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                                      ARCHIVIO > ABOLISHING 
                                      BORDERS FROM BELOW! #11 - corriere 
                                      anarchico dallEuropa dellEst 
                                      
 Estratto 
                                      e traduzione di due articoli riguardo i 
                                      nobordercamp nell'Europa dell'Est durante 
                                      l'estate del 2003. Da 
                                      "Abolishing the border from below" 
                                      n.11 Agosto 2003 Partiamo 
                                      dall'inizio...
 ROMANIA Un 
                                      paese di 22 milioni di abitanti con una 
                                      superficie di 230.000 km2. 10 milioni di 
                                      persone vivono fuori dalla Romania nel resto 
                                      del mondo (sebbene sembra che gli emigrati 
                                      siano più numerosi di quanto dicono 
                                      le informazioni ufficiali). Situata al Centro-Est 
                                      Europa, la Romania è stata uno dei 
                                      paesi dietro la cortina di ferro, nel 1989 
                                      ha fatto la sua "Rivoluzione" 
                                      e il cambio del sistema... un contributo 
                                      a questa è stata la rivolta e le 
                                      insurrezioni che hanno avuto luogo il 16/17 
                                      dicembre 1989 a Timisoara che hanno lasciato 
                                      numerosi feriti e morti.  
                                      I visti sono un bisogno per i rumeni per 
                                      entrare nell'Europa di Schengen dal gennaio 
                                      2001, data che li ha lasciati fuori. Il 
                                      27 novembre 2001 c'è stato l'invito 
                                      per la Romania a partecipare al summit della 
                                      Nato a Praga. Dopo l'invito per Ungheria, 
                                      Repubblica Ceca e Polonia per entrare a 
                                      far parte dell'Unione Europea, la Romania 
                                      riceverà un ruolo differente nelle 
                                      politiche europee per le frontiere, una 
                                      "zona cuscinetto" fra "gli 
                                      indesiderati" e la "terra promessa". 
                                      La scomparsa di visti per i cittadini rumeni 
                                      ha portato a nuove condizioni: 500 euro 
                                      da mostrare alla frontiera, biglietto di 
                                      andata e ritorno, assicurazione sanitaria; 
                                      e anche duri controlli alla frontiera per 
                                      cittadini di altra nazionalità.  Cittadini 
                                      della Republica della Moldova che hanno 
                                      avuto nel passato la possibilità 
                                      di ricevere la cittadinanza rumena solo 
                                      con il passaporto moldavo sono ora forzati 
                                      attraverso un duro e complicato processo 
                                      o sono costretti a rivolgersi alla mafia 
                                      per ottenerlo. Una volta che le frontiere 
                                      sono state aperte le persone che lavoravano 
                                      nelle fabbriche (ora privatizzate), che 
                                      sono state licenziate, pagate una miseria 
                                      o che avevano cattivissime condizioni lavorative 
                                      e nessun diritto hanno deciso di andare 
                                      "fuori" per riuscire ad appropriarsi 
                                      di una vita degna per sè stessi e 
                                      per la propria famiglia.  Questo 
                                      ha condotto ad attitudini razziste nella 
                                      comunità rumena, e non solo loro, 
                                      verso la comunità zingara/rom che 
                                      è stata a lungo accusata per tutte 
                                      i problemi che i rumeni incontrano nelle 
                                      nazioni occidentali e per ritardare il processo 
                                      d'ingresso della Romania nella comunità 
                                      europea (noi tutti vogliamo entrarci bene!!?). 
                                      Questi 
                                      attacchi alla popolazione Rom sono il più 
                                      delle volte spinte dai media e dal governo 
                                      e da istituzioni internazionali (o da altri 
                                      governi straniere/occidentali...).  Il 
                                      traffico di esseri umani si è sviluppato 
                                      dopo la scomparsa dei visti; soprattutto 
                                      la prostituzione è diventata uno 
                                      dei canali che mostra una smisurata crescita 
                                      (in Romania la prostituzione è illegale 
                                      - questo risulta da numerosi contrasti fra 
                                      la polizia e le donne che fanno questo mestiere, 
                                      quasi niente per i loro sfruttatori, e una 
                                      alta percentuale di donne ammalate) - e 
                                      molte volte le donne che ricevono lavoro 
                                      da strane inserzioni sui giornali vengono 
                                      successivamente forzate alla prostituzione 
                                      sia in paesi occidentali (Italia, Spagna...) 
