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[ FORZA NUOVA = VECCHIA MERDA ]
parte I (vai alla parte II)

 


Forza Nuova (FN) non è certamente l’unica espressione del riemergere di inquietanti fenomeni xenofobi, neofascisti e razzisti. Certamente però è una delle strutture di estrema destra più organizzate e radicate sul territorio. Non pensiamo che ci sia bisogno di ribadire che il ruolo di questi italici militanti, palestrati, “lindi e pinti” è solo quello di recitare il ruolo di cane da guardia del sistema ogni volta che le tensioni sociali mettono in discussione gli interessi dei potenti. E’ invece opportuno ricordare che Forza Nuova è solo il volto più dichiaratamente fascista di una parte di società, moralista, frustrata ed intollerante che, nascosta dietro la facciata serena di una famiglia borghese, nasconde l’ipocrisia e l’egoismo che la caratterizza. I valori che questi cadaveri ambulanti rappresentano sono quelli legati all’intransigenza cattolica: famiglia, lotta contro l’aborto, proibizionismo. Forza Nuova si fa dunque portavoce di un ampio schieramento di sigle ed organizzazioni, spesso cattoliche, che non hanno interesse ad esternare chiaramente le loro posizioni, ma che, nonostante tutto, condividono alcune delle “battaglie” portate avanti dai neofascisti di FN. Basti pensare ai legami che esistono fra alcuni settori di AN e FN oppure ai contatti che ci sono fra i forzanuovisti e i seguaci di Militia Christi. E’ indicativo anche il fatto che Forza Nuova, oltre ad essere finanziata dal suo capo ed ideologo, Roberto Fiore (ex stragista nero, collaboratore dei servizi segreti inglesi e ora ricco faccendiere fondatore di Easy London), riceve elogi e soldi da molti imprenditori italiani che pur dichiarandosi moderati condividono molti dei percorsi intrapresi da questo manipolo di neofascisti (come per esempio la famiglia Molinari dell'omonima Sambuca). Con questo lavoro vogliamo analizzare il delirante programma di Forza Nuova cercando di evidenziare quanto di quei discorsi siano patrimonio di quei personaggi, con cui ci scontriamo quotidianamente, che tentano di imporci disciplina, moralità, schemi gerarchici e contribuiscono indubbiamente all’alienazione totale delle giovani generazioni.

Volevamo analizzare il più seriamente possibile i vari punti del programma, tuttavia non sarebbe stato coerente col nostro stile. Quindi ogni punto sarà condito non solo da serie riflessioni rispetto a quanto scritto dai fasci, ma anche coi commenti, gli insulti e tutto ciò che quei quattro vecchietti di forza nuova ci hanno fatto venire in mente leggendo le loro stronzate.

NB: riportiamo in corsivo parti del testo originale scritto dai capi di Forza Nuova. Il carattere normale è invece riservato ai nostri commenti. Buona lettura!


La famiglia al centro della nostra battaglia “L'azione politica del nostro movimento, a differenza di quella di tutti gli altri partiti, non ha come finalità la conquista di posizioni di potere o l'acquisizione e lo scambio di favori. La nostra azione politica è un sacrificio che ogni militante compie per servire la Patria e il popolo…”


Cominciano veramente male col loro programma. Sacrificio, senso del dovere, sudditanza del corpo militante al volere dei loro capi servendo e riverendo una patria, o meglio un sistema, che li utilizza come miliziani esaltati ogni volta che potrebbero essere utili.

“Senza alcun dubbio la famiglia è il fondamentale e primario soggetto sociale e forma la spina dorsale delle comunità e dello Stato. Contemporaneamente la famiglia è il luogo per eccellenza dove l'essere umano riceve l'insieme di valori e di coordinate spirituali che dovranno guidarlo per tutta la vita….”

Riceve coordinate spirituali da chi??? Da un genitore autoritario che cerca di indottrinare suo figlio o sua figlia come se stesse addestrando un cane?

