collettivo autonomo territoriale

ARTICOLI DAI QUOTIDIANI DI CIVITAVECCHIA

PREMESSA
In questa pagina riportiamo una sorta di rassegna stampa che raccoglie vari articoli apparsi sui quotidiani locali e che prendono in considerazione le molteplici espressioni con cui gli/le antagonisti/e si sono voluti esprimere a Civitavecchia. Non troverete dunque, solo la giornalistica descrizione di cortei e mobilitazioni, ma anche commenti, critiche ed accuse apparse sui giornali in riferimento ad azioni spontanee non riconducibili solo al CAT. La rassegna stampa raccoglie articoli che vanno dal 1997 al 2000, troverete perciò anche riferimenti a fatti cronologicamente antecedenti la nascita del collettivo autonomo territoriale. Per ora questi sono gli articoli disponibili, provvederemo comunque ad aggiornare la pagina inserendo nuovi (o vecchi) articoli appena sarà possibile.


Agosto 1997 (il Tempo)
TUPAC AMARU, GLI INTOLLERANTI SIETE VOI

SECCA REPLICA del responsabile del nucleo giovanile dell’MS-FT, Fabrizio De Paolis, alle accuse di razzismo lanciate dal collettivo antagonista Tupac Amaru nel dibattito aperto da “il tempo” sulle iniziative e sulle proposte dei movimenti giovanili cittadini.
“questo collettivo, che sembra che abbia come unica iniziativa, quella di cambiare continuamente nome (iskra, robin hood, tupac amaru) non ha alcun diritto di dispensare giudizi sul movimento sociale. Se razzismo vuol dire ritenere superiore la propria razza ­ continua De Paolis ­ questa non è la nostra linea.
Crediamo, invece, nel diritto di ogni popolo a restare se stesso, a mantenere le proprie connotazioni, le memorie storiche, il mondo dei padri intatto e trasmetterlo ai propri figli. In una parola difesa delle proprie radici e della propria identità da chiunque tende, come tale collettivo, alla mondializzazione e all’omogeneizzazione, all’omologazione e all’internazionalismo”.
“Perciò ­conclude De Paolis ­ i veri intolleranti sono quelli di questo stesso collettivo tupac amaru che, privi di qualsiasi iniziativa, si riducono a strappare i nostri manifesti, a sporcare le nostre insegne con falci e martello, ad accusarci di avere responsabilità storiche”.



Ottobre 1997 (il messaggero)
Tupac amaru: Il diritto all’aborto non va criminalizzato

Le femministe del collettivo Tupac Amaru disapprovano l’incontro preghiera organizzato per oggi dal movimento per la vita. Le rappresentanti del collettivo ritengono scioccante che alcune associazioni continuino a criminalizzare un dramma vissuto da centinaia di donne, negando che il loro diritto all’aborto è un grande passo verso l’emancipazione femminile nel nostro Paese. Il movimento per la vita, a loro dire, tenta di infangare le battaglie del movimento femminista italiano.

 



Maggio 1998 (il Tempo)
TUTTI IN PIAZZA APPASSIONATAMENTE
(in merito ad un corteo cittadino organizzato dalle forze sindacali)

[…]Corteo eterogeneo fino all’inverosimile. In testa squillano i cellulari di assessori e sindaco, in coda gli autonomi del collettivo tupac amaru ricordano all’on. Becchetti, con slogan da pieno ’68, che “la P38 è pronta nel cassetto”. […]



Maggio 1998 (il Messaggero)
FORZA ITALIA DENUNCIA: SCRITTE MINACCIOSE SUL MURO DELLA SEDE.

“Quelle scritte minacciose testimoniano del clima di ostilità che alberga in qualche vigliacco e imbecille, cui evidentemente disturba l’azione politica portata avanti dal nostro partito.” Con queste pesanti dichiarazioni il coordinatore comunale di FI, Alessio De Sio, commenta le frasi comparse la notte scorsa sul muro dello stabile di via traiana, dove ha sede forza italia.
“onestamente ­prosegue De Sio- non pensavo che pure a Civitavecchia esistessero persone di questo genere i cui comportamenti denotano profonda inciviltà. “ il coordinatore comunale, che ha presentato denuncia al commissariato di viale della Vittoria, precisa che “ scritte e minacce non fermeranno il lavoro che l’on. Becchetti e il coordinamento politico stanno conducendo e anzi, rafforzano in noi la volontà e il desiderio di andare avanti. D'altronde penso si tratti dell’opera di qualche gruppuscolo che nulla ha a che vedere (spero) con chi fa della politica una cosa seria, al servizio della collettività”.