                                      sia da altre parti (Grecia, Albania, Bulgaria...). 
                                       Ancora 
                                      dati ufficiali mostrano come più 
                                      o meno l'80-90 % della popolazione rumena 
                                      è per l'ingresso della Romania nell'Unione 
                                      Europea. Questo perchè il governo 
                                      e i media mentono a proposito di una vita 
                                      migliore, salari più alti, maggiori 
                                      posti di lavoro, maggiore ricchezza, blahblahblahblah. 
                                      Invece molta e molta gente vede ogni giorno 
                                      povertà, disoccupazione, miseria, 
                                      cattive condizioni di lavoro e cattivi salari, 
                                      così loro vanno per loro stessi in 
                                      Europa per prendere quello che gli era stato 
                                      promesso per tempo. Questo è il motivo 
                                      per cui l'Europa occidentale e il governo 
                                      rumeno hanno stipulato accordi per posti 
                                      di lavoro stagionali. Il governo rumeno 
                                      vorrebbe avere quello che ha lanciato negli 
                                      occhi della gente alle scorse elezioni e 
                                      anche per far pressioni sull'agenda europea. 
                                      I paesi UE avranno a disposizione una forza 
                                      lavoro economica e disorganizzata da sfruttare 
                                      e un'altra ragione per rigettare gli indesiderati 
                                      "sans-papiers" in Romania. Pochi 
                                      rumeni riceveranno un salario alto per poi 
                                      ritornare a casa e avere la possibilità 
                                      di scoprire qual'è la VERA FACCIA 
                                      dell'EUropa. TIMISOARA 
                                       Una 
                                      città con più o meno 400.000 
                                      abitanti in qualche parte della Romania 
                                      occidentale. Situata a 50 km dal confine 
                                      con la Serbia e a 100 Km dal confine con 
                                      l'Ungheria, Timisoara è la più 
                                      grande città nella parte ovest del 
                                      paese e una delle più sviluppate 
                                      economicamente/industrialmente in Romania. 
                                      Parte una volta dell'Impero austro-ungarico 
                                      Timisoara ha una diversità etnoculturale 
                                      mantenuta anche dopo 45 anni di comunismo 
                                      che ha tentato di distruggerla. Ungheresi, 
                                      rumeni, serbi, tedeschi e bulgari vivono 
                                      assieme in comunità urbane e rurali. 
                                      Timisoara è anche una città 
                                      molto importante per l'economia di frontiera, 
                                      è il punto di partenza per molti 
                                      contrabbandieri per la Serbia. La "collaborazione" 
                                      serbo-rumena proseguita per qualche anno 
                                      [...] durante il regime di Ceausescu, contrabbandieri 
                                      serbi venivano a Timisoara con numerose 
                                      cose che non si trovavano nei mercati e 
                                      nei negozi rumeni. Dopo la "rivoluzione" 
                                      è venuto il momento per le persone 
                                      rumene di restituire il favore. DUMBRAVITA 
                                       Un 
                                      piccolo villaggio 2 Km fuori da Timisoara. 
                                      Ci sono numerose etnie ungheresi e il villaggio 
                                      è stato un buon posto per il campeggio. 