"La giustezza di queste considerazioni e la previsione che la battaglia decisiva si dovrà svolgere su questo campo sono dimostrate con lampante evidenza dalla quantità e dalla gravità degli attacchi che i nemici dell'Uomo, della Patria e dell'Ordine portano incessantemente contro la struttura naturale e le fondamenta morali della famiglia. Le principali direttive di questo attacco sono: la sovversione della gerarchia dei valori, la denatalità, l'aborto e l'omosessualità privilegiata. LA SOVVERSIONE DELLA GERARCHIA DEI VALORI. Questa è stata la prima operazione contro la famiglia, ma anche la più subdola, quella che è passata inosservata e che ha posto le basi per i crimini successivi. Lungo tutta la storia dell'umanità in tutte le civiltà degne di questo nome, perfino in tutte le specie animali, l'individuo, giunto in età adatta alla procreazione, ha il dovere (dettato dai costumi sociali e dalla stessa spinta di natura) di trovare il compagno adatto e procreare per continuare la specie….”

Questo delirante concezione della vita ricalca a pieno la visione cattolica della centralità della famiglia e del ruolo che essa ha nella società. Naturalmente i forzanuovisti usano un linguaggio più rozzo ed ideologico, tuttavia il concetto espresso può tranquillamente rappresentare l’opinione del vaticano e dei suoi seguaci. Per quanto ci riguarda la famiglia è un’altra di quelle istituzioni, dove autoritarismo e repressione creano microdinamiche di sopraffazione di un individuo su un altro. Un’istituzione quindi che va combattuta! La stessa educazione, secondo l’opinione di molti, va imposta (anche a suon di schiaffoni) ai bambin@ , considerati naturalmente solo in funzione di incapaci da formare e modellare a piacimento dei capi famiglia. Non è un caso che il concetto di famiglia sia difeso da fascisti e cattolici. E non è un caso che lo spontaneismo di molti KIDZ si scagli in mille modi contro quest’istituzione. Contro genitori autoritari, intenti ad imporre ai loro figli ordine e disciplina, va contrapposta la maleducazione e l’irriverenza. Fascisti e vaticano esaltano, giustificano e legittimano mille violenze subite da centinaia di individui in nome del valore morale della famiglia. Un valore che concepisce la sessualità solo in funzione riproduttiva e che condanna la fantasia, la creatività e la serenità di un rapporto sessuale tra 2 (3,4,5…fate voi!) persone. Una concezione piuttosto triste della vita: regole, gerarchie, moralismi e frustrazione che convivono all’interno di quell’infame fabbrica di ipocrisia e falsità che è la famiglia.

“…La concezione della famiglia come dovere morale, sociale e naturale si basava sulla triplice esigenza di obbedire alla legge divina di crescere e moltiplicarsi, di rafforzare e ringiovanire la Patria, di continuare la specie: privilegiati erano quindi il futuro e la prole.La concezione della famiglia come diritto si basa sulla necessità di garantire esigenze egoistiche di benessere e di libertà: privilegiati sono quindi il presente e l'individuo…”

Qui si fa una distinzione tra la famiglia come diritto e il dovere morale che essa impone agli individui. Comincia così un discorso farneticante che esalta il valore della famiglia come dovere da rispettare. Un dovere cieco, finalizzato esclusivamente alla riproduzione, alla continuazione della specie. Da questi concetti si deduce facilmente che gli uomini e soprattutto le donne sono funzionali al dovere di garantire continuità alla specie. In questo caso anticoncezionali, aborto o il semplice desiderio di vivere una sessualità libera sono, come vedremo, argomenti contro cui cominciare una nuova crociata. Quindi, pur difendendo il concetto di famiglia, i forzanuovisti contestano a questa istituzione, se vista come un fantomatico diritto, di garantire solo esigenze individuali e dunque di non rapportarsi esclusivamente al dovere che essa rappresenta.

“… La concezione della famiglia-dovere, poi, traeva la sua legittimazione da una serie di valori assoluti: la legge divina non ammette leggi alternative, il codice genetico naturale è univoco e uniforme ed esclude qualsiasi possibilità di comportamento alternativo...”


Reprimere e condannare qualsiasi comportamento spontaneo, istintivo e/o gioioso che possa considerarsi alternativo e fuori dai tabù imposti da questa società, è pratica abituale dei frustrati bigotti che combattiamo ogni giorno. Non a caso forza nuova, insieme a chiesa cattolica e vari partiti, si è da sempre schierata contro gay e lesbiche insultandoli in campagne omofobe che invocavano il solito, italico incremento demografico.

