga dei movimenti studenteschi e universitari è finita da un pezzo e l’arrivo dei movimenti noglobal ancora non si percepisce in tutto il suo spessore: eccoci quindi in una fase di mezzo, appiattiti dalla pace sociale del governo di centro-sinistra di D’Alema che interviene militarmente in Kosovo. Non mancheranno amari conflitti tra le anime dell’antagonismo romano degenerando fino al tristemente noto assalto al Forte Prenestino da parte di un gruppo di “compagni”.

Intanto ci si prepara per il Giubileo del 2000 e con tutti i soldi che piovono sulla Capitale per i pellegrini gira voce che tra i tanti interventi che il comune vuole fare ci sia anche la ristrutturazione del 6° ponte... senza di noi dentro. Facciamo una campagna di informazione contro le voci di sgombero che circolano, con volantinaggi al supermercato di zona e striscioni nel quartiere. Alla fine il ponte lo riverniceranno e risistemeranno esternamente nel GIUGNO 2006 e con noi ancora dentro.

Nelle piazze la situazione è tesa e alcune manifestazioni finiscono con incidenti e tafferugli in particolare a piazza Venezia dopo il tentativo di sfondare a via Botteghe Oscure, in protesta contro i bombardamenti Nato in Serbia, sostenuti politicamente e militarmente dal governo del PDS. Saranno moltissime le iniziative pubbliche contro la guerra, dai cortei di quartiere a quelli nazionali, tutti molto tesi, addirittura ad Ostia, in un corteo di quartiere, riusciamo a fare a pizze con la polizia. Ad appesantire il clima contribuiscono le voci di sgombero del Villaggio Globale, che in seguito organizzerà una street parade in cui il movimento parteciperà combattivamente ma anche con i primi scazzi che segneranno l’entrata in scena prepotente delle tute bianche. Di quella street resta indelebile il ricordo di un memorabile illegal rave in piazza del Campidoglio. Benzina sul fuoco la getta infine l’arresto di Ocalan, il corteo che assalta la sede della Turkish Airline e la successiva repressione dell’Operazione Girasole, con perquisizioni e arresti nei centri sociali romani.

Noi partecipiamo attivamente ai cortei e ai momenti di piazza, ma la questione del PKK e della sua dirigenza, nonostante il viscido atteggiamento del governo italiano e il forte risalto mediatico dell’evento, non influenza molto l’agenda delle iniziative dello squat. Facciamo piuttosto una serata per la liberazione di Mumia Abu Jamal, proiettando per la prima volta dal nostro terrazzo al lato senza finestre del palazzo di fronte... un maxi schermo di cemento che riproporremo in seguito con strumenti tecnologici più avanzati! Altre tre significative iniziative segnano la stagione:
- Una tre giorni ad aprile per gli 8 anni d’occupazione culminante con il concerto dei BrutoPop. Un’iniziativa attraversata da mostre (una fotografica sul quartiere Laurentino 38 e l’altra sulla sessualità liberata organizzata dal Gruppo di Autocoscienza Femminile) e concerti anche al mattino (organizzati dal collettivo “Hazet 36”, nella prima Sega Collettiva). La festa, per motivi non proprio felici, segnerà anche l’avvicendamento di alcuni vecchi occupanti con quelli più giovani che iniziano a prendersi le responsabilità di stare dalla parte dell’organizzazione delle iniziative.
- Un formidabile Gran Galà di Boxe, partecipato da centinaia di persone, organizzato a maggio come benefit per finanziare le spese processuali di 4 anarchici espropriatori in Spagna. Uno spettacolo curato nei minimi dettagli, fatto insieme agli squatter del Barocchio di Torino, passato agli annali come esilarante e coinvolgente evento teatrale/sportivo!
- L’altra partecipata iniziativa, indetta per il 16 ottobre - la giornata mondiale d’azione contro McDonald’s, è una mostra/concerto con HIJOS MUERTOS e con una massiccia distribuzione di materiale contro il noto fast food e le multinazionali in genere. Da allora il lavoro di critica al McWorld e al mercato globale diventerà centrale nelle iniziative politiche dello squat e soprattutto dell’Infoshop.

Nell’autunno si scioglie il collettivo autonomo “Hazet 36” per confluire in altri progetti o direttamente nella gestione del posto. Gli ultimi due volantini del collettivo parleranno di CPT e del WTO, due temi che resteranno nell’agenda politica del posto per molti anni e per la cui abolizione tutt’oggi lottiamo. Nel frattempo, la rivoluzione informatica irrompe ai ponti e l’alfabetizzazione digitale coinvolge sempre più attivisti/e dello spazio occupato, rinforzando la crew web di Tactical Media Crew e dando vita, successivamente, a numerosi progetti in rete.