                                      Nella vicina foresta c'è solo un 
                                      altro evento che si svolge ogni anno: il 
                                      festival dei motociclisti. La comunità 
                                      locale non ha avuto niente contro di noi 
                                      e ha anche aiutato molta gente che si era 
                                      persa a raggiungere il campeggio. Anche 
                                      le autorità locali, l'amministrazione 
                                      della foresta, la polizia sono stati ok 
                                      e qualcuno di loro ci ha dato una mano in 
                                      alcune cose (non di certo la polizia!). Esattamente 
                                      nel giorno della nostra manifestazione anche 
                                      il villaggio ha partecipato,organizzandosi 
                                      nel villaggio. Loro hanno protestato contro 
                                      la costruzione di una discarica per la città 
                                      vicino al loro villaggio. Noi abbiamo anche 
                                      aiutato loro con uno striscione. una regressione 
                                      è stata che non abbiamo interconnesso 
                                      abbastanza con la gente del villaggio, ma 
                                      questa è stata una lezione per le 
                                      prossime volte. IL 
                                      CAMPEGGIO  Il 
                                      campeggio NoBorder è stato la prima 
                                      grande azione a Timisoara organizzata da 
                                      un collettivo di attivisti anarchici locali 
                                      e non solo. Fra il 9 e il 15 giugno ci sono 
                                      state circa 100-150 persone durante tutta 
                                      la settimana, ma qualcuno dalla città 
                                      non campeggiava a Dumbravita, e qualche 
                                      persona non è rimasta per tutto il 
                                      periodo del campeggio. Workshop e discussioni 
                                      sono state su temi come: IOM, situazione 
                                      alle frontiere in Romania, libertà 
                                      di movimento, libertà d'informazione, 
                                      nuovo ordine mondiale, impero e imperialismo, 
                                      capitale, Romania (realtà o utopia?), 
                                      lavoro e sfruttamento, presentazioni dei 
                                      futuri eventi in Grecia (Salonicco) e in 
                                      Polonia (anti-border camp), migrazione e 
                                      lavoro... sono stati mostrati video sullo 
                                      IOM, G8 a Ginevra, Woomera... e anche sul 
                                      bus del Publix Theatre Carawan ci sono state 
                                      tutte le notti video su differenti argomenti. 2 
                                      concerti erano stati organizzatiin un centro 
                                      culturale nel centro della città 
                                      ma solo uno si è svolto e gruppi 
                                      dagli USA, Ungheria e Romania hanno suonato. 
                                      Un altro party era stato organizzato per 
                                      la giornata di venerdì per avvisare 
                                      delle azioni del giorno dopo ma la gente 
                                      non ha voluto accompagnarci per la paranoia 
                                      di possibili problemi con la polizia. Tanti 
                                      ringraziamenti al Publix Theater Carawane 
                                      dall'Austria e a Everyone is an expert dalla 
                                      Germania che hanno fornito una connessione 
                                      internet no-stop e il collegamento satellitare. 
                                      Il sabato una manifestazione ha attraversato 
                                      il centro cittadino. C'erano più 
                                      o meno 100 persone, avevamo un sound system, 
                                      qualche cheerleading dal Publix Theatre 
                                      Carawane (che erano vestite di sacchetti 
                                      di plastica con le bandiere dell'UE e degli 
                                      USA). C'era anche un grosso mostro costruito 
                                      da qualcuno che era stato al G8 a Ginevra 
                                      e dai bambini del villaggio. C' stato un 
                                      attacchinaggio per le strade e sono stati 
                                      fatti numerosi slogan. Dopo la manifestazione 
                                      la gente è andata al posto dove (speriamo!) 
                                      possa nascere un infoshop occupato e qui 
                                      si è stati per un po' di tempo parlando 
                                      e cantando con la popolazione Rom del circondario. 