"La famiglia-diritto, invece, nasce dallo pseudo-principio della libera scelta individuale e, ovviamente, lascia il campo libero a tutte le varianti che possano affacciarsi nella mente malata dei suoi propugnatori. Ecco l'omosessualità, le coppie e perfino le famiglie omosessuali che pretendono e ottengono bambini in adozione! Ecco i figli in provetta! Ecco i travestiti ed i transessuali che appaiono in televisione! Potremmo continuare all'infinito perché non c'è limite alla depravazione quando si accetta il principio che la vita si basa sui diritti e non sui doveri."

Non intendiamo certo difendere la famiglia come diritto. Non ci interessa perché come abbiamo già detto, sia come dovere sia vista come un diritto, essa rappresenta una gabbia dove la sopraffazione dei più grandi ai danni dei più piccoli (i/le figli/e) si manifesta in mille odiosi modi. La libertà individuale è invece un concetto che ci interessa difendere con ogni mezzo necessario. Giudicare o peggio ancora, condannare una scelta individuale è una pratica assolutamente autoritaria. Al loro perenne senso di vergogna, al loro pudore, ai loro dogmi e alle regole comportamentali che vogliono imporci ci sentiamo di contrapporre semplicemente la libera espressione dei corpi, delle menti e dei comportamenti. La perversione e la provocazione sono pratiche politiche a noi care, diritti e doveri li lasciamo volentieri sulle pagine di qualche codice giuridico.

Politica demografica " Negli ultimi anni si è affermato un dogma le cui origini molto sinistre si situano nei meandri elitari del Nuovo Ordine Mondiale; il dogma dell'esplosione demografica. Il mondo sarebbe saturo, non avrebbe più risorse disponibili e si avvierebbe (a causa della continua crescita demografica) alla fame, alla distruzione per guerre o per disastro ambientale. Questa teoria, densa di riflessi sul piano pratico- operativo, influenza in modo ricattatorio e coercitivo le politiche della quasi totalità dei paesi della terra. Infatti parte integrante di ogni accordo per il finanziamento a paesi del terzo mondo da parte del Fondo Monetario Internazionale è l'imposizione di limitare in maniera drastica le nascite. Questa è la motivazione per le pratiche abortive o di controllo demografico messe in pratica in Cina, India, Pakistan, Filippine con metodi criminali. Un'analisi più seria basata su un minimo di informazioni geografiche, storiche ed economiche ci da un quadro totalmente differente della situazione. La parte del globo abitata corrisponde a 1/100 della terraferma; se praticamente dessimo a tutti gli abitanti della terra una villetta con giardino verrebbe occupata solo la superficie del Texas [6 miliardi x 100 mq = 600.000 kmq; Texas = 694.500 kmq]".

Non è un dogma ne il frutto della nostra fantasia: molti paesi del terzo e quarto mondo hanno un incremento demografico elevatissimo. Purtroppo però i paesi occidentali o, per meglio dire, quelli a capitalismo avanzato, detengono in mano tutte le ricchezze del mondo. Non esiste un’ equa redistribuzione delle ricchezze e proprio per questo in africa, asia e sud america si assiste ad uno stillicidio continuo ed impressionante. Milioni di persone che ricattate da Fondo monetario internazionale e Banca Mondiale arrancano alla ricerca di una vita dignitosa. Tuttavia nonostante l’incredibile aumento demografico a livello globale (accompagnato da una crescita esponenziale della mortalità infantile o causata da banali malattie), in paesi come l’Italia l’incremento della natalità è pari a zero. La popolazione italiana aumenta solo grazie alla presenza di immigrati/e e questo infastidisce molto i fascisti consapevoli che una realtà multietnica è capace di compromettere in pochissimo tempo la difesa di una fantomatica identità nazionale. Detto in maniera sintetica a loro interessa solo che le italiane ricomincino a sfornare figli e che i migranti rimangano a marcire nei loro paesi evitando di inquinare l’italica identità nazionale.

