La grande riuscita delle manifestazioni che hanno impedito l’incontro del WTO a Seattle accende l’entusiasmo dei movimenti di trasformazione, la crisi del capitalismo è evidente e ormai non c’è neanche più il pericolo comunista a fare da spauracchio, è tutto un fiorire di azioni, culture, saperi e iniziative in tutto il mondo (nord e sud) e anche il movimento italiano in varie forme è attivissimo e c’è una nuova grande partecipazione della società civile anche con i Social Forum e tante altre piccole associazioni formali e informali che agiranno capillarmente da qui fino al vertice G8 di Genova 2001.
Quasi tutti/e gli occupanti di L38 Squat sono impegnati dentro questo movimento, nella comunicazione come nelle azioni dirette, i blocchi e tutto il resto e spesso si va in grandi gruppi agli appuntamenti di manifestazione, ma anche di discussione, in Italia e in Europa. Nel gennaio del 2000 alcuni di noi andranno a Davos, ad impedire, in mezzo alla neve, il vertice/vacanza del World Economic Forum. Questo appuntamento diventerà immancabile per almeno 4 anni successivi, trasferta a cui parteciperemo sempre più numerosi.
Dopo anni di pubblicazione a periodicità alterna di INFO decidiamo di fare un giornale collettivamente con una periodicità più ridotta e un linguaggio alla portata di tutti: “A4 Newsbot”, molto ispirato a SchNews anche per il formato, la grafica e la distribuzione via PDF su Internet. Sono infatti gli anni in cui si stringono i network creatisi gli anni prima grazie anche all’esposizione della rete e i gruppi di attivisti/e di tutto il mondo si stanno coordinando per bloccare la WTO a partire dall’iniziativa di fine novembre 1999 a Seattle.
Dentro L38 Squat produciamo 3 numeri di A4 newsbot, uno appunto sul movimento anti WTO in fermento, un altro contro il copyright e un terzo sul clima e riscaldamento globale. C’è anche un “imponente” avvicendamento di occupanti e molte case cambiano di inquilino e gli spazi per nuovi attivisti/e che vorrebbero stare qui, che prima erano abbondanti, cominciano a farsi sempre più ridotti.
A Roma come un po’ in tutta Italia malgrado i buoni risultati del movimento, all’interno dello stesso c’è parecchia tensione tra diverse tendenze soprattutto riguardo alle “tute bianche” ed alla spettacolarizzazione & rappresentazione dello scontro da questi inscenato ed anche da diversi episodi di intimidazione portati avanti da questa componente che vuole dominare la scena.
Si inizia con la street per la difesa del Villaggio Globale dove questo monopolio dell’azione diretta da parte della componente tute bianche ci pare insopportabile e la mandiamo in frantumi prendendoci e difendendoci i nostri spazi di azione. Altro momento di scontro è stata la gestione della street parade di carnevale, nei primi di marzo. Il corteo musicale arrabbiato e partecipatissimo sfocia in scontri con la polizia, fiamme e barricate in via Cavour, e, a seguire, anche molta devastazione inutile. Noi del Laurentino pensiamo che dovremmo analizzare questo disagio esplosivo piuttosto che accusarci vicendevolmente di non saper gestire piazza, dall’altra parte ci viene accollata la paternità dello spontaneismo rioter. Si arriva ad una aggressione dentro una sede a Via dei Volsci, è il momento più buio da decine di anni nel movimento romano spaccato in due, l’unità e la grande famiglia dei centri sociali del 1991 è andata a farsi benedire, si è ormai arrivati più di una volta allo scontro fisico. Si mette fine a questa deriva e si riparte con presupposti diversi dopo una tesissima assemblea in strada a Via dei Volsci dove si chiarisce l’autonomia di tutti nel movimento.
Per quanto ci riguarda come da sempre continuiamo con la nostra autonomia da tutto e tutti, ci confrontiamo con chi ha problemi con noi, senza starci a fare pippe mentali e crearci nemici o moloch, pratica che forse ci è più facile perchè alcuni di noi stanno dentro queste storie da tanti anni e ci si conosce tutti. Continuiamo a respingere le pratiche violente dentro al movimento e più di una volta ci troviamo a dover districare i casini che succedono a Roma tra varie componenti.
Altro spiacevole evento in cui ci ritroviamo coinvolti è la rissa che scoppia dentro il Rialto occupato, un centro sociale in pieno centro, di fronte al Quirinale. Da banali incomprensioni si arriva all’accoltellamento di un compagno di Radio Onda Rossa. Il movimento chiede chiarezza, il Rialto si nega e col tempo qualche compagno/a abbandona la struttura che cambia anche sede, scazzando con il Movimento di lotta per la casa e infine diventa una delle tante associazioni/locale del divertimentificio romano. In quanto a noi ci resta una lunga riflessione interna, ancora una volta, su machismo, alcool e super-alcool.
Nell’ottobre del 2000 i più giovani del Laurentinokkupato danno vita al gruppo MW4K (Make way for kids) con una festa elettronica allo Spaziokamino di Ostia, con i cui occupanti nasce una proficua e lunga amicizia/alleanza. Questo gruppo riprenderà la funzione catalizzatrice delle lotte studentesche di zona, sarà un network di realtà giovanili alternative ed antagoniste e avvicinerà altre persone al posto occupato, alcune delle quali diventeranno attivisti ed inquilini negli anni successivi. Lo stile sarà molto “raver” e da allora nella vita dello squat si scateneranno costantemente focose discussioni (e simpatiche prese in giro) fra le nuove generazioni “techno” e la vecchia guardia “punk”.
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