                                      C'è stata anche nei giorni passati 
                                      azioni di pulizia nella foresta che è 
                                      vittima del turismo del fine settimana che 
                                      lascia numerosa immondizia. Per una settimana 
                                      una zona autonoma è stata aperta, 
                                      uno spazio libero per lo sviluppo e scambio 
                                      di idee e esperienze. La grande azione organizzata 
                                      da noi è andata bene e noi invitiamo 
                                      tutti voi per l'anno prossimo quando speriamo 
                                      la nostra UTOPIA accadrà. Noi invitiamo 
                                      i partecipanti al campeggio a spedirci le 
                                      loro impressioni sul campeggio e intorno 
                                      al mondo e pbblicare queste parole nei siti 
                                      web e nei giornali.  FARA 
                                      GRANITE! FARA NATIUNI! Un 
                                      collettivo di attivisti anarchici di Timisoara [ 
                                      torna su ] 
  Da 
                                      "Abolishing the border from below" 
                                      n.11 Agosto 2003 Anti-Border 
                                      camp in Kundzicze Il 
                                      quarto anti-border camp in Polonia si è 
                                      svolto a Kundzicze vicino a Krynki, solo 
                                      ad un kilometro dal confine fra Polonia-Bielorussia 
                                      nei giorni tra il 2-7 luglio, direttamente 
                                      dopo gli eventi di Varsavia (il meeting 
                                      internazionale anarchico "Anarchy 2003"). 200 
                                      persone circa hanno preso parte al campeggio 
                                      per tutta la durata. C'erano non solo attivist* 
                                      dalla Polonia, Russia, Bielorussia, Romania, 
                                      Finlandia, Repubblica Ceca e Germania ma 
                                      anche dal Portogallo, dalla Spagna, dalla 
                                      Francia, Belgio, Svezia, USA, Canada, Brasile, 
                                      Israele e da qualche altro paese. Un introduzione 
                                      al campeggio è stata fatta attraverso 
                                      un concerto anti-border allo squat di Bialystok 
                                      "Decentrum" il primo luglio con 
                                      lo slogan "Musica contro le frontiere". 
                                       Il 
                                      2 luglio è iniziato con una manifestazione 
                                      contro la Fortezza Europa nel centro cittadino. 
                                      150 persone circa vi hanno preso parte. 
                                      La polizia in questa occasione ha schierato 
                                      grandi forze (12 furgoni della polizia anti-sommossa, 
                                      qualche auto, numerosi poliziotti in borghese 
                                      e un'unità cinofila) e chiudeva alla 
                                      manifestazione, che era stata autorizzata, 
                                      qualsiasi via. I/Le manifestant* si sono fermati davanti 
                                      al Consiglio Regionale dove si lanciato 
                                      "Burocrati della deportazione!" 
                                      e altri slogan "anti-UE" e antirazzisti. 
                                      Dopo la manifestazione si è mossa 
                                      verso il consolato Bielorusso dove è 
                                      stata letta una lettera che chiedeva libertà 
                                      di parola per le opposizioni (dopo che il 
                                      governo Lukashenko ha fatto chiudere il 
                                      giornale Navinki -n.d.t.-) e informato il 
                                      pubblico riguardo la scomparsa di oppositori 
                                      al regime e giornalisti. L'azione si è 
                                      conclusa senza nessuna conseguenza ed ha 
                                      avuto un buon impatto nei media. Dopo altre 
                                      piccole cose, gli/le attivist* si sono recati 
                                      con furgoni e automobili a Kundzicze, la 
                                      località che ospitava il campeggio, 
                                      sempre seguiti dalla polizia.Tutte le auto 
                                      e i furgoni sono stati fermati lungo la 
                                      strada dalle guardie di frontiera e sono 
                                      stati chiesti i documenti. Ma il campeggio 
                                      è comunque partito come si era pianificato 
                                      con numerosi meeting, discussioni, workshop 
                                      e preparazione delle azioni e numerosi contatti 
                                      sono stati stabiliti fra attivisti "anti-frontiere". 
                                      Il programma è stato completato con 
                                      allenamenti di auto-difesa, una cucina vegana 
                                      servita da un eccellente squadra di cuoch* 
                                      costituita da persone di Varsavia e Byalistok, 
                                      e party serali.
 Il 
                                      secondo giorno gli/le attivist* hanno visitato 
                                      una piccola città, Krynki (6 km dal 
                                      campeggio), attaccato striscioni, distribuito 
                                      poster e volantini, hanno coperto il paese 
                                      di adesivi e messaggi contro la frontiera. 