Maggio 1998 (il Tempo)
DE SIO: SONO UN SIMBOLO DI ODIO ED INTOLLERANZA
Scritte e minacce alla sede di FI

Ignoti vandali hanno imbrattato il muro della sede di FI in via Traiana 73 ed il coordinatore politico, Alessio De Sio, ha ieri mattina presentato denuncia in commissariato, sostenendo che le scritte sarebbero state fatte tra le 23.40 e le 23.55
dell’altra sera. Al di la delle parolacce, quello che ha più indignato i responsabili del partito azzurro è il loro tono minaccioso. “Occhio al cranio”, << che fa il paio ­ aggiunge De Sio ­ con certi slogan uditi al corteo dell’altro giorno che in rima collegavano Becchetti alla P38>>.
“le scritte testimoniano di un clima di ostilità e di odio ­ afferma De Sio ­ che alberga in qualche vigliacco ed imbecille, qui evidentemente disturba l’azione politica del nostro partito. E’ bastato esprimere il nostro dissenso allo sciopero che ecco questa reazione rabbiosa. Ma non ci lasceremo intimidire e continueremo a dire, con franchezza, quello che pensiamo”.

 



Novembre 1998 (il Tempo)
SCUOLA. ASSEMBLEE ED AUTOGESTIONI (CONTRO LA RIFORMA BERLINGUER ) IN QUASI TUTTI GLI ISTITUTI CITTADINI. IL CLASSICO OCCUPATO PER DUE ORE.

La protesta studentesca iniziata nei giorni scorsi in molti istituti cittadini ha raggiunto il culmine con momenti di forte tensione, ieri mattina, al liceo classico Guglielmotti. Una 50ina di studenti intorno alle 10.00, al termine di un’assemblea dai toni molto accesi, hanno decretato l’occupazione dell’istituto. Su consiglio degli insegnanti, coloro che non aderivano a questa forma di protesta hanno abbandonato la scuola. Gli occupanti si sono poi impadroniti delle chiavi della presidenza (il preside Roberto non c’era) e questo ha fatto scaturire la voce (infondata) che il capo dell’istituto fosse stato sequestrato. Al Guglielmotti sono arrivati polizia e carabinieri che però si sono limitati a controllare la situazione.
Verso le 12 c’è stata la svolta e la fine dell’occupazione. Secondo alcuni professori sarebbe stata determinante la mediazione della vicepreside e di altri insegnanti, secondo i ragazzi che nel pomeriggio hanno diffuso un loro comunicato “per l’intervento delle forze dell’ordine prontamente sollecitate da due cinici genitori”.
Durante le due ore e mezzo di occupazione sono stati anche procurati danni ad alcuni apparecchi telefonici, ma da parte dell’istituto non è stata sporta alcuna denuncia. Nelle altre scuole, il dibattito sui problemi legati alla riforma Berlinguer ha finora prodotto una serie di assemblee arrivando al massimo a forme di autogestione (la situazione è normale solo all’IPSIA, all’arte si comincerà la prossima settimana, mentre allo scientifico dal 16 al 22 ci sarà una settimana dedicata all’autonomia con lezioni dei docenti in stile universitario a classi aperte) Al classico invece la protesta è subito esplosa fino all’occupazione.
Per gli ulteriori sviluppi della vicenda occorrerà aspettare giovedì quando i ragazzi torneranno a scuola dopo un lungo ponte.



Aprile 1999 (il messaggero)
VANDALISMI
Scritte offensive sulle sedi dei partiti

Nell’arco di 15 giorni sulla porta d’ingresso della sede DS e muri adiacenti sono apparse scritte offensive a firma di un sedicente gruppo “ Autonomia Operaia”. Analoghi fatti hanno interessato pure sedi di altri partiti. Il segretario dell’unione comunale DS Angelo Pep* nel denunciare simili episodi di intolleranza, invita sia i propri iscritti e simpatizzanti a vigilare la notte, dato che pare sia sempre lo stesso gruppo a firmare tali bravate, che le forze dell’ordine a rafforzare il servizio notturno specie alle sedi dei partiti.



Aprile 1999 (il messaggero)
Insulti e vernice rossa sulla porta della sede del Ppi

“Boia, clericali, servi della NATO”. Questi i pesanti epiteti riportati su un volantino che il segretario del PPI ha trovato ieri pomeriggio sotto la porta della sede del partito in via Colle dell’Ulivo. Ma il danno- e la beffa- peggiore è stata l’ingente quantità di vernice rossa con cui si è inevitabilmente sporcato il segretario Valentino Carluccio.
Il grave atto vandalico, che probabilmente non ha alcuna vera matrice politica, è stato messo a segno nella tarda mattinata di ieri, in una giornata importante per il Ppi cittadino, quando cioè s’apriva il tesseramento ’99 con un incontro sul nuovo corso del partito con la presenza dell’onorevole Giovanni Galoni.



