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Le decisioni dei potenti al vertice EU a Salonicco

Salonicco 2003 è stato forse il primo vertice dell'Unione Europea dove hanno pericolosamente preso corpo le prime strategie politiche comuni "sociali". Se finora l'Europa dei mercati e dei mercanti, quella del liberismo come priorità assoluta, ha avuto sempre il ruolo centrale anche nelle agende dei vertici, a Salonicco sono i temi scottanti della "sicurezza" e delle "frontiere" sono stati i primi piatti della tavola imbandita dei potenti.

Il vertice di Salonicco, quindi, come un passo necessario, e non solo burocratico, drammaticamente concreto per la costruzione della Fortezza Europa. La Fortezza dunque si arma, arma le truppe al proprio interno, inglobando nuove terre ad Est, da lottizzare e saccheggiare, e si arma lungo i propri confini. La centralità dell'Europa, dopo l'economicismo che ne ha determinato la nascita e lo sviluppo finora, pare essere la Sicurezza. Ma la Sicurezza sappiamo bene come paradigmarla: esercito, spie, polizia, armi, sorveglianza e guerra.

Dopo l'Europa dell'€uro, l'Europa delle guardie.

Serve un esercito per sorvegliare la ricchezza accumulata dentro la Fortezza, per respingere l'assalto dei disperati che tentano di scavalcarne, a decine di migliaia, le mura (salvo poi per farne entrare quanti bastano per la manodopera a basso costo). Serve un esercito coordinato e organizzato pronto a intervenire con "umanità" e per la "pace" nelle lontane terre d'oriente e del sud, per sconfiggere terrorismo e tiranni e quindi difendere le risorse delle nostre colonie. Serve un'altro esercito per garantire la "sicurezza" dei privilegiati cittadini, contro le insidie dell'Islam, della sovversione, della violenza degli emarginati. Servono eserciti e strumenti tecnologici atti a questi controlli, ottimizzati per un Difesa Comune, per l'Interesse Comune.

Ma non è il pianto vittimistico di un antagonismo catastrofista, è semplicemente l'agenda del summit di Salonicco; è la priorità, oggettiva, dell'Europa Bianca che si presenta formalmente ai suoi cittadini, con tanto di Carta Costituente e mitragliatrici a difenderla. Insomma, datemi una banca e una guardia, e vi farò un continente.

In questo testo, per capire nel dettaglio dove andiamo a parare, seguono i principali punti su cui si sono accordati i capi di Stato convenuti a Porto Carras (tratti dal testo della presidenza del Consiglio Europeo sul vertice di Salonicco):

  • cyberborders: 140 milioni di euro sono stati stanziati per VIS e SIS II. Il filo spinato che circonda la Fortezza dunque è anche digitale. Il Visa Information Sistem (sistema informazione visti) sarà la raccolta dati biometrici più la data di ingresso, di espulsione e permanenza nell'UE degli "indesiderati" e di tutti i richiedenti asilo . Con gli stessi fondi svilupperanno il SIS II, database comune delle polizie già tristemente noto nella sua prima versione [vai al nostro dossier sul SIS]. Segue una parziale traduzione che abbiamo fatto da un articolo di Statewatch.

    Summit UE: accordo per "armonizzare" l'identificazione biometrica e sviluppo dei database dell'Unione Europea. Il summit dell'Unione Europea a Salonicco ha deciso di stanziare 140 milioni di euro per sviluppare controlli alle frontiere e database. Questi includono lo sviluppo del Visa Information System (VIS) e della prossima generazione del Sistema Informatico di Schengen (SIS II): "è necessario un approccio coerente dell'Unione Europea all'identificazione biometrica e ai dati biometrici, che potrebbero risultare soluzioni che armonizzerebbero il discorso dei documenti per cittadini con nazionalità terza, dei passaporti dei cittadini europei e per i sistemi d'informazione (VIS e SIS II)". Il Visa Information System comprenderà tutte le applicazioni relative ai visti all'ingresso dell'Unione Europea, ai permessi di soggiorno, alla data di arrivo e di partenza nell'UE, e i dati biometrici di coloro a cui stato rifiutato l'ingresso. Il SIS è invece in possesso della lista delle persone a cui è stato impedito l'accesso nell'Unione Europea (Articolo 96) e delle persone e veicoli messi in stato di sorveglianza (Articolo 99). Al 5 marzo 2003 i dati in possesso del SIS hanno raggiunto il numero di 780,992 persone sottoposte all'articolo 96 e ci sono state 16,016 ingressi per quanto riguarda l'Articolo 99. Sono stati inoltre inseriti i nomi e le particolarità di un numero di attivisti e attiviste detenuti durante gli ultimi due anni. La domanda per l'introduzione di dati biometici armonizzati (es. impronte digitali, DNA o la scansione dell'iride) è stata introdotta dagli Stati Uniti dopo l'11 settembre ed è stata poi ripresa dalla Gran Bretagna. Questa è stata la prima richiesta della "Legge per l'aumento della sicurezza alle frontiere americane" e per la riforma dei visti del Maggio 2002 e sarà introdotta nell'Ottobre del 2004 a un costo stimato di 3,8 bilioni di dollari. Tutti i passaporti e i visti di coloro che entreranno negli Stati Uniti verranno interscambiati fra i due stati. Questa proposta è stata discussa al meeting del G8 a Evian. In questo meeting il segretario di Stato inglese ha affermato che i dati biometrici saranno inclusi nei passaporti inglesi a partire dal 2006 sotto forma di microchip - che conterranno altri dati al momento non ancora specificati.