                                      C'è da dire che molte persone del 
                                      paese hanno mostrato un attitudine aperta 
                                      e amichevole. Il supporto della popolazione 
                                      locale è stata una caratteristica 
                                      di tutti i campeggi Noborder in Polonia. 
                                      Loro hanno anche supportato le attività 
                                      del campeggio in diverse maniere ma la partecipazione 
                                      è stata comunque inadeguata (con 
                                      qualche eccezione come i bambini locali 
                                      che hanno partecipato quest'anno alle azioni). 
                                      Questa non una sorpresa per noi, molte persone 
                                      del posto hanno parenti, amici o vicini 
                                      che lavorano come guardie di frontiera e 
                                      quindi devono mantenere la fedeltà, 
                                      e benchè i campeggiatori siano cosiderati 
                                      simpatici e interessanti, loro sono sicuramente 
                                      dei pazzi vestiti stranamente e un po' spaventosi. 
                                      Questa volta la popolazione locale ci ha 
                                      fornito molte informazioni, ma forse sarebbe 
                                      stato ancora meglio percorrere strade non 
                                      scoperte per accrescere la partecipazione 
                                      verso un percorso adeguato. Nei giorni seguenti 
                                      a parte una performance per le strade di 
                                      Krynki, c'è stata per esempio l'idea 
                                      di organizzare un meeting generale (assemblea) 
                                      sulle tattiche da usare per la manifestazione 
                                      del sabato seguente nel centro di Krynki 
                                      e di invitare la popolazione locale così 
                                      che abbiano potuto vedere come il campeggio 
                                      prende le proprie decisioni. Per qualche 
                                      ragione questa idea non è poi stata 
                                      realizzata. Qualcuno ha detto che forse 
                                      sarebbe stata una buona idea, altri che 
                                      la democrazia diretta e l'anarchia non avrebbero 
                                      mai potuto coesistere... Il 
                                      terzo giorno del campeggio, un piccolo team 
                                      di attivist* anti-border si spostato verso 
                                      un villaggio situato a 160 Km a nord (al 
                                      confine fra Polonia, Lituania e Russia). 
                                      Questo villaggio, Wizajny, è stata 
                                      la località scelta di un No-border 
                                      camp precedente, e il proposito è 
                                      stato quello di mantenere i contatti con 
                                      la popolazione del posto e fare propaganda. 
                                      E ancora, hanno scoperto che molti abitanti 
                                      simpatizzano con gli/le attivist* anti-border 
                                      e qualcuno ha preso parte a scambi di opinioni 
                                      su problemi locali e globali. Un video documentario 
                                      prodotto da attivist* anti-border l'anno 
                                      scorso stato presentato e la popolazione 
                                      locale ha ripetuto spesso il desiderio di 
                                      ospitare un altro No-border camp nel loro 
                                      villaggio! Durante la giornata di viaggio 
                                      a Wizajny il gruppo è stato più 
                                      volte fermato per controlli alle carte d'identità 
                                      da parte delle guardie di frontiera... Intanto, unaltro gruppo di attivist* dal 
                                      campo sono andati a Bialystok per fare un'azione 
                                      durante la visita dell'ambasciatore americano 
                                      che prendeva parte ad una celebrazione per 
                                      il successo polacco-americano nella guerra 
                                      all'Iraq!!!
 Il gruppo di attivist* aveva progettato 
                                      di entrare dentro il palazzo che ospitava 
                                      l'evento e srotolare uno striscione contro 
                                      l'occupazione in Iraq e lanciare slogan 
                                      adeguati. Poco prima di questo, 6 persone 
                                      sono state fermate dai servizi segreti (!!!) 
                                      ma nessun provvedimento è stato preso 
                                      contro di loro.