“… Ogni governo che abbia a cuore il futuro del Paese non può quindi non avere una seria politica demografica. Che cosa impedisce al naturale bisogno di avere bambini la possibilità di realizzarsi? Possiamo evidenziare i motivi più importanti: le madri costrette a lavorare; la fuga dalle campagne ed il problema delle dimensioni delle case; le mentalità edonistica e materialistica …”

Chissà se un piano quinquennale in materia demografica possa rendere felici gli ideologi di Forza Nuova?? Fatto sta che la politica demografica, secondo loro, va regolata imponendo il numero di marmocchi da sfornare per rimanere in regola coi parametri imposti dal governo “che ha a cuore il futuro del Paese”. Siamo radicalmente ostili agli allevamenti industriali ed intensivi degli animali, figuriamoci come potremmo concepire la nostra vita regolata come se fossimo vittime di un grande pollaio.

"Il lavoro femminile" "Il fatto che le donne siano costrette a lavorare deriva essenzialmente dal precipitare della nostra economia e dall'espandersi del debito. Fatto sta che mentre negli anni '50 e '60 il lavoro del capofamiglia era sufficiente a mantenere una famiglia ampia, negli anni '90 non è sufficiente il lavoro di ambedue i genitori. È’ indubbio che ciò sia collegato alle più alte aspettative del mondo moderno (questo aspetto sarà analizzato successivamente) ed alla mancata volontà di risolvere il problema. Deve tornare ad essere illegale il divorzio. Gli sviluppi della informatica ed il ritorno alla terra favoriranno questo salutare ritorno alle nostre radici."

Troppo facile (quanto impreciso) metterla così. Già, perché se si parla di “precipitare della nostra economia”, ci si deve prima di tutto interrogare su quali siano le cause di tale crisi. Ed invece nell’analisi forzanovista questo aspetto non compare neanche. A nostro avviso dopo 10 anni di Ricostruzione (1945-55) ed 8 di “boom economico” (1955-63) si venne a creare una progressiva redistribuzione del reddito a favore dell’impresa e a danno del lavoro salariato. Causa di questa situazione fu, senza dubbio, la debolezza sindacale, debolezza insita nel concetto stesso di delega che finisce inevitabilmente con il “mediare” le esigenze di vita di ogni individuo, con quelle aziendali. Quando, all’inizio dei ’60, in risposta alla connivenza sindacale verso “i ricatti della produttività”, si cominciano ad organizzare momenti di lotta autonomi e fortemente critici verso la sinistra istituzionale, la soluzione della sola riorganizzazione interna, intesa unicamente ad aumentare la produttività oraria del lavoro operaio, non può più bastare. Il decennio 1963-73 vede perciò l’avvicendarsi di strategie padronali a tutto campo, dirette a soffocare la combattività operaia ed a restaurare il potere aziendale. Inizialmente si cercò di reagire agli aumenti salariali attraverso un aumento dei prezzi delle merci e, successivamente, si tentò la via della deflazione e della disoccupazione allo scopo di ammorbidire la conflittualità operaia. Ma, alla lunga, la via che doveva risultare più produttiva per il padronato fu quella della ristrutturazione. Qui, il dato che ci interessa sottolineare è quello della ristrutturazione esterna alla fabbrica che si manifestò attraverso il decentramento produttivo. Numerose grandi industrie presero a ridurre il numero dei lavoratori occupati direttamente all’interno dell’impresa per trasferire fuori delle mura aziendali tutti i processi che potevano tecnicamente essere distaccati. Tutte le fasi intermedie vennero trasferite a piccole imprese padronali o addirittura affidate a lavoratori a domicilio. E’ ora che cominciano ad essere visibili i riflessi della ristrutturazione sul mercato del lavoro. Lo sviluppo delle piccole imprese padronali e l’espansione del lavoro a domicilio si realizzarono soprattutto utilizzando il lavoro femminile, per questo non ha senso affermare che il lavoro femminile deriva dal precipitare della “nostra economia” e dal debito (presumiamo del nucleo familiare). Il lavoro femminile non è per niente uno dei risultati della “crisi del sistema” ma uno degli strumenti per superarla. Quella poi che loro chiamano “nostra economia” non è affatto precipitata nel periodo considerato. A subire un forte ridimensionamento fu il potere contrattuale delle imprese che, per la prima volta, dovevano scontrarsi con una classe operaia compatta e non ingabbiata nel concetto della rappresentanza sindacale, alla quale si affiancavano le nuove figure dei marginali sociali (immigrati del Sud e disoccupati cronici). Risultava perciò inevitabile per il padronato italiano avviare la creazione di un mercato del lavoro parallelo, che avrebbe consentito contemporaneamente di:
1- usufruire di manodopera a più buon mercato.
2- imporre regimi di flessibilità molto maggiori nell’utilizzo della forza lavoro
3- ingrandire “l’esercito industriale di riserva”
Si può perciò individuare una certa continuità nel livello del Reddito Nazionale (dalla misura del quale si può osservare o meno l’esistenza di una crisi economica), continuità che invece è inesistente, come si è visto, nella composizione del mercato del lavoro e nella vita sociale dell’individuo. Se si è arrivati a ciò non è per l’abbandono della tradizione rurale e neanche per le rivendicazioni del movimento femminista come si vorrebbe far credere. Se tornasse ad essere illegale il divorzio o se per qualche assurdo motivo si imponesse un “ritorno alle nostre radici”, che sa più di leggi sul grano piuttosto che di un trionfo della natura, si determinerebbe solo un’ulteriore crisi economica e sociale. Paradossalmente un provvedimento simile distruggerebbe i nuclei (galera) familiari proprio perché con l’attuale struttura economica un uomo (padre e padrone) non potrebbe permettersi di mantenere i suoi “cari”. E se per risolvere anche questa questione si provasse a retribuire le “donne di casa”, l’unico risultato che otterrebbero sarebbe quello di aumentare la spesa pubblica. Così ne risentirebbero le imprese che avrebbero a disposizione meno disoccupati da ricattare, aumentando il costo del lavoro, cosa che risolverebbero immediatamente attraverso la reintroduzione delle donne nel mondo del lavoro. Forse i forzanovisti, tanto fedeli all’ordine pubblico, dimenticano che i loro padroni hanno interessi enormi da difendere, altro che Dio, patria, famiglia, solo il profitto e il denaro rappresentano il carburante di questa società. I fasci sanno bene che scagliarsi contro il capitale significherebbe contrastare gli stessi garanti di coperture, finanziamenti e appoggi d’ogni genere. E mentre i potenti del mondo decidono il futuro da imporre all’umanità, forza nuova, e gruppi simili, parlano di medioevali valori, aggregando così manipoli di esaltati pronti a fare il gioco del sistema.