Il vento di Seattle e la gioia dei movimenti che hanno bloccato il vertice del WTO, trasmettono un’energia febbrile che sembra scuotere il posto come il movimento italiano in genere... Banca Mondiale, OGM, FMI, diventano pane quotidiano e ci aspetteranno anni di controvertici in giro per il mondo e l’Europa!
Pubblicazioni - Ad aprile esce info #9 che segnerà la fine della prima (lunga) stagione di questa rivista autoprodotta. Infatti il numero #10 uscirà nel dicembre 2008. 

2000 - Resistenza globale

1998 - Ricambio

Il 1998 lo viviamo con la tensione di un anno tragico, scosso dalla morte di Edo prima e Sole poi. A Torino infatti per un'inchiesta su degli attentati contro varie nocivita' vengono incarcerati diversi squatters accusati di essere ecoterroristi, con una grande campagna diffamatoria e forcaiola sulla stampa ufficiale. A pochi mesi di distanza l'uno dall'altra, Baleno e Sole, due degli arrestati/e, si suicidano in carcere. I giornalisti che hanno condotto la campagna di criminalizzazione insieme ai magistrati sono coperti dal nostro odio. Ci sono molte manifestazioni rabbiose a marzo e a luglio. A Torino ma anche a Roma e c'e' un grande scambio solidale con gli squat torinesi e la loro radio (Black Out); l'atmosfera tesa e la criminalizzazione del movimento squatter, anarchico e delle occupazioni in genere fanno da collante e la contaminazione darà i suoi frutti, fino, ad esempio, a una grande iniziativa con gli squatter piemontesi che faremo l'anno successivo (il Gran Galà di Boxe) a L38 Squat. Nel nostro posto continuiamo a fare diverse inziative a sostegno degli anarchici ancora in carcere per l'inchiesta ROS-Marini e realizziamo inziative di osteria romana insieme ad altre individualita' anarchiche di Roma.

Nel corso dell'anno nel nostro posto vengono a fare le riunioni gli studenti medi del liceo Platone e delle scuole vicine. Dapprima, col materiale della biblioteca del centro sociale, realizzano una mostra itinerante nelle scuole sulle strutture educative comunitarie del Chiapas e poi fondano il collettivo autonomo "Hazet 36" che catalizza poi le lotte studentesche di zona. Da questa rete di rapporti nel mondo delle scuole, infine, prende vita al Laurentino anche l'esperienza del Gruppo di Autocoscienza Femminile. Alcuni di questi/e ragazzi/e negli anni successivi forniranno un ricambio generazionale dentro il posto.

Quest'anno infatti alcuni degli occupanti che erano qui fin dall'inizio dell'esperienza decidono di andare a vivere insieme in una casa al centro della citta' lasciando la casa ristrutturata dentro L38 Squat e allentando la partecipazione alle attivita' del Laurentinokkupato. Si pensa alla fine di un'era, ci saranno tempi cupi?

Nell'autunno comunque gran fermento di iniziative, alcune realizzate col collettivo antagonista Granello di Sabbia, composto da compagn* del litorale sud. Pero' dopo una serie di gravi incomprensioni smettiamo di collaborare con loro. Parte, inoltre, la rassegna cinematografica preparatoria al gran Giubileo con "Le Notti del Caprone", proiezioni di film horror e satanisti, e facciamo anche due iniziative di sostegno per Radio Onda Rossa, con Prozac e West Coast.

L'infoshop funziona bene, fa anche spedizione dei materiali per posta a gente che li richiede tramite il sito internet. A febbraio pubblichiamo l'Info #7 e a ottobre l'Info #8. Viene realizzata l'attuale versione grafica del sito del Laurentinokkupato.

1999 - Contro guerra e multinazionali

1997 - Punk e contro-informazione

Diminuiscono i concerti che prima erano molto più frequenti, ma ne facciamo almeno 2 che sono molto riusciti Brutopop e Wendy's Party benefit per TM Crew a marzo e Wendy’s Party, Fuckin' Barbies e Superjack benefit per gli anarchici incarcerati ad ottobre. Importante è stata anche la 2 giorni di retrospettiva sul punk insieme a Torre Maura Occupata, siamo però anche indaffarati con le autoproduzioni e la comunicazione.

Oltre al sito web che diventa uno dei primi e più ricchi di informazione dei CSOA italiani lavoriamo anche seriamente ad un giornaletto di informazione dove molti di noi si esprimono su varie tematiche LAURENTINOKKUPATO INFO in questo anno escono due numeri (5 e 6). 

A fine aprile una nostra compagna viene arrestata e poi picchiata insieme ad altri/e compagni/e dalla polizia per essersi opposta al pestaggio di un manifestante da parte di altri poliziotti, nella causa che durerà poi anni, uno dei poliziotti riconosciuto come uno dei picchiatori verrà condannato.

