Presa di posizione della
Sinistra sindacale di Milano


Milano, 22—Il convegno di Bologna contro la repressione è un fatto importante che non può non riguardare anche il movimento operaio ed il sindacato. Pur con tutte le contraddizioni che sono state e sono presenti nella convocazione e nella realizzazione di questo dibattito di massa sui problemi della repressione e della costruzione di una società alternativa a quella capitalista, il convegno di Bologna è importante non solo per il movimento degli studenti e dei giovani, ma per tutto lo schieramento di classe del nostro paese.
Per questo si è tentati di isolare e criminalizzare il movimento. Portando avanti il disegno di dividere l'unità della classe, di realizzare una spaccatura verticale fra lavoratori occupati, le loro organizzazioni ed i movimenti emergenti, di dividere queste forze per poter riprendere il potere messo in crisi dalle grandi lotte sociali degli ultimi dieci anni. Per questo è drammaticamente urgente che i lavoratori e il sindacato non si estraneino dalle iniziative come questa di Bologna, e riprendano un confronto col movimento degli studenti e dei giovani, pur essendo coscienti delle enormi difficoltà che si sono accumulate per errori commessi da tutti, per tentare la ricerca di obiettivi e momenti di lotta comuni sui problemi fondamentali dell'occupazione, della qualità del lavoro e della vita, della democrazia, dell'alternativa alla società capitalista.
Riteniamo infatti che per non far passare la restaurazlone e la repressione, per uscire dalla crisi è essenziale ricucire i rapporti tra movimento operaio e tutti gli altri movimenti emergenti. Perché questo possa avvenire è indispensabile garantire a tutti la possibilità di esprimersi, di confrontarsi, di partecipare alle decisioni, escludendo ogni forma di violenza e di sopraffazione.
In questo modo dovrebbe essere possibile con l'apporto di tutti, iniziare e portare avanti, anche con obiettivi e iniziative parziali, un processo di unificazione del movimento che consenta la ripresa di quelle lotte e di quelle conquiste che hanno scosso il potere economico e politico del nostro paese.
I problemi della disoccupazione, del lavoro nero, della salute dentro e fuori la fabbrica, della risposta da dare ai bisogni collettivi, del controllo popolare sulle istituzioni, della liberazione della donna, del che cosa e come produrre, della lotta alla repressione ed alla criminalizzazione del dissenso e dei diversi, sono problemi che debbono e possono essere affrontati da un ampio schieramento di classe che coinvolga tutti i movimenti. Per tutti questi motivi riteniamo che Bologna possa essere una occasione per aprire una nuova fase per il movimento degli studenti e dei giovani, ma anche per riprendere un confronto e la costruzione del più ampio fronte di lotta anticapitalista, di cui il movimento operaio non può essere la parte fondamentale e decisiva.

Per questo Bologna va utilizzata per discutere, per confrontarsi, per proporre momenti di dibattito e di lotta per sconfiggere da una parte il tentativo di ghettizzazione e di repressione del movimento e dall'altra le sopraffazioni di chi teorizza e pratica la violenza come forma di lotta politica.

Firmato:
Tiboni, Cantù, Morgantini, Maiocchi (della segreteria provinciale della FIM),
e i seguenti altri sindacalisti:
Torri, Castria, Andreoni, Campagnoli, Galbiati Kerpan, Passerini, Massera, Mollica.
Segue firma di delegati di decine di fabbriche milanesi.
Il Convegno di Bologna


......1977.....IL MOVIMENTO


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