PROPOSTE A LIVELLO LEGISLATIVO "Anche se al momento non si possono intravedere possibilità di influire a livello governativo, è un atteggiamento responsabile da parte nostra il delineare alcune soluzioni legislative. Rendere illegale l'aborto e proteggere l'indissolubilità del matrimonio. L'omosessualità deve essere bandita. La crescita demografica deve essere incoraggiata con sussidi per ogni bambino e con sussidi ulteriori per famiglie oltre un certo numero di figli (come d'altronde avviene già in molti paesi occidentali). L'attività casalinga femminile va retribuita con un assegno familiare, scoraggiando così il lavoro esterno. Il concordato del 1929 (fermamente voluto da Mussolini) deve tornare in vigore."

Queste “proposte a livello legislativo” possono anche commentarsi da sole. Fosse per loro inizierebbe una nuova inquisizione ai danni di infedeli, blasfemi e peccatori. Attenzione però perché i toni usati per scagliarsi contro aborto, omosessualità e per difendere l’indissolubilità del matrimonio non sono poi tanto diversi da quelli usati da spicchi consistenti della cosiddetta società civile. Nel 1938 le leggi razziali introdotte da Mussolini in Italia furono causa della deportazioni di migliaia di ebrei nei campi di sterminio in Germania e Polonia. Oggi, oscurando quella verità storica, i fascisti iniziano altre campagne xenofobe invocando il ripristino dell’ordine e della moralità. Aborto illegale, matrimoni inscindibili, e omosessualità al bando? Sembra di essere tornati all’epoca dell’inquisizione. Vorremmo comunque spendere quattro parole su quello che ci è venuto in mente leggendo queste proposte legislative. Per quanto riguarda il matrimonio non crediamo ci siano problemi. Non ci interessa difendere il diritto al divorzio, perché non ci interessa proprio il matrimonio. Questo secondo noi rappresenta un guscio di ipocrisia e falsità. Non ci piacciono i legami affettivi farciti di regole e promesse da mantenere. La nostra libertà vale molto di più di una promessa da mantenere. Nella nostra vita, noi, non vogliamo regole.

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