URGENTE

Lettera di Isaac Velazco
sui giornalisti arrestati

Comunicato n° 6


Stimati giornalisti
Noi siamo una guerriglia che dialoga, siamo stati sempre aperti al dialogo, con le organizzazioni del popolo, con il resto della societa' civile, con i giornalisti, inclusi i poliziotti e i soldati, che essendo parte del popolo e ricevendo stipendi miserabili, difendono un governo corrotto, che si arricchisce sempre piu', mentre condanna noi del popolo alla fame.

Non esiste il timore da parte nostra di parlare con i giornalisti, che i giornalisti constatino quello che succede all’interno della residenza. Nello stesso modo chiediamo che i giornalisti abbiano lo stesso diritto di entrare nelle carceri a vedere la situazione in cui si trovano i prigionieri.

Voi, amici giornalisti sapete, allo stesso modo del governo, che l’uscita delle donne dalla residenza, degli impiegati e di più di 400 personalita' e ambasciatori, e' stata parte di una decisione unilaterale dei membri del Comando Edgar Sanchez, per dimostrare la volonta' di giungere ad un accordo politico e non militare nel caso della presa dell’ambasciata giapponese di Lima.

Tuttavia si stanno aspettando ancora gesti umanisti da parte del governo. Non sono state liberate per esempio le donne che sono prigioniere nelle differenti prigioni, che sono sorelle, madri e figlie del nostro popolo e che sono state torturate, vessate e violentate nelle sale di tortura e nelle carceri peruviane, per conseguenza delle quali soffrono di diverse malattie. Neanche sono stati liberati i compagni o le compagne le cui malattie sono acute. Per cio' non ci sono conversazioni che arriveranno a essere accordi.

Le persone che il Comando Edgar Sanchez considero' non avere vincoli con la politica della sporca guerra, torture e assassini e la applicazione della politica neoliberale che tanti morti ha causato al popolo peruviano, gia' furono liberate con l’unico compromesso di fare tutto il possibile per parte loro che la soluzone sia politica e non militare. Siamo certi che faranno quanto in loro possibilita' per un motivo di coscienza.

In nessun momento il Comando Edgar Sanchez ha dichiarato davanti alla stampa che si libereranno altre 50 persone. E’ un’altra bugia del Signor Fujimori e del suo servizio segreto che sono abituati a governare in base a menzogne.
Vuole indubbiamente con questa nuova menzogna che la stampa internazionale si autocensuri, dal momento che a Voi no vi puo' incarcerare per conseguire il suo obiettivo.
Nel Peru ci sono stati 70 giornalisti incarcerati, la giornailista Melisa Alfaro di 22 anni fu assassinata con una lettera bomba inviata dai servizi segreti e la rivista Cambio, dove lei lavorava fu finalmente chiusa, i giornalisti e gli impiegati incarcerati, anche se alcuni riuscirono a uscire dal paese e a vivere in esilio.
In Ayacucho si dimostrò che l’esercito aveva a che fare con la sparizione di un giornalista e con la morte di due corrispondenti della rivista “Caretas” e il quotidiano “La Republica”.

Altre riviste e quotidiani liberali hanno dovuto chiudere per la pressione economica. Questa repressione contro gli uomini e le donne della stampa libera ha avuto come risultato un giornalismo ufficialista che assume l’autobavaglio come mezzo di sopravvivenza

Attentamente

Isaac Velazco
Representante Internacional - MRTA



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