 Il 
                                      giorno dopo a Krynki ci sono state diverse 
                                      attività: per esempio una performance 
                                      di teatro-guerriglia, con l'intento di spiegare 
                                      ogni cosa una persona deve sapere in maniera 
                                      compatta, per esempio l'Unione Europea, 
                                      il regime delle frontiere, cultura consumistica, 
                                      il pericolo degli organismi geneticamente 
                                      modificati e gli eventi del G8 a Genova 
                                      nel 2001. Dopo questo, circa 300 persone, 
                                      alcune delle quali persone e bambini del 
                                      posto, sono andati alla frontiera per protestare 
                                      contro l'isolazione pianficata della società 
                                      dell'Est Europa, contro il nuovo regime 
                                      dei visti d'ingresso, e generalmente contro 
                                      le frontiere, ma anche contro la guerra 
                                      russa in Cecenia e il regime di Lukashenko 
                                      in Bielorussia (che potrebbe essere stato 
                                      sentito dalle guardie di frontiera bielorusse). 
                                      Qualche segnale stradale di frontiera è 
                                      stato danneggiato, una ruota di un camion 
                                      stata lanciata contro il cordone delle guardie 
                                      di confine, qualche bambino locale ha coperto 
                                      di disegni la strada di fronte alle guardie, 
                                      mentre altri bambini tenevano uno striscione 
                                      anti-border. Per tutto il tempo dell'azione 
                                      la gente ha ridicolizzato le guardie di 
                                      frontiera in un gioco chiamato <<border 
                                      games>>.L'azione è finita con un'altra performance.
 Lo spirito durante tutta l'azione è 
                                      stato molto buono e fin dall'inizio è 
                                      stato chiaro che non sarebbe stato molto 
                                      radicale nei caratteri.
 2 
                                      giorni dopo parte della gente che stava 
                                      al campeggio voleva fare qualcosa di più 
                                      radicale come altri volevano fare solo qualche 
                                      performance simbolica, come un attraversamento 
                                      illegale della frontiera. C'è stata 
                                      una lunga discussione, ma alla fine gli/le 
                                      attivist* polacch* hanno tenuto a precisare 
                                      il background delle loro scelte tattiche 
                                      per l'azione principale. La disobbedienza 
                                      civile non ha molto senso nel momento in 
                                      cui le guardie di frontiera hanno libertà 
                                      di usare le armi, che utilizzerebbero molto 
                                      volentieri nel caso i loro ordini venissero 
                                      ignorati. Le guardie non sono preparate 
                                      a gestire questo tipo di situazioni. E le 
                                      conseguenze se qualcuno si spostasse nella 
                                      parte bielorussa potrebbero essere non fortunate. 
                                      Le altre ragioni per fare un' azione in 
                                      caratteri più o meno pacifici è 
                                      stata la partecipazione dei bambini locali. 
                                      Ad ogni modo la situazione si è fatta 
                                      molto tesa subito dopo che l'azione era 
                                      stata portata a termine, quando qualche 
                                      manifestante ha srotolato uno striscione 
                                      con scritto "HWDP" e lanciato 
                                      slogan anti-polizia. (HWDP è l'equivalente 
                                      polacco di ACAB e manda su tutte le furie 
                                      la polizia). Ad un certo punto un gruppo 
                                      di persone ha anche iniziato a costruire 
                                      barricate di fronte alla polizia ma non 
                                      c'è stato un confronto. Durante il 
                                      campeggio molte attivià hanno ricevuto 
                                      qualche disturbo dalla polizia per differenti 
                                      ragioni che erano parte della repressione 
                                      generale contro tutto il campeggio. L'ultimo 
                                      giorno del campeggio quando gli attivisti 
                                      hanno giocato una partita di calcio con 
                                      la squadra locale e la maggior parte della 
                                      popolazione locale faceva il tifo per entrambi 
                                      i team, tutta Krynki era piena di polizia 
                                      in assetto antisommossa venuta da Bialystok 
                                      senza nessun motivo. Per fortuna, è 
                                      stata semplicemente una dimostrazione di 
                                      potere e nessun altra azione è avvenuta. 