Aprile 1999 (il Tempo)

Nuovo “attentato”, seppur di modesta entità, contro il Partito Popolare. La sezione “Luigi Sturzo” di via Colle dell’Olivo è infatti stata bersaglio nella giornata di ieri di un lancio di uova riempite di vernice rossa. Ad accorgersi dell’atto di vandalismo è stato il segretario Valentino Carluccio, nel pomeriggio, quando si è recato ad aprire la sede in vista del convegno in programma alle 17.30, con la presenza dell’on. Galloni e del segretario provinciale Astorre. Abbastanza limitati i danni: si tratterà di ripulire le vetrate dalla vernice, che era contenuta in due uova.
Ma gli autori del gesto hanno anche voluto lasciare una firma e un “movente”: “Boia clericali, servi della NATO, Vergogna.”, questo il testo di un volantino, a firma della sedicente “organizzazione internazionalista combattente”, rinvenuto proprio sotto la porta della sezione.
A distanza di appena una settimana dalle prime avvisaglie della “tolleranza zero” verso il Ppi, che si erano in quel caso limitate ad alcune scritte offensive (anche se i dirigenti sospettano che anche dietro la rottura di un vetro della stessa porta bersagliata ieri, avvenuta tempo fa, ci sia una motivazione politica), torna così a farsi sentire la protesta contro i bombardamenti della nato in Yugoslavia. Evidente la matrice da far risalire all’ultrasinistra, ma del caso si stanno comunque occupando gli agenti del commissariato di viale della Vittoria.
“ Sono gesti da condannare - ha commentatati il segretario cittadino del Ppi, l’ex sindaco Valentino Carluccio ­ e dei quali non comprendiamo la ragione, anche perché la posizione del nostro partito a livello nazionale in fatto di politica estera è noto a tutti.



Maggio 1999 (il Tempo)
“il lancio di uova contro la sede del Ppi lesivo dei principi di libertà e democrazia”

“Esprimiamo piena solidarietà agli amici del Partito Popolare per l’inqualificabile atto vandalico cui è stata fatta oggetto la loro sede” Lo scrive in una nota il segretario politico del CCD, Francesco Fanue*e, che, in merito alle uova e alla vernice lanciati contro i muri del Ppi aggiunge: “Tali forme di intimidazione vanno respinte in modo fermo e deciso giacché atti così gravi di intolleranza fanno temere una sorta di regressione culturale che deve essere denunciata e combattuta con vigore perché lesiva dei principi di libertà e democrazia”



Settembre 1999 (il Tempo)
Autonomi tentano di forzare cordone di polizia, contestato il calciatore Zamorano
“ESMERALDA”, SERATA DI FUOCO

Alla protesta contro il ricevimento sulla nave scuola della marina militare cilena, a bordo della quale venivano torturati gli oppositori di Pinochet, presente anche la nipote di Allende.
Autonomi del collettivo romano di via dei volsci hanno cercato lunedì sera di forzare il cordone disposto da agenti del commissariato di viale della Vittoria e del reparto mobile di Roma per controllare i manifestanti a lungoporto Gramsci. Soltanto per l’ingente spiegamento di forze dell’ordine, la manifestazione di protesta per la presenza in porto della navescuola della marina militare cilena “Esmeralda” non si è trasformata in una sommossa: mentre sull’imbarcazione a bordo della quale sarebbero stati torturati durante la dittatura nel paese latino-americano numerosi oppositori al regime di Pinochet, man mano che arrivavano gli invitati (per lo più al volante delle auto del corpo diplomatico) dalla terrazza partivano insulti e slogan minacciosi. Anche Ivan Zamorano, attaccante cileno dell’Inter, presente al ricevimento sull’”Esmeralda”, ha subito la stessa sorte. Il frangente di maggior tensione quando un gruppo di cento manifestanti (le stime sono della questura) ha mosso contro gli agenti con il volto coperto dalla kefiah e con fare minaccioso, ma il tentativo di entrare in porto (dove era stato vietato ai manifestanti di avvicinarsi) è stato respinto. Non sono stati effettuati fermi. Da segnalare che tra i manifestanti, […] era presente anche Maria Ines Bussi, nipote della moglie dell’ex presidente cileno Allende.

 


 

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