  • gestione frontiere e rimpatri: Il consiglio europeo, rimandando alle Commissioni, auspica la creazione di una "nuova struttura operativa della Comunità, al fine di rafforzare la cooperazione operativa per la gestione delle frontiere esterne". Allo stesso modo, "istituendo pure un elemento finanziario", è possibile e auspicabile uno "strumento comunitario separato destinato a sostenere le priorità previste dal programma di azione sul rimpatrio". La verifica per la fattibilità di questa agenzia è rilanciata per la fine del 2003.
    Cioè, in pratica, h
    anno stipulato nuovi patti (vedi punto successivo) con paesi terzi, quelli da dove provengono il maggior numero di clandestini, creando un Agenzia Europea che coordinerà gli accordi finora bilaterali. A questo proposito hanno finanziato con 250 milioni di euro anche il progetto dei "campi di transito", installando a Cipro (che ha accettato la proposta e che, fra l'altro, entrerà nell'UE) un centro di controllo operativo per il traffico navale del mediterraneo sudorientale (una flotta che blocca le barche dei clandestini per farla breve) e un campo di accoglienza (da definire ancora la grandezza), così da poter rispedire gli "irregolari" direttamente da lì. La stessa proposta, che viene dall'Italia e dalla Gran Bretagna, è stata ora avanzata a Malta, con l'appoggio della Spagna.

  • visti: Il Consiglio ammette che l'immigrazione e l'integrazione degli extracomunitari devono contribuire nel modo più efficace possibile ad affrontare le nuove sfide demografiche ed economiche che incombono attualmente sull'UE. Serve giovane manovalanza, che qui siamo pieni di anziani improduttivi... quindi l'UE si raccomanda di creare, finalmente, una politica di assegnazione dei visti comune, stabilendo criteri universali per il riconoscimento del rifugiato. Con un occhio di riguardo però, a tutti quei paesi terzi, che avranno accettato le condizioni dettate dall'Agenzia di cui sopra, cioè:
    - la cooperazione nell'ambito dei rimpatri
    - sforzi per il controllo delle frontiere e l'intercettazione dei clandestini
    - lotta alla tratta degli esseri umani, adottando leggi repressive in merito
    - creazione dei sistemi di asilo

    Praticamente h
    anno stabilito delle linee comuni riguardo la richiesta e la concessione dall'asilo politico. "Asili omaggio" e finanziamenti economici e militari (in mezzi di difesa della polizia) a quei paesi (soprattutto nordafricani come l'Egitto) che si sono impegnati dall'interno dei propri confini ad arrestare il flusso delle migrazioni. E' il caso anche della Libia, alla quale l'Italia, andando anche oltre le sanzioni, ha fornito mezzi blindati, corsi specializzati e binocoli infrarossi per il pattugliamento della costa mediterranea.

  • convenzionone/cig: approvate le bozze scritte da Giscard D'Estaing e quindi e' pronto il testo della costituzione che verrà elaborata a Roma dalla Conferenza Intergovernativa il 15 ottobre. Il testo approvato è stato definito "un passo storico" perchè, tra l'altro, "potenzia la capacità della nostra Unione di agire come forza coerente e unita sulla scena internazionale e risponde efficacemente alle sfide che la globalizzazione e l'interdipendenza creano". Una carta figlia del liberismo.

