stop elettroshock

la circolare del ministro BIndi

Ministero della Sanità, Roma 02/12/1996

Oggetto: terapia elettroconvulsivante

Il Consiglio Superiore di Sanità, in data 14/4/1996, ha dibattuto le problematiche relative alla terapia elettroconvulsivante.

1 - Il Consiglio - dopo aver esaminato i pareri della Società Scientifiche, un recente documento del Comitato Nazionale di Bioetica (CNB), la letteratura scientifica sull'argomento ed i pareri espressi in diverse Consensus Conference - ha preso atto:

- che il Comitato Nazionale di Bioetica ritiene che "non vi siano motivazioni tali da suggerire come comportamento bioeticamente vincolante la sospensione totale e generalizzata dell'uso della TEC" e considera anzi la TEC "un trattamento elettivo ed adeguato" per alcune specifiche patologie;

- che il diritto del malato alla tutela della vita, della salute e della sua piena dignità di essere umano, in accordo con il parere espresso dal Comitato Nazionale di Bioetica, rappresenta un aspetto centrale nella valutazione dell'opportunità di un trattamento medico e che tale diritto non può costituirsi in opposizione alla scienza, nè può anteporle affermazione o teorie di natura ideologica;

- che in Psichiatria vi è una accreditata letteratura che partendo da una profonda attenzione per la personalità e la dignità del paziente, ritiene che la TEC costituisca uno strumento terapeutico, talora indispensabile, per la riduzione della sofferenza dell'individuo se riferita a quadri clinici ben definiti;

- che nel valutare l'eventuale indicazione per la TEC è fondamentale considerare, oltre al tipo di patologia, anche la gravità di questa.

2 - Il Consiglio ha preso atto, in particolare, che la American Psychiatric Association Task Force, con(...), pone in risalto anche indicazioni diverse da quelle prettamente diagnostiche-nosografiche nella scelta dei pazienti da sottoporre a TEC, indicazioni che vengono qui riportate:

A) Indicazioni primarie:

Condizioni in cui la TEC è da considerarsi come l'intervento di prima scelta:

a) quando, soprattutto per la rapidità di azione, ha ruolo di salvavita (rischio di suicidio, stupore catatonico);

b) non soddisfacente risposta alla terapia farmacologica e/o precedente risposta favorevole alla TEC;

c) pregressi gravi eventi avversi alla terapia farmacologica;

d) preferenza del paziente per la TEC.

B) Indicazioni secondarie

Condizioni in cui l'intervento farmacologico sarebbe di prima scelta; l'utilizzazione della TEC, in queste situazioni, è consigliata alle seguenti condizioni:

a) mancanza di risposta alla terapia farmacologica somministrata a dosi adeguate e per un congruo periodo di tempo;

b) intolleranza alla terapia farmacologica o presenza di gravi eventi avversi;

c) peggioramento delle condizioni cliniche, durante il trattamento farmacologico, tale da rispondere ai criteri per una indicazione primaria.

3 - Dalle considerazioni sopraesposte e dall'analisi della letteratura, il Consiglio Superiore di Sanità ha rilevato che le indicazioni cliniche della TEC possono essere così sintetizzabili:

Depressione - La TEC è efficace in diverse forme di depressione, soprattutto in quelle con sintomi deliranti e/o rallentamento psicomotorio, nella depressione resistente agli antidepressivi triciclici e nei pazienti con propositi suicidari, nei quali riduce significativamente il tasso di mortalità: la percentuale di risposta oscilla tra il 70 e il 90% dei casi;

Mania - La TEC è efficace nel 77-85% delle forme maniacali. Si è dimostrata efficace anche nei pazienti resistenti ai trattamenti farmacologici ed elevata è la sua efficacia nello Stato Misto a Mania Mista, nello Stupore Maniacale e nella Mania Confusa;

Disturbo Schizofreniforme - In questo disturbo la TEC è indicata nelle forme più gravi, con florida produttività psicotica;

Schizofrenia - La TEC è efficace nelle forme schizofreniche in cui prevalgono i sintomi positivi;

Catatonia - Il trattamento con TEC è efficace anche nelle forme secondarie a patologie internistiche;

Sindrome Maligna da Neurolettici - La TEC ha un effetto risolutore nell'80% dei casi;

Gravi Disturbi Mentali in corso di gravidanza - In questa condizione la TEC permette di evitare la terapia psicofarmacologica, non sempre scevra di rischi per il feto;

Psicosi puerperale - La TEC è un importante presidio terapeutico per i Disturbi dell'Umore e per le forme psicotiche acute e resistenti del puerperio.

4 - Il Consiglio, nel prendere atto poi che in letteratura vengono riportati successi terapeutici su patologie neurologiche quali: gravi sindromi parkinsoniane complicate, epilessia, delirium, depressione post stroke, ha rilevato, tuttavia, che gli studi sono stati condotti su casistiche assai limitate e meritano, pertanto, ulteriore verifica.

5 - In conclusione il Consiglio, tenuto conto che:

- la TEC pone controindicazioni di natura strettamente medica alquanto limitata, non provoca danni fisiologici ed ha effetti collaterali moderati e circoscritti nel tempo;

- l'impiego di questo trattamento è motivato dall'obbligo primario ed ineludibile di salvare la vita del paziente e di tutelarne la salute, primo fra gli obblighi deontologici del medico;

- la chiara evidenza dell'efficacia della TEC pone anche la questione se sia giusto relegare tale intervento terapeutico al ruolo di ultima scelta, sottoponendo i pazienti a lunghi periodi di tentativi farmacologici e di inutili sofferenze,

ha ritenuto che in alcune patologie (quali depressione, mania, disturbo schizofreniforme, schizofrenia, catatonia, sindrome maligna da neurolettici, gravi disturbi mentali in corso di gravidanza, psicosi puerperale), la TEC rappresenti un presidio terapeutico di provata efficacia, la cui rinuncia aumenterebbe il rischio di peggioramento clinico (vedi evoluzione amenziale) e di morte del paziente.

6 - Il Consiglio ha ritenuto che, al contrario, nelle malattie neurologiche, esposte al punto n. 4, anche se vengono riportati risultati terapeutici, non si possa esprimere un motivato parere non avendo sufficienti elementi per valutare la reale efficacia del trattamento in tali patologie.

Ciò premesso, le S.S.L.L. sono pregate di voler portare a conoscenza delle strutture, sia pubbliche che private, dove la pratica della terapia elettroconvulsivante potrebbe essere effettuata, le sopra riferite considerazioni espresse dal Consiglio Superiore di Sanità, e di voler esercitare, nel contempo, una attenta vigilanza per evitare possibili abusi nella utilizzazione di tale pratica terapeutica.

IL MINISTRO

Rosy Bindi

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