Un’altra sperimentazione importante che parte da settembre e’ quella dell’autoreddito x 5 di noi che provano a darsi un salario mandando avanti la birreria. Infatti anni di turni dal 1992 e per tutti gli anni successivi hanno fiaccato gli okkupanti e così alcuni di noi provano quest’altra strada cercando di tirare fuori un minimo reddito. L’esperimento dura qualche mese ed ha esiti controversi.

1998 - Ricambio

1996 - Mediattivismo e ROS/Marini

Una buona parte di noi continua una stretta collaborazione con altri attivisti alla realizzazione di media indipendenti e alla diffusione del www tra i Centri Sociali di Roma.

A gennaio un gruppo di noi e un altro gruppetto di Auro e Marco di Spinaceto partiamo per Amsterdam per partecipare a Next Five Minutes, un festival internazionale dei “MEDIA TATTICI”. In breve il concetto di media tattico è: “Media tattici sono quello che succede quando i media a basso costo e "fai da te" resi possibili dalla rivoluzione che c'e' stata nell'elettronica di consumo e da estese forme di distribuzione (dall'accesso pubblico al cavo all'Internet), vengono sfruttati da gruppi e individui che si sentono danneggiati o esclusi dalla cultura dominante. I media tattici non solo riportano gli eventi, ma non sono mai imparziali, dato che partecipano ed e' questa piu' di ogni altra cosa che li separa dai media ufficiali/tradizionali”.*
A seguito di quell'esperienza il gruppo formato da noi ed altri che già era attivo a Radio Onda Rossa riguardo all'utilizzo di internet per dare voce ai contenuti dei movimenti e per reperire notizie dai movimenti di tutto il mondo saltando agenzie e mainstream media, si consolida e inizia un progetto indipendente chiamato Tactical Media Crew che da presto vita (ad aprile) ad un sito di informazione antagonista, uno dei primi siti web importanti della rete antagonista italiana insieme ad ECN a cui ugualmente collaboriamo.

E' un periodo in cui andiamo in giro per i CSOA con brochure e floppy disc per illustrare il progetto, facciamo anche iniziativa al Laurentinokkupato il 30 marzo, suonano i Sattamassagana benefit per TM Crew per raccogliere i soldi per il primo hosting.
Continuiamo anche a fare il turno settimanale della domenica a Radio Onda Rossa dove mettiamo in piedi diverse trasmissioni serie tipo “World Wide Info” e meno serie “Lo spazio di Gino”  nella prima reperiamo info su internet sulle nuove tendenze dei movimenti, azioni internazionali, campagne di boicottaggio delle multi ecc., nell'altra spazio alla musica demenziale e a richiesta + divertimento. Ogni tanto ci scontriamo con le consuetudini un po' vetuste della classica conduzione radiofonica, ma del resto la radio si era aperta ai centri sociali e non eravamo certo li a mettergli Guccini o Manfredi, piuttosto Chumbawamba, Goldie, Blaggers, Public Enemy, Cypress Hill & co. L'esperienza del turno a Radio Onda Rossa dura un'anno e si conclude a giugno 2006 dopo un'anno di domeniche in Radio e in quest'anno la radio riesce ad ottenere, fianlmente una nuova frequenza 87.9 FM.

Ad aprile facciamo anche una due giorni a sotegno di Onda Rossa mentre a maggio organizziamo una iniziativa per diffondere informazione e materiali anti AIDS a seguito di una collaborazione con l'unitò di strada della Cooperativa Magliana 80 che in quel periodo operava ai ponti del Laurentino 38.
Al Laurentinokkupato portiamo avanti una campagna di sostegno agli anarchici imprigionati dall’inchiesta ROS-Marini e facciamo anche diverse iniziative su questa questione, come una assemblea nazionale il 26 ottobre. Nel comunicato stampa dei carabinieri, che accompagnava l'operazione dei ROS con 29 mandati di cattura e 68 imputati, si parlava di una inesistente organizzazione eversiva strutturata su 'due livelli': un livello interno palesemente nascosto e illegale, protetto da un 'secondo livello' più visibile, ideale per "mimetizzarsi nel tessuto sociale ed interagire con altre cellule eversive con pericolosi sodalizi criminali". Era evidente che con questo 'secondo livello' si intendevano colpire tutte quelle situazioni di socialità e solidarietà diffusa che avevano fornito e continuavano a fornire appoggio a tutti coloro che non si sottomettono agli apparati repressivi dello Stato.
Nel frattempo continuano ancora con molta frequenza nei fine settimana i concerti e le rassegne cinematografiche.

