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Il mondo che sogniamo è inarrestabile!
sugli arresti di Lecce

Dalla mailing list di Contropotere:

solidarietà ai compagni di LecceCinque compagni sono stati arrestati a Lecce, con l’accusa di aver datovita ad una associazione «a fini di eversione dell’ordine democratico».
L’ordine democratico che si è sentito in pericolo è quello che sequestra nei lager chiamati Centri di Permanenza Temporanea gli stranieri che arrivano in Italia spinti dalla disperazione anziché dal turismo. I compagni arrestati sono infatti conosciuti per le loro lotte condotte al di fuori di ogni ambito istituzionale, fra cui quella contro il famigerato Cpt Regina Pacis. Oggi il pm Giorgio Lino Bruno vuole presentare il conto a chi si oppone radicalmente ai lager di Stato, alla guerra in Iraq, allo sfruttamento della Benetton, a chi si prende da sé lo spazio vitale, senza passare per vili deleghe ed umilianti genuflessioni.

I cinque anarchici sono stati arrestati perchè credono che gli sfruttati e gli oppressi non debbano compiangersi, bensì insorgere. Perché il migliore dei mondi possibili non è certo quello dove i ricchi rispettano la miseria dei poveri e i poveri rispettano l’opulenza dei ricchi, come vorrebbe far credere la canea mediatica.

Sono i governi di tutto il mondo — con le loro guerre da scatenare, le loro frontiere da proteggere, i loro passaporti da controllare, i loro profitti da incassare — a creare le condizioni dell’immigrazione clandestina, che giova e frutta denaro a chi come l’arcivescovo Ruppi o come Benetton ha costruito il proprio impero sullo sfruttamento della miseria.

Se il Regina Pacis è stato teatro di tante rivolte, è perché non tutti i reclusi al suo interno sono animali addomesticati e non tutti queli che sono all’esterno sono cittadini mansuefatti. Quando l'esistente diventa insopportabile, il buon senso dei rassegnati è solo un vuoto pretesto per rinunciare ad agire.

Di fronte alla sofferenza imposta dal dominio e dalla merce, non c’è migliore virtù della solidarietà, non c’è peggiore ipocrisia delle lacrime e dell’indifferenza in cui rimangono invischiati coloro che non osano tradurre il pensiero critico in atto ribelle, in complicità attiva.

Il terrore è l'arma dello Stato, ma arrestando cinque anarchici e indagandone altri non può mettere in scacco la voglia di riscatto degli oppressi...

La complicità è un'arma. La solidarietà è una forza.

LIBERTÀ PER CRISTIAN SALVATORE SAVERIO ANNALISA E MARINA
LIBERTÀ PER I MIGRANTI E PER TUTTI GLI OPPRESSI
FUOCO AI LAGER!

ANARCHICI DEL CAPOLINEA

SABATO 21 maggio concentramento ore 14 in via Adua (nei pressi di P.ta Napoli) e corteo cittadino

DOMENICA 22 assemblea ore 11 su:

- Carcere e repressione
- I Cpt e il mondo delle espulsioni

Ore 14 presidio sotto il carcere di Lecce

È sgradita la presenza di partiti, giornalisti e infami


Breve report da Lecce

NO CPT

Un nutrito corteo di circa 500 persone ha sfilato sabato pomeriggio per il centro di Lecce per chiedere la liberazione delle/i compagn* arrestat* e continuare a lottare contro i CPT e la società che li genera. Partito dall'ex Capolinea Occupato, messo sotto sequestro dalle forze dell'ordine, il corteo è giunto alla piazza principale della città per poi tornare al punto di partenza. Sono state denuciate le responsabilità di chi gestisce i CPT in tutti Italia e chi contribuisce a rendere sempre più virtuoso l'ingranaggio della detenzione per immigrati e la macchina delle espulsioni. Si è parlato delle lotte che stanno avvenendo all'interno dei CPT a Torino, Milano e a Bologna e della prossima apertura del nuovo CPT a Bari e del movimento di solidarietà che sta prendendo forma. Un corteo in cui sono stati tenuti lontani politici e giornalisti, un corteo che si può definire un pugno nello stomaco a coloro che volevano isolare le/i compagn* arrestat* e intimorire la lotta contro i CPT. Una manifestazione ha visto la partecipazione di molti compagni della regione e fuori, che si è ripreso le strade e le piazze della città.

Il giorno seguente si è svolto dal primo pomeriggio un presidio di un centinaio di persone di fronte al carcere di Lecce in solidarietà con le/i compagn* arrestat* e con tutti i detenuti, contro il carcere e la societ carceraria... I detenuti ci hanno sentito e risposto e per quattro ore la musica si alternata agli interventi dei compagni.

Siamo solidali, perciò complici, con i compagni arrestati e con tutte le lotte all'interno dei CPT. é necessario mobilitarsi affinchè l'ingranaggio della detenzione di immigrati e dell'espulsioni s'inceppi per chiudere i lager e fermare le deportazioni...

Contro ogni Frontiera - MI



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