                                      In questo caso le autorità hanno 
                                      solamente aperto uno squarcio fra loro e 
                                      la popolazione.  Qualche 
                                      riflessione sul possibile futuro delle iniziative 
                                      anti-border in Polonia  
                                      Prima che la gente lasciasse Krynki c'è 
                                      stata una discussione formale e una informale 
                                      sulle prospettive dei futuri No-border camp 
                                      e sulle attività. Durante questo 
                                      "brainstorm" qualche proposta 
                                      e tattica concreta è stata formulata 
                                      e le discussioni future saranno probabilmente 
                                      basate su queste. Guardando poi la campagna 
                                      No Border per intero, la critica principale 
                                      stata la scarsità di attività 
                                      tra un campeggio e l'altro. Prendere contatti 
                                      con gruppi di migranti che vivono in Polonia, 
                                      più pubblicazioni, migliore distribuzione 
                                      dell'informazione fra la società 
                                      polacca e in generale, il bisogno di un'ampia 
                                      campagna. La necessità di organizzare 
                                      il prossimo Noborder camp e il fatto che 
                                      questo succhi molte energie è stato 
                                      un problema. Ma nel momento in cui la maggior 
                                      parte delle persone si trovano d'accordo 
                                      sul fatto che una campagna di questo tipo 
                                      ha bisogno di numerose attenzioni, i No 
                                      border camp dovrebbero continuare, anche 
                                      organizzandoli sia meglio che più 
                                      grandi, qualche idea per una migliore e 
                                      un'effettiva organizzazione futura dei campeggi 
                                      è stata fissata:- 
                                      Il campeggio dovrebbe essere localizzato 
                                      il più vicino possibile a "campi 
                                      per i rifugiati" o altri posti dove 
                                      i migranti sono rinchiusi per centrare l'obiettivo 
                                      su quei posti
 - Il risultato più visibile dei campeggi 
                                      è stata la grande influenza sulle 
                                      comunità locali, sarebbe buono fare 
                                      2 (3?) campeggi mobili in differenti villaggi 
                                      di frontiera durante la stessa estate;
 - Il processo preparatorio dovrebbe coinvolgere 
                                      molti gruppi da tutto il paese, così 
                                      da attrarre molta gente da tutta la Polonia;
 - Miglior organizzazione nella propaganda 
                                      con info-pacchetti (info-materiali, poster, 
                                      video) spediti in differenti posti così 
                                      da essere usati per campagne di mobilitazioni 
                                      locali.
 - Contatti con le comunità che hanno 
                                      ospitato i campeggi precedenti (Wizajny, 
                                      Krynki) dovrebbero essere presi e ogni estate 
                                      tutte queste località visitate durante 
                                      le attività No-border.
 Dopo 
                                      diverse persone al campeggio noborder sono 
                                      state seriamente intenzionate a organizzare 
                                      il prossimo campeggio dall'altra parte (eventualmente 
                                      da tutte e due le parti) del confine est 
                                      della Polonia (!!!), sfortunatamente nessuno 
                                      dall'Ucraina e dalla Bielorussia era presente, 
                                      vedremo cosa verrà fuori da questo. 
                                      Ma il problema è che nell'Ovest dell'Ucraina 
                                      (dove il campeggio si è supposto 
                                      avvenga) il movimento anarchico praticamente 
                                      non esiste. Sulla Bielorussia, è 
                                      vero che il movimento bielorusso è 
                                      molto più debole rispetto a quello 
                                      polacco, ma molto del lavoro organizzativo 
                                      sarebbe fatto fuori dalla Bielorussia. Qualcuno 
                                      delle persone che sono state coinvolte nell'organizzazione 
                                      dei No border camp in Polonia è stata 
                                      coinvolta nell' organizzazione la marcia 
                                      anti-nucleare nell'estate del 1998. Il problema 
                                      qua è lo scetticismo degli attivisti 
                                      bielorussi. Questo è connesso con 
                                      la paura delle grosse responsabilità 
                                      e la paura della repressione. Ad ogni modo 
                                      qualche attivista bielorusso supporta l'idea...ma 
                                      è ancora scettico. A Krynki è 
                                      stato detto che si valuterà la situazione, 
                                      e se è possibile fare qualche decisione 
                                      preliminare alla prossima conferenza del 
                                      network Noborder. [ 
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