1997 - Punk e contro-informazione

1995 - Da C.S.O.A. a LAURENTINOKKUPATO e basta

4 anni di occupazioneAnche per il 1995 si continua con un ritmo intenso: Centro Sociale aperto tutti i giorni con biblioteca, palestra, sala prove musicali, sala artistica, serigrafia, musica e diffusione materiale autoprodotto in più TUTTE LE SERE BIRRERIA. Il carico di lavoro che grava sugli occupanti inizia ad essere pesante e tra turni della birreria e apertura al quartiere si rischia di stare sempre dentro al Centro Sociale come in un microcosmo e infatti capita a parecchi di noi di passare diversi giorni senza uscire dato che qui c'è tutto, vengono tutti... si sta bene.

La nostra curiosità e la voglia di comunicare e di rinnovare i movimenti di trasformazione sociale portandoli su percorsi libertari, ecologisti, antisessisti e partecipi della rivoluzione comunicativa fa sì che il Centro Sociale dove stiamo tanto bene ci stia anche stretto, almeno ad una parte di noi.

Tirando le somme in questo anno alla fine avremo lavorato moltissimo sulla comunicazione infatti costruimmo ed utilizzammo parecchio la nostra serigrafia, iniziammo una più stretta partecipazione nelle attività e nel sostegno di Radio Onda Rossa fino a farci carico del "turno autogestito" ossia di occuparci di tutta programmazione della domenica (dalle 9 alle 18) di Onda Rossa, quella che era la biblioteca divenne anche Centro di Documentazione Antagonista (l'attuale Infoshop) per raccogliere e distribuire materiale autoprodotto e per crearne di nuovo. In ultimo fu l'anno dell'inizio di un utilizzo massiccio dei computer nelle attività del CSOA. Dalla scrittura dei volantini, alla creazione di manifesti, adesivi e delle locandine, che però erano ancora perlopiù fatte con tecnica mista (computer, pennarelli, colla e trasferibili) fino alle prime ricerche su Internet per i materiali da tradurre per gli opuscoli o le trasmissioni.

Nella prima metà dell'anno parecchi di noi, quasi tutti, ci trasferiamo per dei periodi a Londra dove un occupante del Centro Sociale è andato a vivere stabilmente e ha squattato una grande tipica casa inglese ad Hackney.
Questo via vai continua a nutrire il nostro immaginario con nuova musica, nuovi materiali, nuove idee e così sarà negli anni a seguire molti di noi andranno in giro per il mondo poi torneranno con nuove idee e cose che hanno entusiasmato e che si possono provare a condividere anche qui a partire dal Laurentinokkupato.

Per quel che riguarda il nostro attivismo ci diamo un gran daffare per sostenere Radio Onda Rossa, dando una mano nelle iniziative per raccogliere fondi e nella campagna per l'assegnazione di una nuova frequenza alla Radio. Durante il turno autogestito che facciamo tutte le domeniche portiamo anche molti materiali che saranno poi l'inizio di diverse campagne contro le multinazionali come Shell e McDonald's che negli anni successivi diventeranno molto popolari.

Free Mumia Abu JamalUn'altra campagna che ci vede molto attivi fino ad organizzare una manifestazione nazionale a Roma e poi serata da noi è quella contro l'esecuzione di Mumia Abu Jamal, prigioniero politico negli Stati Uniti, ex militante del Black Panther Party e dei MOVE accusato di aver ucciso un poliziotto, il culmine della campagna sarà a dicembre la manifestazione sotto l'ambasciata USA di Via Veneto (circa 2.000 persone) e la successiva serata benefit al Laurentinokkupato.

Le vicende invece dei Centri Sociali e del Coordinamento arrivano a luglio ad un punto di svolta. Il Coordinamento tenta di rioccupare il CSOA La Torre (zona Nomentana) sgomberato diverse volte nei mesi precedenti. La polizia parte immediatamente in forze per sgomberare immediatamente la nuova occupazione, c'è resistenza da parte di chi sta dentro e da parte di chi sta fuori a cercare di alleggerire l'assedio. Il comune, che nelle valutazioni del Coordinamento avrebbe dovuto mediare, è invece latitante, alla fine della giornata si contano 85 denunciati per associazione a delinquere.
Il giorno dopo c'è subito un corteo pieno di rabbia per quel che sta succedendo come se la polizia, gli sgomberi e gli arresti non bastassero ci si mettono pure i fascisti di Talenti che si schierano ad un certo punto della Nomentana per fare non si sa cosa. Anche perchè non gliene viene dato il tempo e vengono tutti inseguiti e pestati come si deve.
Questo sgombero porterà a successive iniziative al Campidoglio e diversi incontri con il comune che insiste con i CSOA per il ripudio della violenza, la legalizzazione, bollette, affitti e così via.

