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[10-05-2009 05:21] - Terremoto, gioco d'azzardo con truffa
E' passato un mese esatto da quando l'Abruzzo ha tremato, l'Aquila è stata colpita e affondata, i suoi cittadini ci sono rimasti sotto, e il Paese intero si è piegato dal dolore. Un mese durante il quale l'unica cosa che si è mossa perfettamente è stata la propaganda di un governo ricco di cinismo ma povero di aiuti. Guai a dubitare, guai a criticare: il consenso obbligatorio impastato con il lutto è diventato censura, la retorica – già fastidiosa di suo – si è innestata su toni da cinegiornale Eiar, davanti al premier salvatore si sono sprecati gli alalà. Oggi possiamo parlare di questa enorme e crudele truffa cifre alla mano, perché le gambe corte delle bugie del governo Berlusconi, corso a far passerella a L'Aquila, sono scritte nero su bianco. Otto, dieci, dodici miliardi per l'Abruzzo, dicevano le promesse. Ma il decreto legge n. 39 del 28 aprile suona un'altra musica, ed è un'altra gragnuola di colpi in faccia al popolo d'Abruzzo.

Proviamo un rapido riassunto. Primo: dei 150 mila euro di risarcimento ad abitazione non c'è traccia, non se ne fa cenno. Indiscrezioni dicono che saranno così ripartiti: 50mila cash (chissà quando), 50mila come credito di imposta (a carico dei terremotati), e altri 50mila come mutuo agevolato (che pagheranno i terremotati). I soldi cash stanziati per i primi due anni (2009 e 2010) superano di poco il miliardo. Se si tolgono quelli spesi per la prima emergenza, rimangono 700 milioni di euro, appena sufficienti per le costruzioni temporanee. Il totale degli stanziamenti ammonta a 5 miliardi e settecento milioni di euro circa, ma tra questi si contano anche 1 miliardo e 800 milioni destinati agli adeguamenti sismici, anche in aree lontane da quelle terremotate, quindi si sta parlando più o meno di 4 miliardi. La cui copertura finanziaria arriva – tenetevi forte – fino al 2033, vale a dire che questi soldi, se e quando arriveranno, verranno spalmati su 24 anni. Vuol dire questo: chi uscirà dalle tende entrerà in case provvisorie che saranno provvisorie a vita. La propaganda dice che cominceranno a consegnarle a ottobre, ma ancora i luoghi dove verranno costruite sono tenuti segreti alla popolazione.

Ancora più rabbia mette vedere da dove verranno i soldi, se verranno e quando verranno. Dai giochi e dalle lotterie (500 milioni). Da una mini-manovra sul prezzo dei farmaci (400 milioni). Persino dai "bonus famiglia" mai reclamarti (insomma, circa 300 milioni che finiranno lì – entro il 2033 – anziché alle famiglie sotto la soglia di povertà). E poi, ciliegina sulla torta, ecco anche soldi-fantasma che dovrebbero arrivare dall'immancabile e italianissima "lotta all'evasione": uno scudo fiscale, un nuovo condono per furbi. Sul quale non c'è ancora nulla, né testo di legge, né avallo europeo, né studi sulle cifre. In una parola che ci riporta direttamente a Tremonti: è fuffa.

A farla breve, la ricostruzione delle zone terremotate poggia finanziariamente sulle sabbie mobili. L'unica certezza è che non riavremo L'Aquila, che la cortina fumogena della propaganda ha oscurato la grande truffa, che gli abruzzesi stanno cominciando ad accorgersene ora che si riprendono dallo shock, che le telecamere in Abruzzo non ci vanno più tanto spesso e che il premier non ci va più del tutto, avendo altri pensieri. Ed avendo sfruttato ogni goccia di propaganda estraibile del dolore altrui. In questo sì, efficientissimo.

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