  • allargamento dell'UE: Malta, Slovenia, Ungheria, Lituania, Rep. Slovacca, Rep. Ceca, Polonia, come ratificato ad Atene il 16 aprile e come verrà formalmente ufficializzato il prossimo 1° maggio, sono le nuove terre dell'Europa Unita. Paesi in via di sviluppo, ovvero campi fertili per le corporation occidentali dove immettere capitale, sdradicare forza-lavoro e aprire nuovi mercati. Stessa sorte "nel processo di allargamento globale e irreversibile" per Romania e Bulgaria, che diveranno membri entro il 2007. Ovviamente fra gli oneri di questi stati, pressati dall'ennesima Agenzia che li supervisiona, le riforme politiche e la pianificazione, in comune con l'UE, di nuove prospettive finanziarie. Sulle riforme sociali nemmeno una mezza citazione, eppure parliamo degli abitanti più poveri del continente. Sulla stessa barca il governo turco, con il quale però il Consiglio ha recentemente adottato un partneriato con l'ausilio di un'assistenza finanziaria di preadesione sostanzialmente incrementata, per portare avanti il processo di riforme chiesto a Copenaghen.

  • Agenzia Europea della Difesa: Il testo del consiglio in questa sezione esordisce così: "La nostra Unione è impegnata a far fronte alle sue responsabilità, garantendo un'Europa sicura e un mondo migliore". E dunque, sotto la supervisione di Solana, capo delle truppe dell'UE e generale NATO, nasce l'Agenzia europea per gli armamenti e la ricerca strategica. I compiti di questa saranno quelli di provvedere a che siano soddisfatte le esigenze operative dei Paesi Membri dell'Unione; promuovere una politica di acquisizioni degli armamenti armonizzata degli Stati membri; sostenere la ricerca nel settore della tecnologia della difesa, anche in materia di sistemi spaziali militari; potenziare la base industriale e tecnologica del settore della difesa. La priorità di questa agenzia è anche quella di riattrezzarsi di fronte agli imminenti attacchi terroristici. Vi citiamo un testo ufficiale del Ministero della Difesa sul vertice di Salonicco e la questione militare europea:

    "Gli avvenimenti dell'11 settembre inducono inoltre a riflettere non soltanto sulla necessità di proiettare la stabilità all'esterno dell'Unione, ma anche sull'esigenza di garantire la sicurezza all'interno dell'Unione europea, in particolare ai fini della protezione della popolazione civile e delle istituzioni democratiche. L'ambito puramente nazionale non è più sufficiente. Nel contempo, l'opinione pubblica chiede più che mai sicurezza e protezione, e appare ampiamente favorevole alla difesa europea. Per questo motivo i paesi membri dovranno valutare la possibilità di passare dalla attuale decisione all'unanimità ad altre modalità decisionali basate su un più ampio ricorso al consenso e improntate ad una cultura di solidarietà tra gli Stati membri.
    A tal proposito sarebbe auspicabile la creazione di una formazione del Consiglio che riunisca tutti i Ministri della Difesa dei paesi membri e che si occupi, nell'ambito della PESD[Politica Europea di Sicurezza a Difesa], del controllo sull'adempimento degli impegni da parte degli Stati membri e, soprattutto, di adattare gli obiettivi dell'Unione in termini di capacità in funzione dell'evolvere delle esigenze e della situazione internazionale. In ogni caso, sembra quanto mai opportuno e necessario aumentare gli stanziamenti dedicati alla difesa, superando i vincoli di bilancio che gravano su molti degli Stati membri. Infatti nell'UE gli investimenti militari riguardano circa 10 miliardi di euro contro 53 miliardi di euro per gli Stati Uniti"

    Non stiamo neanche a commentare un testo che gronda tanto sangue quanto business, ricordiamo solo che le forze armate europee, forze separabili ma non separate rispetto a quelle dell'Alleanza atlantica, sono nate con le missioni di Petersberg che prevedono che le unità militari degli Stati membri dell'UE possano essere utilizzate per:

    • missioni umanitarie o di evacuazione di persone;
    • missioni di mantenimento della pace;
    • missioni di forze armate ai fini della gestione di crisi, ivi comprese operazioni di ripristino della pace.

    Dopo il vertice di Salonicco e con la presidenza del semestre UE dell'Italia è allo studio, da parte della Convenzione, una possibile revisione dei compiti di Petersberg che allarghi il campo d'azione dell'Unione Europea anche a missioni che richiedono l'uso dello strumento militare quali:

    • la prevenzione dei conflitti;
    • le azioni congiunte in materia di disarmo (programmi di distruzione delle armi e di controllo degli armamenti);
    • la consulenza e assistenza in materia militare (cooperazione con le forze militari di un paese terzo o di un'organizzazione regionale/subregionale ai fini dello sviluppo di forze armate democratiche);
    • operazioni di stabilizzazione al termine dei conflitti;
    • sostegno su richiesta delle autorità di un paese terzo nella lotta contro il terrorismo.

    Ogni commento è superfluo, rimandiamo questi dati all'analisi di tutti i gruppi, le individualità, e gli antirazzisti in lotta contro la Fortezza Europa, per distruggerla dal basso!

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