La spaccatura di quella che era la grande famiglia dei Centri Sociali di Roma (semo tutti fratelli) è consumata. Tra chi aderisce alla trattativa e chi la rifiuta ci sono le consuete accuse di estremismo e di immaturità o di tradimento e di svendita. Ci si guarda male, si parla male, i CSOA si spaccano in due e capita pure di mettersi le mani addosso. La crisi dei CSOA e di come erano stati fino ad allora è evidente.

Riguardo a tutto ciò pensammo che fosse giunto il momento di fare chiarezza sulle nostre scelte e scrivemmo un documento che poi diffondemmo per tutta l'area antagonista/libertaria.
Un documento in più punti che andava oltre la sola questione della delibera 26 e andava invece ad analizzare cosa siamo e cosa vogliamo e che sarà poi punto di riferimento per una nuovo modo di stare nei posti occupati.

Per noi (ma poi sarà così per molti altri) l'esperienza dei Centri Sociali Occupati e Autogestiti (alcuni li chiameranno poi Centri Sociali di prima generazione) si era conclusa e il movimento dei CSOA era finito "diviso e scomposto nel confronto/scontro con l'istituzione".
Si è conclusa l'epoca del militante che va a fare politica il pomeriggio, apre il CSOA e la sera lo chiude. Noi nel posto ci viviamo, ci abitiamo e siamo attivisti 24 ore, non stiamo più ai discorsi o alle proposte, siamo alla sperimentazione, al vivere in modo differente, alternativo, la zona autonoma.

Quello che era diventato questo posto era qualcosa di diverso, molto anomalo per la scena dei Centri Sociali Autogestiti italiani dell'epoca.

1996 - Mediattivismo e ROS/Marini

1994 - Avanti tutta!!!

Il 1994 continua con il ritmo serrato di iniziative e di apertura del posto ed anche della birreria, tutti i giorni. Si riparte subito con un concerto l'8 gennaio per alzare qualche soldo per le spese legali di tre di noi che eravamo stati denunciati durante lo sgombero del CSOA Askatasuna a Villa Pamphili (l'accusa sostanzialmente voleva farci pagare un miliardo derivato dal fatto che gli occupanti avevano ripulito il posto e rimosso le macerie di un prefabbricato) comunque questo processo insensato che coinvolgeva una cinquantina di attivisti occupanti dei CSOA finì in assoluzione).
E così con questo ritmo si continua per tutto gennaio e febbraio quasi un concerto ogni settimana, e ciò voleva dire prepararare tutto (birreria, cucina e amplificazione), pubblicizzare (creare locandina e attachinarle in giro), oltre a pulire e ripulire tutto più altri lavori ed emergenze varie che non mancano mai.

LAURENTINOKKUPATO TROPPO DA DIFENDERECon questo ritmo ci prepariamo ad una grande iniziativa per festeggiare i 3 anni di occupazione: tre concerti di grande attrazione per il 9, il 16 ed il 23 aprile.
Vogliamo fare le cose in grande a partire dal manifesto, ma non andremo in tipografia bensì lo faremo autoprodotto... serigrafato.

Già in precedenza eravamo stati al CSOA Hai Visto Quinto? (il Sisto) di Val Melaina per partecipare alla stampa di altri manifesti per iniziative dei CSOA, questa volta ci siamo fatti aiutare ed insegnare da alcuni/e di loro come fare e per tre giorni a fine marzo ci siamo trasferiti ad HVQ, dall'altra parte della città per fare i nostri manifesti serigrafati.

Vennero bellissimi. E dopo questa esperienza con l'aiuto di uno di noi fabbro abbiamo realizzato un nostro tavolo per serigrafia dove abbiamo fatto parecchi manifesti per gli anni successivi.

Dei gruppi che dovevano suonare per la serata del 16 Lou X venne sostituito da Fil Rouge e Menti Criminali. C'è da ricordare che la serata del 16.4 fu realizzata dal collettivo La Strada che si riuniva da parecchio tempo al Laurentinokkupato. Il ricavato della serata servì per mettere insieme una prima base di fondi per iniziare l'occupazione, che sarebbe avvenuta di lì a breve, del CSOA La Strada a Garbatella.

Nel frattempo in città continuavano anche se con minore intensità di prima sporadici attacchi notturni dei nazi contro i CSOA o scorribande all'Università, ma ogni volta che incappano nei compagni/e i fascisti pagano duramente e pagano tutto.
Il 21 febbraio la polizia sgombera il CSOA Pirateria di Porta (Porta Portese) il giorno dopo viene rioccupato in forza dai CSOA di Roma, Rutelli viene paragonato a Formentini, il sindaco leghista di Milano che a gennaio aveva sgomberato il Leoncavallo.

Nel cuore dell'Europa è in corso la guerra nella ex-Yugoslavia, ma nessuno sembra o vuole acorgersene e a pochi km. da noi ci si uccide a migliaia con ferocia razzista e vengono portati avanti massacri fosse comuni e stupro etnico. Anche nell'area antagonista non c'è molta attenzione su tutto ciò.
Riusciamo a metà maggio a costruire insieme alla Libreria Anomalia, a Radio Onda Rossa e a Cervello a Sonagli, una serata di discussione e approfondimento molto, molto importante dal nome Cosi' vicini - Cosi' lontani.

A giugno firmiamo insieme ad altre strutture un documento che sancisce la fine dei rapporti del movimento con il CIP Alessandrino il cui leader era implicato nello scandalo dei fondi neri del SISDE. Prima e dopo e per molti molti anni a seguire sono stati ripetutamente allontanati con fermezza e decisione da cortei e assemblee del movimento.

Il Coordinamento dei CSOA divenuto ora "Coordinamento Cittadino dei Centri Sociali e delle Associazioni di Base" in questo periodo si stava dando parecchio da fare, ma quello che per noi avrebbe dovuto essere una assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni verso il lavoro socio-culturale che negli anni avevano svolto i CSOA nelle periferie romane abbandonate nelle mani della destra razzista, stava diventando ben altro, una delibera di inizitiva popolare stracciata e riscritta dai rappresentati dei partiti della sinistra istituzionale. Uscimmo dal Coord. e non partecipammo ad una contro estate romana IL GIOCO DEL DRAGO organizzata da diversi CSOA per fare informazione e sostenere la delibera.

locandinaPer l'estate ci fu a Napoli il vertice del G7, noi aderimmo al campeggio/controvertice organizzato da Officina 99 chiamato Rovesciare il mondo, ma rovesciammo ben poco perchè la cosa era mal organizzata e la polizia con pochi mezzi ci tenne comodamente fuori dal centro città.

A ottobre ennesimo sgombero a Pirateria di Porta, perdiamo un bel posto ed anche l'arte degli enormi graffiti fatti al suo interno la questione degli sgomberi continua ad essere centrale per la vita dei CSOA.

Intanto Berlusconi è al governo e il paese è mobilitato per mandarlo via al più presto. C'è grande mobilitazione anche, anzi soprattutto da parte della sisnistra istituzionale. Anche nelle nostre locandine ci sono indicazioni per il boicottaggio delle aziende di Berlusconi. Alla fine, dopo un corteo di circa un milione e mezzo di persone a Roma il 12 novembre, il 21 dicembre, abbandonato anche dalla Lega Nord il governo di Berlusconi cade.

1995 - Da C.S.O.A. a LAURENTINOKKUPATO e basta

1993 - Il boom!!!

flyer birreriaNel 1993 eravamo alla moda!!! :-) Ossia il Laurentinokkupato era diventato il posto (CSOA/birreria) più frequentato di tutta questa zona di Roma. Ogni sera 100 o 200 giovani invadevano birreria, ping pong, biliardino etc. per passare la serata tra birre canne ecc.. Questo fa sì che un bel po' di gente nuova iniza a venire alle assemblee di gestione e a partecipare attivamente all'autogestione del posto. Parecchia gente inizia ad arrivare soprattutto dalle scuole superiori della zona e i "nuovi" sono un po' del quartiere e un po' delle zone limitrofe... decisamente più benestanti. La maggioranza degli attivisti/e è comunque del quartiere, il timone resta ai locals :-).

Il fatto che la birreria e tutto il resto siano sempre pieni ci impegna in turni settimanali di gestione della birreria. Ogni giorno, tutti i giorni, 2/3 occupanti si occupano di pulire e preparare il tutto per la serata... e così tutti i giorni per parecchi mesi..

Nel frattempo nel mondo gli USA attaccano nuovamente in Iraq e noi distribuiamo un volantino sul medioriente al riguardo, ma soprattutto nella scena romana si fa pressante il bisogno dei Centri Sociali Occupati e Autogestiti di non sentirsi costantemente minacciati dai continui sgomberi. Siamo ormai il centro di produzione di conflitto e di cultura più esteso e innovativo della città e vogliamo smettere di correre da un presidio antisgombero all'altro e siamo stanchi di vedere anni di lavoro e occupazione svanire perchè la polizia ci sgombera. Inizia una serie di riunioni del Coordinamento dei CSOA di Roma.

insegna luminosa 1993Centrali in questo periodo divengono a livello nazionale le elezioni comunali di Roma. Per la prima volta si vota dopo il crollo dei vecchi partiti DC PSI e Co. che avevano governato l'Italia fino ad allora e si vota direttamente il sindaco. Il centro-sinistra a Roma candida Francesco Rutelli (ex Verdi, Ex Radicale) mentre la destra candida il segretario del MSI Gianfranco Fini. L'incubo di un sindaco fascista aleggia e fa discutere i CSOA di tutta Roma. C'è un'assemblea al CSOA Auro e Marco di Spinaceto con Rutelli, l'assemblea è affollata non certo tenera con Rutelli tutti gli altri che ci hanno sempre e solo considerato autonomi, occupanti abusivi ecc..
Comunque le posizioni dei CSOA di Roma sono variegate e soprattutto quando si andrà al ballottaggio (a dicembre) in tanti andranno a votare "per evitare il peggio". Anche al nostro interno sebbene prevalga ampliamente al posizione dell'astensione/nessuna delega/azione diretta, qualcuno voto per Rutelli. Ci fu comunque un continuo rintuzzare comizi fascisti nei quartieri popolari e piccoli scontri con la polizia che li proteggeva. La più grossa mobilitazione antifascista fu quella a Porta San Paolo dove il fascista Teodoro Buontempo (er pecora) aveva indetto un comizio. Proprio lì nel luogo simbolo della resistenza ai fascisti e ai nazisti a Roma. Neanche a dirlo che er pecora il comizio non lo ha fatto, ossia mi pare che per un po' ha parlato da solo o tra pochi fedeli... poi me lo ricordo inquadrato dietro la fionda mentre la DIGOS se lo protegge per portarlo via sotto una pioggia di pietre, molti altri fascisti malgrado le bandiere rosse che campeggiano in mezzo alla piazza imboccano dentro il presidio dei compagni e ricevono un caloroso "benvenuto". Per il ballottaggio vengono attacchinati una marea di manifesti antifascisti che invitano a NON VOTARE FINI, e anche noi inoltre produciamo delle locandine che seppure per l'astensione comunque smascherano Fini per quel fascista che è e non per il candidato pulito e onesto che vorrebbe raccogliere il voto di protesta. (vedi locandine 1, 2, 3, 4)

Facciamo per tutto l'inverno e primavera molte iniziative e siamo sempre attivi in città (vedi locandine 1993) e poi seguirà un'estate di vacanze collettive. Un primo assaggio è il corteo a Milano a inizio luglio ed il festival del Parco Lambro, si parte tutti per difendere il Leoncavallo dalle minacce di sgombero del sindaco leghista Formentini, si farà poi un corteo su questo anche a Roma a ottobre. Poi ad agosto tutti/e al campeggio di lotta contro le basi Nato in Puglia, a Taranto. Un'estate di lotta memorabile. A Roma ad agosto viene sgomberato il CSOA Pirateria di Porto, la questione della sicurezza delle occupazioni si fa sempre più pressante. Sulle nostre locandine da un po' di tempo infatti appare anche lo slogan: CONTRO GLI SGOMBERI DEI CENTRI SOCIALI, PER L'ASSEGNAZIONE DEGLI SPAZI ALLE ASSEMBLEE DI GESTIONE.

Tra le tante iniziative da segnalare c'è stata sicuramente quella "Strade in Festa al Laurentino" insieme ad una vicina struttura della sinistra sempre al sesto ponte organizziamo questa specie di festa popolare... che in parte riesce... musica, artisti di strada, giocolieri, graffitari (interrotti fastidiosamente dai vigili) ballo liscio, ma noi non ci divertiamo troppo e decidiamo che riusciamo a fare di meglio con altre forme espressive.

Un'altra iniziativa che fa parecchio discutere l'assemblea di gestione è una serata techno/industrial/underground alcuni vedono i ritmi ripetitivi della techno come musica autoritaria, la serata si finirà per fare, poi dieci anni dopo serate come questa saranno comunissime negli spazi occupati, ma il dibattito non è mai finito.

Da notare una buona produzione dell'Infoshop che sforna cassette PIRATA in quantità e ben tre numeri di un bell'opuscolo di comunicazione in formato A5 chiamato INFO

1994 - Avanti tutta!!!

1992 - Un anno di antifascismo

Il 1992 fu un anno di grossa attività dei CSOA; nuovi ne vennero occupati, come, vicino a noi, a Spinaceto, Auro e Marco, mentre altri come Askatasuna a Villa Pamphili venivano sgomberati e poi demoliti.

Nel frattempo continuava un'incessante campagna contro i nazi che oramai venivano fuori dappertutto, gli immigrati venivano continuamente attaccati, a Colle Oppio una banda passò il segno e tentò direttamente di uccidere gli immigrati che trovavano rifugio tra i ruderi del parco. (ecco un nostro volantino di gennaio). E' il periodo dei bomber (giubetto da aviatore) con lo scudetto italiano cucito sulla spalla e delle continue risse per strada, aggressioni e agguati.
E proprio in una trappola preparata dai nazi di Meridiano Zero cade un gruppo di noi che stavano cancellando delle scritte razziste in un quartiere adiacente al nostro (Ferratella). Un paio di noi finiscono in ospedale.
Il giorno dopo c'è la risposta immediata del movimento, un gruppone di due, trecento compagni attraversa quel quartiere, attacchina e fa scritte antifasciste e spazza via nazi e simili.
Da quel giorno i fasci del posto emigrano altrove e non si sono mai più visti. Non che prima, tranne l'agguato organizzato a livello cittadino, avessero fatto qualcos'altro che non essere dei fantasmi che facevano scritte di notte.
Il 28 marzo organizziamo anche un corteo antifascista dentro il Laurentino 38 (il volantino di convocazione), ma anche se partecipato, viene schiacciato dall'urbanistica antisociale del quartiere, nel senso che è stato come fare un corteo in un autostrada (una foto del quartiere dall'alto). In questa occasione abbiamo maturato la convinzione che i cortei in questo quartiere se non spontanei, non sarebbero stati il nostro impegno primario.

Il clima rimane comunque pesante in città e per il 18 aprile prepariamo una importante iniziativa, ancora una volta ANTIFASCISTA, con un dibattito e poi con concerto in serata con Banda Bassotti e Big Feet. Per questa iniziativa facciamo anche il nostro primo manifesto in tipografia, un evento viste le nostre poverissime finanze.
I nazi continuano le aggressioni, soprattutto agli immigrati e la magistratura ovviamente non rimane a guardare la risposta antifascista militante e fa fare perquisizioni a un po' tutti i compagni dei CSOA di Roma.

A maggio avviene un evento che segna profondamente il nostro immaginario. Los Angeles è in fiamme e in rivolta. Dopo il verdetto di assoluzione dei poliziotti che avevano massacrato Rodney King la comunità afro-americana, ma non solo, si ribella e per alcuni giorni insorge e saccheggia la metropoli USA.

A metà maggio l'attenzione degli italiani viene incanalata per le gare di barca a vela dell'America's Cup, l'Italia dopo 500 anni tenta la riconquista dell'America, partecipa con il Moro di Venezia, la barca della Montedison, uno dei principali inquinatori del nostro pianeta, impegnato nel saccheggio dell'Amazzonia. Noi facciamo una campagna di contro-informazione su questo con volantinaggi e con una simpatica iniziativa chiamata Affonda il Moro.

Per la fine di giugno, il 27, insieme a molti CSOA e anche con l'energia dei gruppi e delle posse che si sarebbero esibite (Ak47 e OneLOVE in testa) in un esperimento di condivisione dove i ruoli di attivista e artista andarono finalmente a farsi benedire organizzammo Fuori da Rebbibbia. Un evento, concerto, iniziativa di comunicazione, dopo tanti anni, con chi sta in carcere, con particolare attenzione ai prigionieri rivoluzionari.

Dopo l'estate inizia un nuovo autunno caldo, contro gli accordi sindacato padroni del 31 luglio c'è in tutta Italia una fortissima mobilitazione dal basso. Nelle piazze dove parlano i sindacalisti i lavoratori vogliono prendere la parola e parlare ed esprimere la loro critica radicale alla svendita attuata da CGIL, CISL e UIL. Volano bulloni e sassi in tutte le piazze d'Italia. A Roma il 2 ottobre il sindacato mette in campo tutto il suo servizio d'ordine coordinato con la polizia al fine di non fare arrivare i contestatori a San Giovanni... è una battaglia che dura molte ore sia a Piazza San Giovanni che lungo il percorso del corteo, noi siamo lì, faremo anche, subito dopo, un'iniziativa per controinformare sui brutali metodi di repressione utilizzati il 2 ottobre ed un volantino che spiegava cosa stava succedendo.

Cover BPPA fine ottobre facciamo una bella iniziativa con mostra storica sul Black Panther Party e la produzione di un opuscolo, Con Ogni Mezzo Necessario, che raccoglie gli scritti più significativi sulle lotte della popolazione afro-americana negli USA (Malcolm X, Black Panther Party, Huey P. Newton, Bobby Seale, Assata Sakhur, Angela Davis, George Jackson, Mumia Abu Jamal, MOVE, Mike Davis, Marylin Buck e altri/e). Quindi un'iniziativa sui 500 anni di resistenza dalle navi di schiavi alla rivolta di Los Angeles.
Per quel giorno preparammo anche un volantino che distribuimmo a tutti gli intervenuti, eccone il testo.

Per il resto iniziamo a fare concerti quasi ogni sabato e la gente, soprattutto i giovani delle scuole di zona iniziano a popolare il centro sociale quasi quotidianamente. E' l'inizio di una tendenza che vedrà il suo apice durante il 1993.

 

1993 - Il boom!!!

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